Come capire se ho avuto un attacco di panico

Attacchi di panico Conseguenze

La principale conseguenza è la tendenza a evitare tutte le situazioni o le persone ritenute pericolose o scatenanti.

Coloro che soffrono di attacchi di panico cercano di fuggire il prima possibile dalla situazione o dagli individui che provocano loro ansia o malessere: evitano situazioni simili nel futuro (evitamento), mettono in atto meccanismi che li rassicurano (comportamenti e rituali protettivi) ed esercitano attenzione selettiva rispetto alle proprie manifestazioni corporee.

Evitamento: evitare tutti i posti temuti, gli oggetti e le attività che pensiamo potrebbero causare un attacco di panico, ad esempio guidare, prendere la metropolitana, portare i bambini in posti affollati, volare, incontrare un amico in un posto chiuso, andare al ristorante, iscriversi a un corso, in palestra, andare a una festa, fare una riunione di lavoro, andare dal medico o dal dentista, andare al centro commerciale o al supermercato, chiedere informazioni a un impiegato. Dal momento che, nel caso del disturbo di panico, ciò che si teme di più sono le proprie sensazioni fisiche, si tenderà a evitare anche tutte quelle attività o sostanze che aumentano l’attivazione fisiologica dell’organismo. Non si berranno più caffè o bevande eccitanti, si eviterà l’attività fisica o sessuale, si prediligerà uno stile di vita riposante e all’insegna della prudenza.

Comportamenti e rituali protettivi: le persone spesso sviluppano un proprio modo di fare le cose che pensano le possa proteggere dall’insorgenza di un episodio di panico. Questi comportamenti danno un sollievo temporaneo ma, a lungo andare, mantengono il disturbo. Ad esempio, portare con sé una bottiglia di acqua o dei farmaci, chiamare qualcuno, farsi accompagnare, fare spese solo nei posti dove è possibile vedere l’uscita, sedersi sempre all’estremità della fila vicino all’uscita di emergenza, comprare meno di 10 oggetti per usare le casse veloci, ecc. A volte, alcuni gesti possono essere quasi delle superstizioni, come portare un corno con sé o toccare legno, ma in realtà non fanno altro che rinforzare il senso di vulnerabilità e di insicurezza.

Chi ha già avuto degli attacchi di panico è spaventato all’idea di averne altri: presta così attenzione a tutti i possibili segnali corporei che potrebbero indicare l’imminente arrivo di una crisi. Il porre attenzione selettivamente a queste sensazioni, in realtà, porterà a un abbassamento della soglia sensoriale, ovvero il paziente le percepirà più facilmente e più intensamente. Ecco quindi come l’attenzione selettiva mantiene il circolo vizioso, attraverso una errata conferma delle interpretazioni catastrofiche.

La paura dell’imminenza di un nuovo attacco produce uno stato di tensione generale e di irritabilità diffusa. È stato anche stabilito che gli attacchi di panico sono correlati ad altri disturbi quali la depressione e l’agorafobia.

Come capire se ho avuto un attacco di panico

Il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) è una sindrome psicopatologica caratterizzata da ripetuti episodi di ansia acuta. Tra i disturbi ansiosi, gli attacchi di panico sono sicuramente quelli che si manifestano con maggiore frequenza tra le persone.

Le statistiche mostrano che il 33% delle persone di età compresa fra 18 e 25 anni hanno fatto esperienza, almeno una volta nella vita, di un attacco di panico ma dalla nostra pratica clinica possiamo affermare che non è poi così difficile riscontrare tale problematica anche in fasce di popolazione di età più avanzata.

Il Disturbo da attacco di panico è fortemente legato all’ansia, un’emozione primordiale e per questo presente nella vita di ciascuno di noi. In generale potremmo affermare che è proprio nel momento in cui perdiamo la capacità di gestire quest’ultima che possiamo parlare di disagio psichico. Come nel caso dell’attacco di panico, infatti, l’ansia non diventa più funzionale ma si trasforma in un problema che ostacola e spesso invalida la nostra vita quotidiana.

Come si verifica un attacco di panico?

L’esordio dell’Attacco di panico è solitamente improvviso ed incontrollabile. Chi lo ha conosciuto ne parla come di un “fulmine a ciel sereno”. Normalmente, infatti, quando il Panico irrompe, la persona non si trova in un assetto psicofisico tale da giustificare un’ansia tanto acuta.

