Quando la tiroide non funziona cosa succede

Terapia

Il trattamento per le malattie della tiroide dipende dai sintomi che si manifestano.

Ipotiroidismo

La terapia standard per l'ipotiroidismo è, di solito, semplice, sicura ed efficace e comporta l’assunzione quotidiana, per bocca, dell'ormone tiroideo T4 (levotiroxina) in modo da riportare alla norma il livello dell'ormone, invertendo i segni e i sintomi dell'ipotiroidismo.

La levotiroxina, di solito, è disponibile sotto forma di compresse (in Italia prescrivibili in fascia A, quindi a carico del Servizio Sanitario Nazionale) da prendere per bocca, a stomaco completamente vuoto. Per questo motivo si consiglia di assumere il farmaco la mattina, prima di fare colazione. Dopo aver preso la compressa è indispensabile attendere almeno 30 minuti prima di fare colazione per evitare che il cibo influenzi l'assorbimento dell'ormone.

Gli effetti collaterali della levotiroxina, di solito, si verificano quando è stato assunto un dosaggio eccessivo e possono essere:

  • battito cardiaco irregolare
  • crampi muscolari
  • vomito
  • diarrea
  • perdita di peso
  • problemi di sonno
  • mal di testa
  • sudorazione

Raggiunto il giusto dosaggio del farmaco, gli effetti collaterali scompaiono. Questo farmaco va assunto per tutta la vita.

Ipertiroidismo

La cura in caso di ipertiroidismo dipende da diversi fattori come l'età, la condizione fisica, la causa e la gravità della malattia.

Le terapie possibili in caso di ipertiroidismo sono:

  • iodio radioattivo, è una forma di radioterapia usata per curare la maggior parte dei casi di tiroide iperattiva. La dose di radioattività dello iodio radioattivo somministrato è molto bassa e non è dannosa. Assunto per bocca, lo iodio è assorbito selettivamente dalla tiroide e causa una riduzione della produzione di ormoni tiroidei e del volume della ghiandola. I sintomi dell’ipertiroidismo di solito, regrediscono entro circa tre-sei mesi. Il rischio della cura con lo iodio radioattivo è che la produzione di ormoni tiroidei diventi troppo bassa causando un ipotiroidismo
  • farmaci anti-tiroide (tionamidi), riducono la sintesi degli ormoni tiroidei. In questo modo si riducono gradualmente i sintomi dell'ipertiroidismo che di solito, iniziano a migliorare dopo sei - dodici settimane dall'inizio della terapia. La cura, in genere, continua con dosaggi più bassi per almeno un anno. Questa terapia in alcuni casi risolve il problema in modo definitivo, in altri può verificarsi una ricaduta. Questi farmaci, però, possono causare gravi danni al fegato, quindi, devono essere utilizzati con cautela ed effettuando controlli regolari
  • beta-bloccanti, sono farmaci comunemente usati per curare l'ipertensione e che non riducono i livelli di ormoni tiroidei, ma possono limitare i sintomi cardiaci dell'ipertiroidismo (battito cardiaco rapido o irregolare) tenendo sotto controllo la frequenza cardiaca. I beta-bloccanti, non utilizzabili in casi di asma, possono causare alcuni effetti indesiderati, tra cui sensazione di stanchezza, mani e piedi freddi e difficoltà a dormire
  • chirurgia, si ricorre ad un intervento chirurgico (tiroidectomia) quando non sono possibili altre cure, ad esempio in stato di gravidanza, in presenza di un grande gozzo, per recidiva a seguito di cura con farmaci anti-tiroidei o in caso di disturbi oculari per il morbo di Basedow-Graves. Con l'intervento chirurgico viene asportata tutta, o gran parte, della tiroide. Il rischio dell'intervento chirurgico può essere un danno alle corde vocali con alterazione della voce o alle paratiroidi, ghiandole che aiutano a controllare i livelli di calcio nel corpo. Inoltre, a seguito dell’intervento sarà necessario assumere per tutta la vita l’ormone tiroideo T4 (levoritoxina)

La maggior parte delle persone risponde bene alle cure.

Gozzo

La terapia del gozzo dipende dai sintomi e dalle cause che lo hanno determinato. I gozzi di piccole dimensioni che non causano problemi, di solito, non hanno bisogno di trattamento.

