Che succede se non faccio il 730

Che succede se non faccio il 730

Cosa accade al contribuente che non ha mai presentato dichiarazione dei redditi con il 730?

Cosa accade ad un cittadino che non ha mai presentato dichiarazione dei redditi? Quali sono i rischi in cui si potrebbe incorrere? Cerchiamo di capirlo rispondendo alla domanda di un nostro lettore che ci scrive:

Buongiorno, 

Vi scrivo gentilmente per chiedervi lumi sulla dichiarazione dei redditi. Lavoro da ormai 4 anni e sono sempre stato lavoratore dipendente. Quest’anno oltre alla certificazione unica della mia azienda ne ho ricevuta un’altra e colleghi mi hanno suggerito di fare il conguaglio tramite il 730. 
Tuttavia questo non è il punto.  Non credo di aver mai compilato un 730 nè di avere inviato la mia dichiarazione dei redditi all’agenzia delle entrate, in nessuno di questi anni. Sapete in quali penali si incorre in questi casi? 

Dichiarazione dei redditi mai presentata

E’ bene chiarire fin da subito che non tutti coloro che lavorano sono obbligati a presentare dichiarazione dei redditi. Per chi, ad esempio, ha solo redditi da lavoro dipendente con una sola Certificazione Unica e non ha altri redditi (neanche derivanti da immobili) l’obbligo della presentazione della dichiarazione annuale non sussiste perchè  le imposte sono state già assolte in busta paga.

I contribuenti che non sono tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi sono quelli che:

  • hanno un’imposta dovuta inferiore a 10,33 euro
  • hanno percepito redditi da lavoro dipendente o da pensione da un solo sostituto di imposta
  • hanno redditi che derivano dall’abitazione principale o dalle sue pertinenze e altri fabbricati non locati che non si trovano nello stesso comune dell’abitazione principale
  • hanno redditi da lavoro o da pensione  da un solo sostituto di imposta e redditi che derivano dall’abitazione principale o dalle sue pertinenze e altri fabbricati non locati che non si trovano nello stesso comune dell’abitazione principale
  • hanno solo redditi derivanti da collaborazioni o contratti a progetto.

L’obbligo di dichiarazione sussiste, invece, a chi si ritrova a fine anno ad avere più di una certificazione unica: in quel caso è necessario ed obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi tramite 730 o modello Redditi per portare a conguaglio le imposte applicate dai due diversi datori di lavoro.

Se, quindi, negli anni precedenti ha avuto solo reddito da lavoro dipendente con una sola CU non rischia assolutamente nulla a non aver mai presentato dichiarazione dei redditi, ma se, invece, non l’ha presentata pur avendo, magari, due certificazioni uniche, si trova nella situazione di omessa dichiarazione per la quale sono previste sanzioni che variano dai 250 ai 1000 euro.

Consulenza fiscale

Invia il tuo quesito a [email protected]
I nostri esperti risponderanno alle domande in base alla loro rilevanza e all'originalità del quesito rispetto alle risposte già inserite in archivio.

Chi nell'anno 2021 ha avuto più di un rapporto da lavoro dipendente, o magari ha alternato periodi di lavoro a disoccupazione o inattività durante i quali è stata percepita la Naspi o la Cassa Integrazione è obbligato ad effettuare il conguaglio IRPEF annuale tramite dichiarazione dei redditi.

Questo perchè è necessario calcolare esattamente i giorni di lavoro di ogni contratto, e tutte le detrazioni sottratte all'imponibile irpef in ogni busta paga, perchè è molto probabile che siano state applicate erroneamente in assenza di alcuni accorgimenti preventivi.

E quindi nella maggior parte dei casi chi presenta il 730 con due CUD, si ritrova a dover pagare un importo a debito anche elevato. Vediamo allora come fare per compilare la dichiarazione senza errori ed evitare di dover pagare di più e cosa si rischia in caso di mancata presentazione.

Due CUD: presentazione modello 730 obbligatorio

I lavoratori che ricevono due o più certificazioni uniche ricevute nel corso dell'anno sono obbligati a compilare la dichiarazione dei redditi, anche se uno dei due datori di lavoro ha effettuato il conguaglio IRPEF finale in sede di termine contratto.

In genere infatto quando il rapporto lavorativo termina, vengono conteggiate tutte le detrazioni effettive che non sono state applicate durante l'anno con l'imponibile presunto. Inoltre il datore di lavoro è tenuto a rilasciare la certificazione unica o CUD entro la fine del mese di marzo per inoltrarne una copia all'agenzia delle entrate e predisporre il modello 730.

