Detrazione stufa a pellet 2022 agenzia delle entrate

Il bonus stufa pellet si complica dal 12 novembre 2021, ossia dalla data di entrata in vigore del decreto – legge n. 157 del 2021, contenente misure finalizzate a contrastare le frodi nel campo delle agevolazioni fiscali previste per lavori sulla casa (bonus ristrutturazione, ecobonus odinario, bonus facciate, ecc.).

Il bonus stufa pellet

L’acquisto di una stufa a pellet può rientrare tra le spese per le quali è ammessa la detrazione fiscale del 50% (bonus ristrutturazione) oppure del 65% (ecobonus – risparmio energetico).

Nel caso dell’ecobonus, ai fini dello sgravio fiscale, tuttavia, la strada è più tortuosa (i requisiti tecnici da rispettare devono essere specifici ed inoltre è richiesta la comunicazione all’ENEA).

Più semplice, invece, è avere la detrazione del 50% (vedi anche Bonus stufa a pellet più facile con la ristrutturazione: ecco quando l’acquisto si detrae al 50%).

Cessione del credito e sconto in fattura: le novità

Anche per il bonus stufa pellet, è ammesso optare, per le spese 2020 e 2021 (e grazie alla legge di bilancio 2022 anche per quelle successive), per la cessione del credito o sconto in fattura.

L’opzione, ricordiamo, deve essere comunicata, all’Agenzia delle Entrate, entro il 16 marzo dell’anno successivo al sostenimento della spesa.

Tuttavia, se prima era più semplice la possibilità di opzione, come anticipato, dal 12 novembre 2021, le cose si sono complicate, in quanto, il legislatore ha introdotto anche per i bonus casa diversi dal 110%, l’obbligo di acquisire il visto di conformità e l’asseverazione congruità prezzi, laddove si opti per sconto o cessione del credito.

Ne consegue che anche per la detrazione riconosciuta a fronte dell’acquisto della stufa a pellet, se si decide di optare per cessione o sconto, occorre acquisire ora, rispetto a prima, il visto e l’asseverazione.

Bonus stufa pellet, i chiarimenti del fisco dopo le novità

A proposito della novità, tenendo conto dei chiarimenti forniti nelle FAQ del 22 novembre 2021, da parte dell’Agenzia delle Entrate, bisogna considerare quanto segue:

  1. acquisto stufa pellet con fattura avente data antecedente il 12 novembre 2021 e già pagata prima di tale data ma con comunicazione dell’opzione ancora da farsi (non sono necessari visto e asseverazione)
  2. fattura con data antecedente il 12 novembre 2021 ma da pagarsi dopo l’11 novembre 2021 (c’è obbligo di visto ed asseverazione)
  3. infine, laddove si tratti fattura con data antecedente il 12 novembre 2021 e già pagata prima di tale data e per la quale è già fatta anche la comunicazione dell’opzione (con ricevuta di accoglimento) non c’è alcun obbligo di integrare con visto e asseverazione.

Si tenga presente che, nell’ipotesi di cui al punto 1), è comunque indispensabile che risulti effettivamente eseguita, con data antecedente il 12 novembre 2021, l’opzione di cessione del credito (deve risultare, quindi, già stipulato il contratto di cessione) o dello sconto in fattura (mediante la relativa annotazione nella fattura stessa).

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Detrazione stufa a pellet 2022 agenzia delle entrate

Tra i sistemi alternativi per il riscaldamento che gli italiani stanno scegliendo per ridurre le batoste sul luce e gas in vista dell’inverno, c’è la stufa a pellet che può essere acquistata attraverso agevolazioni statali e locali. I dettagli.

Bonus e incentivi dello Stato per passare ad una stufa a pellet: costi di un nuovo impianto e detrazioni possibili

Per cambiare registro e tagliare le bollette, gli italiani sono pronti a fare qualche investimento su sistemi alternativi per fronteggiare le temperature invernali, ma di quanto parliamo ad esempio per acquistare una stufa a pellet?

Il costo può aggirarsi tra i 1500 ai 3mila euro per una stufa a pellet ad aria, che non è proprio una cifra accessibile a tutti tantomeno in tempo di crisi. La cifra sale poi se si tratta di un impianto ad acqua, dove a seconda della grandezza si parte dai 2500 euro arrivando tranquillamente a 4mila euro, che non è la cifra finale da doversi togliere di tasca, considerando i costi per l’impianto, la costruzione, se manca o va adattata, della canna fumaria, oltre naturalmente alla fornitura del pellet.

Per realizzare un impianto si può spendere tra i 200 e i 300 euro, mentre i costi per la costruzione della canna fumaria possono variare tra i 30 ai 50 euro al metro quadro. Calcolatrice alla mano, c’è da mettere in conto l’acquisto del pellet, che per un sacchetto da 15 chili può costare tra i 10 e i 15 euro.

