Dove trovo la vitamina d negli alimenti

Circa il 20% del fabbisogno giornaliero di Vitamina D può essere raggiunto mangiando i cibi che ne contengono. Sono per lo più di origine animale, ma con qualche sorpresa. È importante sapere dove trovarla, perché una corretta alimentazione è la base della salute di ognuno di noi.

  “Fa che il cibo sia la tua medicina”, diceva il famoso medico dell’antica Grecia, Ippocrate, circa 2500 anni fa. Questo insegnamento è ampiamente rivalutato dalle più recenti scoperte scientifiche e ormai è comunemente accettato dalla intera comunità medica: una sana alimentazione concorre in maniera decisiva al buon funzionamento del corpo umano. La Vitamina D non fa eccezione: sappiamo che una percentuale non indifferente di Vitamina D, fino al 20%, può essere assimilata attraverso gli alimenti, ragione per cui è bene sapere dove andare a cercarla, in caso di necessità.

La Vitamina D nel latte e nei derivati

Il latte e i latticini sono una fonte di Vitamina D: il burro e la panna ne sono oltremodo ricchi, ma in questo caso la saggezza vuole che ci si debba limitare nel consumo di alimenti tanto grassi. Un buon compromesso sono invece i formaggi: si può giungere fino a 40 Unità Internazionali di Vitamina D per 100 grammi di formaggio.  

La Vitamina D nella carne e nel pesce

Tra le carni, quella di maiale ed il fegato di manzo ne sono abbastanza ricche: il contenuto di Vitamina D si aggira tra le 40 e le 70 Unità Internazionali. Ma è il pesce ad essere l’alimento più ricco in assoluto. Dentici, merluzzi, orate, palombi, sogliole, trote, salmoni, aringhe possono portare dai 300 fino alle 1500 Unità Internazionali per 100 grammi. Ricordiamo che la quantità ideale, almeno durante l’infanzia e l’adolescenza è di 400 Unità Internazionali ogni giorno.  

La Vitamina D nei vegetali

E i vegetali? Nei vegetali il contenuto di Vitamina D (che nello specifico si chiama ergocalciferolo o Vitamina D2) è molto più basso. Ve ne sono quantità - comunque insufficienti - nei semi di girasole, nei germogli di alfa alfa, nelle verdure a foglia verde. Un’eccezione sono i funghi Champignon: ne sono più ricchi, rispetto ai vegetali. Ma ciò deve suggerire, a chi segue una dieta di tipo vegano, che può essere necessaria un'integrazione. Non a caso molti cereali oggi in vendita e molti “latti vegetali” sono arricchiti di Vitamina D proprio per prevenire questa carenza.

Dove trovo la vitamina d negli alimenti

Dati alla mano si direbbe che la vitamina D è un ricercato davvero speciale, uno dei classici “wanted” per molti italiani. Nel nostro Paese, infatti, 5 adulti su 10 hanno una quantità di vitamina D nel sangue sotto i livelli di guardia. Dopo i 70 anni, oltre 8 donne su 10 sono in stato di carenza vitamina D

Come si scopre una carenza di vitamina D?

La vitamina D aiuta il calcio a fissarsi sulle ossa per mantenerle robuste. Spesso non si scatenano sintomi particolari e, se si presentano, non è facile correlarli ad una carenza di vitamina D. Se non si corre al riparo, però, aumenta il rischio di osteoporosi. Per sapere se c'è una mancanza, è sufficiente fare un esame del sangue. Il dosaggio della vitamina D è un buon punto di partenza per costruire uno schema di cura efficace. Il valore che misura il livello della riserva nel sangue si chiama “25-OH vitamina D”. Bisogna preoccuparsi se è inferiore a 30 ng/ml.

Sole e vitamina D

L'esposizione al sole aumenta i livelli di vitamina D. Tra maggio e settembre bisogna esporsi per almeno 30 minuti al giorno. Le zone del corpo da scoprire sono viso, braccia e gambe. Non è necessario stare fermi, anche passeggiando si "catturano” i raggi del sole. Bisogna, però, uscire all'aria aperta. Rimanere, infatti, dietro a una finestra, non ha alcun effetto sulla sintesi della vitamina D. 

Mancanza di vitamina D: quali sono i soggetti a rischio?

Anziani, obesi e chi ha una malattia della pelle come la vitiligine, che impedisce di stare al sole: sono alcuni esempi di persone che rischiano una mancanza di vitamina D. Ma non solo. La carenza di vitamina D è tipica dopo un tumore del seno, tra chi assume l'inibitore dell'aromatasi, un farmaco che allontana il rischio di recidive. Il problema si risolve con una cura mirata.

Alimenti ricchi di vitamina D

L'alimentazione aiuta? In teoria sì, tuttavia l’apporto di vitamina D con la dieta permette di introdurre solo tra il 10 e 20% del nostro fabbisogno. Nell'elenco degli alimenti ricchi di vitamina D, il primo è l'olio di fegato di merluzzo. Ma la sostanza è presente anche nelle aringhe, nel tonno, negli sgombri, nel salmone e nelle uova, anche se in percentuali molto basse. Fra l'altro, questi alimenti con vitamina D andrebbero consumati tutti i giorni, cosa non facile da realizzare. Così può essere necessaria una supplementazione con farmaci con vitamina D. In questi casi è meglio lasciar perdere il fai dai te, bisogna rivolgersi a un medico che disegnerà una terapia personalizzata. È bene rivolgersi ad uno specialista per evitare il rischio di incorrere in un eccesso di vitamina D.

Le informazioni medico-scientifiche pubblicate in questo sito si intendono per un uso esclusivamente informativo e non possono in alcun modo sostituire la visita medica.

Qual'è la frutta che contiene più vitamina D?

Non esiste frutta che contenga vitamina D, né, tantomeno esistono verdure con vitamina D..
scarsa esposizione alla luce del sole;.
scarso consumo di pesce grasso;.
sovrappeso e obesità..

In che frutta e verdura si trova la vitamina D?

La vitamina D, sebbene in piccole quantità, si trova soprattutto nelle verdura a foglie larghe e scure e, in particolare, nelle bietole e nella cicoria, ma anche nei broccoli e nel cavolo riccio, noto anche come cavolo nero o kale.

In quale frutta secca si trova la vitamina D?

Nel mondo vegetale, invece, la vitamina D scarseggia ed è sempre presente come forma D2. Le fonti migliori in questo caso sono la frutta secca (mandorle, noci etc.), i funghi(specialmente i porcini), i fagioli e le verdure a foglia verde (spinaci, bietola, cicoria, cavolo nero etc.).

Qual è la verdura che ha più vitamina D?

Funghi I funghi secchi rappresentano la fonte vegetale più ricca di vitamina D, contenendone circa 3,8 μg per 100 grammi di prodotto. È proprio la loro esposizione al sole durante l'essiccazione che dà il via ad un processo in cui l'ergosterolo (precursore della vitamina D) viene convertito in vitamina D2.