Fa più male il condizionatore o il ventilatore

Fa più male il condizionatore o il ventilatore

Sono molte le controversie relative al loro utilizzo, quindi cerchiamo di distinguere le leggende dalla realtà e imparare a usarli in modo consapevole e sicuro

Ultimamente ha fatto molto discutere un vademecum pubblicato dal Ministero della Salute relativo al miglioramento del microclima nelle abitazioni domestiche durante il periodo estivo, nel quale è fortemente sconsigliato l’uso dei ventilatori mentre è incoraggiato quello dei condizionatori e dei climatizzatori. Le reazioni del pubblico sono state varie e diverse, i più estremisti ci hanno addirittura visto un complotto dietro il quale si nascondono le aziende produttrici di impianti di climatizzazione, allo scopo di far aumentare le vendite di questi ultimi a scapito dei più economici ventilatori.

Quale che sia la reale motivazione di questo consiglio, apparentemente paradossale, è effettivamente vero che se non usato con la dovuta cautela il ventilatore potrebbe rappresentare un potenziale rischio per la salute, soprattutto per le categorie di persone più esposte, e cioè anziani, disabili e bambini piccoli. Cerchiamo di analizzare quindi, nella maniera più obiettiva possibile, quali sono vantaggi e svantaggi derivanti da condizionatori, climatizzatori e ventilatori, partendo innanzitutto da presupposti di natura medica.

Il corpo umano è un sistema chiuso che produce energia bruciando calorie, e quindi producendo costantemente calore per mantenere la temperatura corporea in un intervallo accettabile per il normale svolgimento delle funzioni biologiche. Questo calore viene trasportato dal centro del corpo alle estremità, e viceversa, dall’apparato circolatorio, quando la temperatura corporea si alza l’eccesso di calore viene dissipato grazie al processo di sudorazione, che contribuisce a riportare la temperatura entro i normali parametri.

Attenti alla disidratazione

Più si suda, quindi, più la temperatura corporea tende ad abbassarsi e tornare a livelli normali, ma se questo processo naturale non causa grossi problemi a una persona di giovane età, in un anziano potrebbe dare luogo a gravi conseguenze, come episodi di disidratazione o collassi improvvisi. In un corpo giovane e sano, infatti, le risposte fisiologiche avvengono entro i limiti standard, ma l’apparato circolatorio delle persone anziane è decisamente meno elastico rispetto a quello dei giovani, quindi le variazioni nella pressione e nel flusso sanguigno, e di conseguenza la risposta dell’organismo alle condizioni ambientali esterne, avvengono con maggiore lentezza.

Fa più male il condizionatore o il ventilatore

Fatta questa premessa, quindi, arriviamo al nocciolo della questione: i potenziali rischi derivanti dall’uso del ventilatore. Dal momento che questi apparecchi non influiscono sulla temperatura, abbassandola come fanno invece i condizionatori e i climatizzatori, la loro efficacia è basata soprattutto sul principio della dissipazione del calore corporeo attraverso la sudorazione che abbiamo illustrato in precedenza.

La brezza prodotta dal ventilatore quindi, entrando in contatto con la nostra pelle, stimola la sudorazione e contribuisce esclusivamente ad abbassare la nostra temperatura corporea, regalandoci così una piacevole sensazione di refrigerio. L’esposizione prolungata a questa brezza però, specialmente durante le ore notturne, potrebbe abbassare eccessivamente la temperatura del corpo ed essere causa di svariati problemi, a partire dal raffreddore fino ai crampi e alle contratture muscolari, per non parlare delle infiammazioni ai fasci nervosi.

Fa più male il condizionatore o il ventilatore
Ventilatore o climatizzatore?

I problemi legati alle particelle inquinanti

Un ulteriore rischio potenziale del ventilatore è quello di movimentare, insieme all’aria, anche la polvere e altre particelle inquinanti potenzialmente presenti nell’aria delle nostre abitazioni. Questo tipo di problematica è presente soprattutto nei centri ad alta densità abitativa, dove l’inquinamento atmosferico è maggiore in seguito all’elevata concentrazione dello smog, dovuto agli scarichi degli impianti di riscaldamento condominiali, degli autoveicoli e delle fabbriche.