Incentivi e detrazioni: ecco quali sono e come chiederli ed entro quando

Pensando di affrontare tutte queste spese per passare ad un riscaldamento a biomassa, è bene sapere che ci sono diversi incentivi e detrazioni a disposizione dei cittadini e tra questi anche la possibilità di avvalersi del Bonus stufe.

Con l’Ecobonus per efficienza energetica, si possono avere detrazioni dal 50 all’85% a seconda della tipologia dell’immobile, con una percentuale di detrazione del 50% per la posa in opera di impianti di climatizzazione invernali dotati di generatori di calore a biomassa, che può arrivare anche al 65% delle detrazioni, nel caso in cui l’intervento vada a migliorare l’efficienza energetica della casa.

Si può usufruire di questo bonus ma con un limite massimo di spesa di 30mila euro per le unità indipendenti, che potrebbe salire nel caso di condomini o se associato a lavori antisismici. La comunicazione va presentata all’Enea ed il pagamento va effettuato con bonifici.

Il Superbonus 110% poi, può essere applicato anche in caso di sostituzione dell’impianti di climatizzazione invernale con un impianto a biomassa, alla condizione che il cambio garantisca un reale miglioramento delle prestazioni dell’edificio, con un salto minimo di due Classi di prestazione energetica, ottenuta con la sola sostituzione dell’impianto o eventualmente in affiancamento con altri interventi che arrivino al risultato, ad esempio la coibentazione dell’involucro esterno. Per la detrazione del 110% della abitazioni unifamiliari si è al limite della data di scadenza, ma si può pensare di usufruirne anche per il 2023, nel caso dei condomini.

Il Bonus stufe rientra invece negli incentivi forniti dal Conto Termico del GSE, non è una detrazione ma un rimborso che avviene nel caso si sostituisca un vecchio impianto di climatizzazione o una vecchia stufa. Per far si che l’intervento abbia più chance di essere approvato, con la relativa possibilità di recuperare fino al massimo previsto, e cioè il 65% della cifra spesa con rimborso diretto sul conto corrente, è bene scegliere una stufa a pellet tra quelle elencate proprio dal GSE, prima di avviare i lavori e a conclusione degli stessi, richiedere il rimborso.

Per usufruire del bonus stufe a pellet 2022 la condizione imprescindibile è che l’acquisto e l’installazione dell’impianto avvenga entro il 31 dicembre 2022. Una scadenza così a breve rende senza dubbio la spesa proibitiva per molti italiani, con la possibilità di ripensarla e mettere da parte la somma necessaria per il prossimo anno decidendo magari di affrontarla in ambito condominiale.

Per quanto i costi del pellet siano aumentati, secondo le previsioni fatte dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), il riscaldamento a biomassa resterà comunque il più conveniente, è quindi bene per chi possa affrontare questo investimento, tentare di usufruire del Bonus stufe, previa consultazione del sito di Enea e dell’Agenzia delle Entrate.

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Bonus bollette famiglie 2022, a chi spetta, come funziona e importi per luce e gas

Come ottenere la detrazione fiscale sull'acquisto di una stufa a pellet?

Per aver diritto alla detrazione, occorre che l'installazione della stufa a pellet venga effettuata da un tecnico qualificato, il quale al termine dei lavori, rilascerà al contribuente il certificato/fattura indicante i requisiti tecnici ed il relativo miglioramento termico dell'abitazione.

Come funziona il bonus per la stufa a pellet?

La detrazione stufa a pellet sarà accreditata direttamente sul conto corrente di chi ha acquistato la stufa entro 90 giorni dal montaggio. Il tutto avverrà in un'unica soluzione se l'importo del conto termico è inferiore ai 5.000€, se invece fosse una cifra maggiore, allora verrà rimborsato in due rate annuali.

Come funziona lo sconto in fattura del 50 per stufe a pellet?

Per l'acquisto e la posa in opera della stufa a pellet è ammessa una detrazione nella misura del 50%, con una spesa massima pari a 96.000 euro. Questo vale sia per le unità indipendenti che per i condomini, per i quali la spesa massima di 96.000 euro è da moltiplicare per ogni appartamento presente.

Quando scade il bonus per le stufe a pellet?

Bonus stufe a pellet 2021: Bonus Ristrutturazione 50% Se stai ristrutturando la tua casa e stai pensando di comprare una stufa a pellet il nostro consiglio è uno: FALLO. La norma ti permette di beneficiare del 50% di detrazione fiscale fino a un importo massimo di 96.000 €, dal 1° gennaio 2021 fino al 31 dicembre 2021.