Se il gozzo è causato da ipotiroidismo si assume ormone tiroideo T4 (levoritoxina), Se il gozzo è determinato da ipertiroidismo si ricorre allo iodio radioattivo, ai farmaci anti-tiroidei o ai betabloccanti.

Se il gozzo, invece, interferisce con la respirazione o la deglutizione e non è migliorato con altre cure, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere una parte o la totalità della tiroide (tiroidectomia).

Noduli

Il trattamento dei noduli dipende dalla diagnosi. Se un nodulo tiroideo non è cancerogeno, ci sono diverse opzioni di cura.

Un nodulo tiroideo benigno è tenuto sotto controllo con gli esami annuali per la funzionalità tiroidea e l’ecografia. Se rimane invariato, può non essere necessario alcuna cura.

L'alcolizzazione percutanea con etanolo è il trattamento di prima linea delle cisti tiroidee benigne recidivanti.

Nel caso in cui siano presenti sintomi in pazienti con noduli benigni solidi o misti, ma in progressivo aumento di dimensioni può essere utilizzato un trattamento termoablativo che ne riduca la crescita e i sintomi locali. Questa cura consiste nella “bruciatura” del tessuto, ottenuta utilizzando una sorgente di energia per bruciare il nodulo tiroideo. Il calore che si ottiene all'interno del nodulo (si arriva a temperature di circa 100 °C) provoca distruzione del tessuto tiroideo che verrà sostituito nel tempo da tessuto cicatriziale, determinando una notevole riduzione della dimensione del nodulo tiroideo.

Può anche essere prescritta una terapia con l'ormone tiroideo T4 (levotiroxina) che indurrà l'ipofisi a produrre meno TSH, ormone che stimola la crescita del tessuto tiroideo, contrastando quindi la crescita del nodulo.

Di tanto in tanto un nodulo, anche se benigno, può richiedere un intervento chirurgico, soprattutto se è così grande da rendere difficile la respirazione o la deglutizione.

In alcuni casi, i noduli tiroidei producono anch’essi tiroxina. In questa eventualità sono curati con le terapie per l'ipertiroidismo, in particolare con iodio radioattivo, farmaci anti-tiroide (tionamidi) o con un intervento chirurgico, quando non sono possibili altre cure.

Se un nodulo tiroideo è maligno, normalmente si ricorre all’intervento chirurgico (tiroidectomia) per eliminare tutta o gran parte della tiroide.

Infine, la terapia consigliata per curare il tumore alla tiroide è l'intervento chirurgico (tiroidectomia) con l'asportazione, in genere, dell'intera tiroide. Dopo l'intervento, quindi, è necessario assumere l'ormone tiroideo T4 (levotiroxina) per tutta la vita.

In caso di carcinomi follicolari o papillari con rischio di metastasi, si utilizza anche un trattamento con lo iodio radioattivo. Questa sostanza aiuta a distruggere eventuali cellule tumorali residue e a prevenire la ricomparsa del tumore. Le cellule tiroidee residue assorbono lo iodio radioattivo e la radiazione emessa le distrugge.

Tiroiditi

Per quanto riguarda le tiroiditi la terapia si differenzia a seconda della tipologia di infiammazione. Per la tiroidite di Hashimoto, si utilizza la cura a base di ormone tiroideo T4 (levotiroxina) che, di solito, è prescritta per tutta la vita.

Alcune tiroiditi causano dolore che può essere curato con medicinali cosiddetti corticosteroidi. Se, invece, l’origine della tiroidite è infettiva, l’antibiotico è sufficiente per risolverla.

Quando la tiroide non funziona Quali sono i sintomi?

Se la tiroide non funziona correttamente e comincia a produrre quantità esagerate di ormoni, si instaura una condizione definita ipertiroidismo, che provoca numerosi sintomi, tra cui ansia, nervosismo, perdita di peso, iperattività.

Cosa provoca il mal funzionamento della tiroide?

Quali sono i sintomi di un malfunzionamento tiroideo? “Le situazioni di ipotiroidsmo, quindi di ridotta funzione tiroidea, possono associarsi a stanchezza, astenia, debolezza, ridotta capacità di concentrazione, riduzione della memoria, intolleranza al freddo e sonnolenza.