Il CUD infatti ha la funzione di certificare tutti i redditi percepiti nell'anno precedente (in questo caso il 2021), per ogni singolo rapporto di lavoro, o prestazione a sostegno del reddito come ad esempio la NASPI e la pensione INPS. Per questo anche chi riceve una CU dal datore di lavoro e una dall'INPS deve obbligatoriamente effettuare il conguaglio IRPEFtramite modello 730 precompilato o in modalità cartacea tradizionale, presentato tramite intermediario.

Perchè con due CUD si pagano più tasse

Purtroppo la maggior parte dei contribuenti che effettuano la dichiarazione dei redditi in presenza di due o più CU si ritrovano a dover saldare un debito con il fisco, spesso anche di importo elevato.

Iniziamo subito chiarendo che non è il fatto di avere avuto più contratti di lavoro in genere che provoca un debito IRPEF in sede di conguaglio, ma è il fatto di non avere comunicato ad uno dei due datori di lavoro di non applicare le detrazioni. In questo caso infatti quello che accade è che a fine anno risultino doppiamente detratti alcuni importi non spettanti, ed inoltre che si debba pagare la differenza per aver superato lo scaglione successivo IRPEF cumulando due redditi da lavoro o lavoro e pensione.

Altro classico esempio è quando si hanno due contratti part time che singolarmente non rientrano come imponibile IRPEF nell'area tassabile, cioè sono sotto gli 8.000 euro. Ma se sommati generano una soglia di reddito più elevata, e quindisoggetta ad IRPEF, bisognerà versare al fisco quanto dovuto per l'imposta in basa alla fascia stabilita.

Poi c'è il bonus cuneo fiscale (ex bonus Renzi), che in presenza di più contratti, se non opportunamente comunicata la rinuncia ad inizio anno, viene erroneamente erogato mensilmente su tutte i due o più rapporti di lavoro. Ed in questo caso va restituita la somma percepita indebitamente.

Come fare il 730 con due CUD senza errori

Per la maggior parte dei contribuenti, come abbiamo visto, si può evitare di dover pagare un debito IRPEF elevato dal conguaglio del modello 730, quando si comunica la situazione ad ogni singola azienda per la quale si lavora. Questo può essere fatto anche facendosi aiutare da un CAF o commercialista chiedendo assistenza nel momento in cui si firma il contratto per chiarire che si intende rinunciare alle detrazioni ed al bonus per poi recuparare quanto dovuto annualmente dopo la dichiarazione dei redditi.

Per molti che presentano la precompilata però il conguaglio a debito spesso si presenta anche se sono stati rispettati questi accorgimenti preventivi. Ed in questo caso è importante andare a verificare se si tratta di un errore, molto comune, presente nel modello 730 messo a disposizione da agenzia delle entrate.

Può succedere infatti che nonostante siano stati registrati i dati delle certificazioni uniche, risulti per ogni rapporto di lavoro inserito in automatico il periodo completo di una annualità, anche se in effetti il lavoratore ha prestato servizio per un mese o comunque per un periodo inferiore ai 12 mesi.

Quindi la prima cosa da controllare sulla precompilata è, per ogni contratto, andare a confrontare effettivamente le giornate lavorate con quelle presenti nella dichiarazione. Eventualmente correggerle.

La procedura è semplice: i giorni per lavoro dipendente indicati nel CUD andranno inseriti nel rigo 5 del quadro C. Mentre le giornate indennizzate da INPS, per Naspi, Cassa Integrazione e pensione, vanno confrontati tra quelli presenti in precompilata e quelli scritti all'interno della CU INPS, precisamente al punto n.6.

Ricordiamo per tutti i contribuenti, che la presentazione del modello 730/2022 può essere fatta entro il 30 settembre. Per chi è obbligato alla dichiarazione ma ne omette la presentazione, è prevista una sanzione fiscale che può andare dai 250 fino a 1000 euro. Con maggiorazioni in caso dal modello ne derivi un debito IRPEF non pagato.

Chi non è tenuto a fare il 730?

In generale, i contribuenti esonerati sono quelli che hanno esclusivamente redditi da abitazione principale o altri fabbricati non locati (quelli esenti imu), da lavoro dipendente e da pensione corrisposti da un unico sostituto d'imposta, redditi soggetti ad imposta sostituiva (es interessi sui Bot) con esclusione però ...

Quando si ha l'obbligo di fare il 730?

In generale ogni cittadino che, nell'anno fiscale di riferimento, ha conseguito redditi e non rientra nelle ipotesi di esonero previste dalla normativa di riferimento deve fare il 730.

Quando non si è obbligati a fare la dichiarazione dei redditi?

Contribuenti esonerati Non siete obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi se avete posseduto: redditi di qualsiasi tipologia, ad esclusione di quelli per i quali è obbligatoria la tenuta delle scritture contabili, per un importo complessivamente non superiore ad euro 3.000,00.