Mangiare troppo olio di oliva fa male

Mangiare troppo olio di oliva fa male
(Getty Images)

L’olio extravergine di oliva è il condimento per eccellenza della dieta mediterranea. Ma è vero che se utilizzato in modo esagerato fa male o possiamo consumarlo liberamente?

Per rispondere a questa domanda, bisogna cominciare col dire che l’olio extravergine di oliva è l’estratto delle olive. In pratica, la definizione di extravergine indica il procedimento di estrazione a freddo, l’unico in grado di difendere le caratteristiche delle olive e i suoi benefici.

Contro il colesterolo e gli zuccheri nel sangue

La caratteristica più nota dell’olio di oliva è il suo elevato contenuto calorico. Un cucchiaio contiene ben 120 calorie. Questo spesso spinge, sbagliando, chi soffre di elevati livelli di colesterolo ad evitarne il consumo. L’olio, infatti, contiene l’Oleoiletanolamide,una molecola che accelera i processi metabolici, ma soprattutto ha un effetto importante sul colesterolo agevolando un rapido assorbimento dei carboidrati e impedendo picchi glicemici.

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Antinfiammatorio e antiossidante

Mangiare troppo olio di oliva fa male
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L’olio d’oliva contiene inoltre l’oleocantale, una sostanza che ha lo stesso effetto di un antidolorifico. Questo gli attribuisce proprietà antinfiammatorie e lassative, e  previene l’insorgere di patologie molto gravi come il cancro o l’infarto.

A ciò va aggiunto che possiede moltissimi antiossidanti tra cui la vitamina E, il tocoferolo e diversi composti fenolici. Tutte molecole che hanno il compito di difendere il nostro corpo dall’invecchiamento precoce attraverso la battaglia contro i radicali liberi, responsabili principali dei danni cellulari tipici dell’età.

L’olio di oliva assicura anche un notevole apporto di vitamina E, e non solo. La sua assunzione aiuta l’assorbimento di questa e di altre vitamine dette liposolubili (A,K, e D). Per questo motivo è particolarmente consigliato alle donne in gravidanza, o in fase di allattamento.

L’olio extravergine di oliva è un vero e proprio patrimonio dei Paesi del Bacino mediterraneo e dell’Italia in particolar mondo, un pilastro fondamentale dell'alimentazione uno dei pilastri sui quali dovrebbe fondarsi la nostra alimentazione. L’olio d’oliva è un alimento dall’inestimabile valore per la nostra salute, sempre più studiato negli ultimi anni per i numerosi benefici e funzioni biologiche che svolge nel nostro organismo grazie alla presenza di particolari sostanze: vanno ricordati prima di tutti gli acidi grassi polinsaturi, le vitamine e i polifenoli. Ma sono tantissime le molecole e i fitocomposti che rendono l’olio un vero e proprio oro verde. L’olio d’oliva si estrae dai frutti dell’olivo, Olea europaea, una pianta della famiglia delle Oleacee coltivata a Creta fin dal 3000 avanti Cristo.

Le differenze tra gli oli di oliva

Mangiare troppo olio di oliva fa male

È importante per il consumatore conoscere la differenza tra olio di oliva, olio vergine di oliva e olio extravergine d’oliva. Le differenze sostanziali stanno nel grado di acidità e nella purezza dell’olio. Le differenze principali sono nel metodo di estrazionePartiamo da vergine ed extravergine. Sono entrambi oli vergini, cioè ottenuti attraverso un processo meccanico di estrazione, detto spremitura a freddo, utilizzata per non rovinare le caratteristiche organolettiche del prodotto. Non subiscono trattamenti mediante l’utilizzo di solventi o altri processi chimici. Inoltre: l’olio vergine d’oliva deve avere un quantitativo di acido oleico al massimo di 2 g per 100 g di prodotto, cioè un’acidità di partenza compresa tra 0,8 e 2%. L’extravergine d’oliva ha tante caratteristiche specifiche, molto tecniche. Il grado di acidità libera (espressa in acido oleico) non deve essere superiore a 0,8 g per 100 g. Il vero olio extravergine di oliva viene estratto rigorosamente con procedura meccanica. No assoluto alla rettificazione: l’extravergine deriva dalla prima spremitura a freddo (<27 gradi) delle olive fresche appena colte e proprio per questo mantiene intatto il contenuto lipidico e gli antiossidanti.

Mangiare troppo olio di oliva fa male

L’olio di oliva, invece, è il frutto del mescolamento tra l’olio d’oliva raffinato e un olio vergine o extravergine. Può essere consumato solo dopo rettificazione, o raffinazione. Sono processi chimici su oli ricavati da olive che possono presentare difetti perché attaccate da mosche o insetti di altro tipo o su oli che hanno un contenuto di acidi oleici tali da non poter rientrare nella categoria dei vergini. Inoltre, ha un quantitativo di acido oleico non superiore a 1 g per 100 g.

Composizione nutrizionale dell’olio extravergine di oliva

Mangiare troppo olio di oliva fa male

L’olio extravergine d’oliva è composto quasi completamente da lipidi (99.9 g per 100 grammi di prodotto). Mentre carboidrati e proteine sono completamente assenti. Sono presenti tracce di ferro, piccole quantità di vitamina A e quantità interessanti di vitamina E, circa 22 mg. Fra i lipidi, il 15,32 % sono grassi saturi, il 77,27 % sono grassi monoinsaturi e il 7,97% sono grassi polinsaturi. Contiene inoltre una frazione insaponificabile che va dall’1 al 2 % e che fornisce a questo olio una significativa concentrazione di ingredienti attivi antiossidanti tra cui: composti fenolici, clorofilla, Vitamina E, fitosteroli  con azione riparatoria e antinfiammatoria e squalene, uno dei principali componenti della superficie della pelle. In particolare i grassi monoinsaturi (principalmente acido oleico, poi acido linoleico e acido palmitico) rendono l’olio extravergine d’oliva un prezioso alleato del sistema cardiovascolare, svolgendo un’azione preventiva a tutti gli effetti nei confronti delle malattie cardiovascolari.