L’attacco di panico si protrae per un periodo di tempo che può essere piuttosto variabile, può infatti durare solo pochi minuti oppure arrivare anche ad una durata di 15-20 minuti. Il periodo successivo alla fase acuta si caratterizza solitamente per una sensazione di confusione, stordimento ma anche e soprattutto paura che possa verificarsi nuovamente.

I sintomi che ci segnalano un attacco di panico in corso sono tanto di natura fisica quanto psichica. Di seguito elenchiamo i più comuni:

  1. Sintomi fisici/somatici: Sudorazione, tachicardia, nausea, vertigini, dolori addominali, senso di svenimento, vampate di calore o brividi di freddo, torpore e formicolii, tremore, sensazione di soffocamento (sentire un nodo in gola è la descrizione più comune che viene fornita dalle persone).
  2. Sintomi psichici: paura di morte imminente o di impazzire, di perdere il controllo delle proprie azioni (ad esempio comportarsi in maniera imbarazzante in pubblico), percezione alterata dell’ambiente esterno, stordimento, depersonalizzazione, pensieri catastrofici impossibili da razionalizzare, stato di profonda impotenza e un vissuto di vergogna che origina dal timore di essere considerati malati di mente.

L’attacco non richiede praticamente mai l’intervento medico, ma il paziente può essere spinto a recarsi al Pronto Soccorso o, comunque, a richiedere indagini diagnostiche e la somministrazione di cure per paura e per scoprire quale sia la patologia che si cela dietro a questi sintomi, che non si pensa mai sia l’ansia.

Le manifestazioni correlate

L’intensità degli attacchi di panico e la loro imprevedibilità sono tali da indurre una sorta di “paura della paura”, la cosiddetta ansia anticipatoria. Si tratta del terrore che si verifichi un nuovo episodio, limitando così l’autonomia e la libertà della persona che ne soffre. L’ansia anticipatoria è un sistema di difesa tipico (insieme alla ricerca di rassicurazioni) dei periodi di riacutizzazione del Disturbo da Attacchi di Panico, che si alternano alle fasi di remissione.

Succede spesso, quindi, che le persone, nel tentativo di tenere a bada la propria ansia e scongiurare che si verifichi nuovamente un attacco di panico improvviso, adottino delle strategie che, nella maggior parte dei casi, non fanno altro che mantenere in vita il problema. Un esempio è dato da quelle persone che avendo manifestato una forte ansia durante un’uscita pubblica decidono, per proteggersi, di evitare di uscire. Questo comportamento, sebbene illuda la persona di averla messa al riparo, in realtà non fa altro che alimentare il problema e in alcuni casi (pensiamo a chi per esempio arriva poi a non mettere proprio più neanche un piede fuori di casa) lo peggiora drasticamente.

Ecco perchè non è raro che nelle persone che soffrono di attacchi di panico si manifestino poi sintomi depressivi, fobici,antisociali ecc.

Uscire dagli attacchi di panico oggi è assolutamente possibile ma soprattutto rapido! Alcune persone riescono in autonomia a venirne fuori, altre invece necessitano di un supporto specialistico! Se soffri di attacchi di panico o conosci qualcuno che vive questa situazione, non esitare a contattarci!Possiamo offriti l’aiuto di cui hai bisogno!

Il Team di PuntoPsi

Come inizia un attacco di panico?

L'attacco di panico ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l'apice (di solito entro 10 minuti o meno) e dura circa 20 minuti (ma a volte molto meno o di più). I sintomi tipici degli attacchi di panico sono: Palpitazioni/tachicardia (battiti irregolari, pesanti, agitazione nel petto, sentirsi il battito in gola)

Quanto tempo può durare un attacco di panico?

Gli attacchi di panico sono in genere brevi, raggiungendo il loro picco in meno di 10 minuti. Un attacco di solito dura da qualche minuto fino a mezzora, anche se attacchi ripetuti possono ripetersi per ore.

Cosa senti dopo un attacco di panico?

Ci si può sentire stanchi e logori dopo che un attacco di panico si è placato. Uno degli aspetti peggiori è la paura intensa di avere un altro attacco. Il numero di attacchi dipende dalla situazione, alcuni pazienti sviluppano 1-2 attacchi al mese, mentre altri fino a diversi episodi alla settimana.