Fumi tossici prodotti dalla combustione quindi, ma anche le esalazioni di biossido di azoto e di monossido di carbonio generate da bruciatori a gas dei piani cottura e delle stufe a legna per esempio, oppure i vapori di formaldeide e le altre esalazioni chimiche generate dai prodotti per la pulizia della casa e dai detergenti in generale, i pollini, le muffe che tendono a svilupparsi in ambienti caldo-umidi come i bagni per esempio, e persino batteri e virus, possono essere facilmente sollevati dal flusso d’aria di un ventilatore e resi più facilmente respirabili, soprattutto se questi vengono puntati direttamente verso la persona.

Il punto dove molte persone entrano in disaccordo con il consiglio contenuto nel vademecum del Ministero della Salute, però, sta proprio nel fatto che questi rischi potenziali sono validi anche per quanto concerne l’utilizzo di climatizzatori e condizionatori d’aria.

Se si rimane troppo a lungo sotto un flusso d’aria raffreddata dal gas freon, come quello prodotto da un condizionatore per esempio, le conseguenze possono essere ancor più tragiche rispetto a quelle provocate da un ventilatore; se poi lo si lascia acceso in camera da letto per un’intera notte si corre il rischio, al mattino seguente, di essere trasportati direttamente al banco frigo delle carni del supermercato più vicino, senza neanche passare per il pronto soccorso.

Fa più male il condizionatore o il ventilatore

Usare con cautela anche i climatizzatori

Dal momento che i climatizzatori abbassano realmente la temperatura all’interno dei locali dove sono tenuti in funzione, infatti, si crea anche un ulteriore problema da non sottovalutare, e cioè quello dell’escursione termica e dello sbalzo improvviso di temperatura a cui ci si espone quando si passa da un locale ventilato a uno che si trova a temperatura ambiente e viceversa, e la cui diretta e principale conseguenza è il classico “raffreddore da condizionatore”.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria e gli agenti contaminanti, invece, il climatizzatore offre vantaggi innegabili visto integra un sistema di filtrazione dell’aria, ma bisogna in ogni caso assicurarsi di mantenere la sua efficienza sottoponendolo a una manutenzione periodica in base all’uso che se ne fa.

Come potete vedere, quindi, se usati in maniera responsabile e con le dovute cautele, come evitare di puntarli direttamente sulla persona, oppure di lasciarli accesi tutta la notte in camera da letto, i ventilatori possono essere tranquillamente utilizzati senza alcun patema d’animo.

Il problema della qualità dell’aria, invece, può essere risolto acquistando un ventilatore di ultima generazione, come i raffrescatori evaporativi per esempio, o i ventilatori Dyson dotati di sistemi di purificazione dell’aria capaci di trattenere persino i virus.

Questo tipo di ventilatori sono ovviamente più costosi rispetto ai modelli tradizionali, ma offrono una maggiore sicurezza e comfort d’uso, e in ogni caso risultano decisamente più economici rispetto a un condizionatore portatile o a un impianto di climatizzazione domestica, il quale richiede anche l’ulteriore spesa dell’installazione.

Cosa è meglio ventilatore o condizionatore?

Se è vero da una parte che il condizionatore offre un sistema di raffrescamento più efficiente, dall'altra il ventilatore risulta essere la soluzione più vantaggiosa in termini economici in quanto il suo consumo è 15 volte inferiore rispetto a quello di un climatizzatore.

Cosa può causare il ventilatore?

Il rischio è quello di svegliarsi al mattino con mal di gola e occhi e bocca secchi. “In particolare, quando la temperatura interna supera i 32°C, l'uso del ventilatore è sconsigliato perché non è efficace per combattere gli effetti del caldo e può avere effetti negativi aumentando la disidratazione.”

Quanto fa male l'aria condizionata?

Se non usata correttamente, l'aria condizionata nasconde qualche insidia per la salute: bronchiti, rinosinusiti batteriche, raffreddori, dolori articolari e muscolari.

Cosa succede se si dorme con il ventilatore?

Tenere il ventilatore acceso la notte, puntato sul corpo, soprattutto in caso di persone costrette a letto, potrebbe farci svegliare disidratati. Il rischio è quello di ritrovandosi con occhi e bocca secca, ma anche mal di gola, tosse cronica, crampi e tocicollo, compromettendo la mobilità del giorno dopo.