Gli effetti benefici

Mangiare troppo olio di oliva fa male

Infatti gli acidi grassi cosiddetti buoni aiutano il cuore, perché tengono sotto controllo il colesterolo cattivo (LDL) e valorizzano quello HDL buono, che pulisce le arterie.I benefici dell'olio extravergine di oliva sono molteplici e per tutto l'organismo I fitosteroli sono sostanze vegetali che hanno la capacità di ostacolare l’assorbimento intestinale del colesterolo e di ridurre quello LDL che si trova nel sangue. Un buon consumo di olio evo sembra avere azione protettiva nei confronti di alcuni tipi di tumore, in particolare quelli di colon, seno e pelle. L’effetto protettivo sarebbe dovuto sia all’azione antiossidante dei vari composti fenolici, sia alla capacità dell’oleuropeina di ridurre la formazione di nuovi vasi, essenziali per la crescita tumorale, e di ostacolare lo sviluppo delle cellule cancerose. L’effetto è rilevante nei confronti del cancro del colon, sia con consumo di olio crudo che di olio cotto,  è apprezzabile per il tumore del seno. Infine, nel modello animale l’olio di oliva ha anche mostrato la capacità di ridurre lo sviluppo di cellule carcinose nella cute in seguito ad esposizione a raggi ultravioletti, quando applicato direttamente sulla pelle. L’olio extravergine d’oliva ha una fondamentale funzione antiossidante, grazie soprattutto alla vitamina E e ai moltissimi polifenoli. Infatti,  questi due nutrienti svolgono insieme un’eccezionale funzione di contrasto dei radicali liberi, causa dell’invecchiamento cellulare. L’olio evo ha anche effetti antidiabetici e riduce il rischio di insorgenza della sindrome metabolica. Infatti l’uso dell’olio evo permette una riduzione della glicemia, riduzione dell’assorbimento e della digestione dei carboidrati a livello intestinale, aumento della sensibilità all’insulina e protezione delle cellule pancreatiche dal danno ossidativo. Infine l’olio extravergine di oliva è una fonte naturale di vitamina E, considerata la vitamina della bellezza. Questo perché è un potente antiossidante che protegge le membrane cellulari dai processi d’invecchiamento. Inoltre, grazie al supporto dei carotenoidi e della vitamina A che promuovono la sintesi del collagene e la formazione di nuove cellule, permettendo di avere una pelle elastica, forte e in salute.

Mangiare troppo olio di oliva fa male

L’olio di oliva è ottimo anche per friggere, ha un punto di fumo di 210°C  (ossia la temperatura alla quale iniziano processi degradativi con formazione di sostanze tossiche come l’acroleina). I cibi fritti in olio extravergine di oliva accumulano antiossidanti sulla crosticina esternaVari studi mostrano che la frittura con olio evo, a temperature intorno ai 180°C per periodi di tempo variabili tra i 60 e i 120 minuti, può portare ad una minor formazione di acroleina e altri prodotti tossici rispetto ad altri oli vegetali. Inoltre la frittura con olio evo porta ad un accumulo significativo di vari composti antiossidanti sulla crosta del cibo, antiossidanti che sono molto stabili, e resistono bene a temperature elevate esplicando così la loro azione protettiva. Questi effetti positivi sono maggiori per frittura ad immersione piuttosto che per frittura in padella. Alla luce di queste considerazioni appare quindi chiaro che, per le numerose e varie attività biologiche svolte dai componenti dell’olio extravergine di oliva, il suo uso andrebbe promosso in qualsia situazione. Molti studi inoltre hanno cercato di isolare le singole molecole, ma non è stata rivelata la stessa azione benefica sul nostro organismo. È proprio infatti dall’azione sinergica di tutte le molecole che riusciamo ad ottenere le attività protettive ed antiossidanti. Niente paura allora nei confronti di questo integratore naturale, consumiamolo ad ogni pasto per condire le pietanze, facendo sempre attenzione che sia di buona qualità!

Cosa succede se si mangia troppo olio d'oliva?

Un consumo eccessivo di grassi, di ogni genere, causa un aumento sia del peso che della produzione di radicali liberi, le specie reattive dell'ossigeno alla base di molte patologie. Meglio attenersi a un massimo di tre cucchiai al giorno, da non raggiungere obbligatoriamente.

Quanto olio d'oliva si può mangiare al giorno?

Per godere di tutti i benefici sono necessari circa 40 grammi al giorno, l'equivalente di 3 o 4 cucchiai, da abbinare ovviamente ad uno stile di vita sano. L'olio EVO è il miglior grasso alimentare per valori nutrizionali e contiene 9 kcal per grammo, è quindi molto calorico.

Quando l'olio è pericoloso?

L'olio ha un tempo minimo di conservazione, ovvero un periodo nel quale le sue proprietà organolettiche rimangono inalterate. Questo periodo non è molto lungo infatti è preferibile consumarlo entro 12/18 mesi da quando è avvenuta l'estrazione.

Quali sono i difetti dell'olio d'oliva?

Difetti organolettici dell'olio extravergine di oliva dovuto alle....
Terra: aroma caratteristico di oli ottenuti con olive raccolte a terra o infangate e non lavate..
Secco: aroma caratteristico di oli ottenuti con olive molto secche o gelate..
Muffa: ... .
Avvinato o inacetito: ... .
Riscaldo:.