IntroduzioneL’acne si manifesta con la comparsa di una serie di eruzioni cutanee comunemente dette brufoli. Show I brufoli compaiono principalmente su
È il disturbo della pelle più diffuso e, benché non rappresenti una minaccia per la salute, l’acne grave può deturpare il viso e causare cicatrici permanenti. Le cause del disturbo sono all’origine di tanti miti: alcuni soggetti attribuiscono le eruzioni a certi cibi, mentre altri pensano che la causa sia la sporcizia della pelle. Ci sono in realtà poche prove che questi fattori abbiano un ruolo determinante sull’acne della maggior parte delle persone. Tutte le etnie e tutte le età sono soggette ad acne. Tra gli 11 e i 30 anni, 4 soggetti su 5 hanno una qualche manifestazione acneica. È più frequente negli adolescenti e nei giovani adulti. Benché generalmente non metta a rischio la salute, l’acne può essere fastidiosa e lasciare cicatrici permanenti. Per fortuna, tende a sparire spontaneamente nella maggior parte delle persone dopo i 30 anni. Schiacciare o no i brufoli?La totalità dei dermatologi è concorde nell’affermare che i brufoli non debbano essere né schiacciati e né spremuti, questo perché:
In alcuni casi selezionati potrebbe tuttavia essere possibile sottoporsi a procedure di pulizia del viso in centri estetici specializzati o dal dermatologo; in questi casi il brufolo viene effettivamente schiacciato, ma
Sfatiamo qualche mito
iStock.com/pepifoto CauseIl processo inizia nelle ghiandole sebacee della pelle. Il sebo, ossia la sostanza oleosa che producono, scorre lungo un canale noto come follicolo, che contiene anche un pelo. Il sebo viene drenato sulla superficie della pelle attraverso l’apertura del follicolo (poro). Pelo, sebo e cellule di rivestimento del follicolo possono formare un tappo ostruente il poro, impedendo così al sebo di raggiungere la superficie. Questo miscuglio di grasso e cellule facilita la proliferazione dei batteri, colonizzatori abituali della pelle, all’interno del follicolo. Il sistema di difesa dell’organismo reagisce ai batteri, innestando un processo infiammatorio a carico dell’area. Se il follicolo otturato è sotto la pelle, si genererà una piccola tumefazione bianca, detta punto bianco. Se raggiunge la superficie della pelle e si apre, si parla di punto nero. La sporcizia non c’entra: il grasso diventa nero sulla superficie della pelle perché esposto all’aria. Sia i punti bianchi che i punti neri possono durare a lungo. Nel tempo, la parete del follicolo tappato si potrà rompere, generando una pustoletta o brufolo. Un fattore importante alla base dell’acne è l’aumento di alcuni ormoni durante la pubertà. Questi ormoni causano un ingrossamento delle ghiandole sebacee e fanno aumentare la produzione di sebo. Anche le modifiche ormonali associate alla gravidanza, l’inizio o l’interruzione di una terapia anticoncezionale farmacologica (pillola) possono causare acne. Dati scientifici suggeriscono una certa famigliarità della tendenza a sviluppare acne, quindi anche il corredo genetico gioca un qualche ruolo. Lo stress non causa acne ma è stato osservato che, nei soggetti che ne soffrono, può determinarne un peggioramento. Anche alcuni farmaci possono favorire lo sviluppo di acne (cortisone, litio, anticonvulsivanti, barbiturici, …), così come prodotti cosmetici grassi che sono in grado di alterare le cellule follicolari rendendole più appiccicose e favorendo la formazione di tappi. In caso di acne, provare a usare cosmetici privi di grassi. Scegliere prodotti etichettati come non comedogeni (ossia, non favorenti l’occlusione di pori). Sintomihttps://en.wikipedia.org/wiki/Image:Acne_face.jpg
Rimedi
Esistono vari prodotti da banco in grado di trattare un’acne lieve, ma possono servire fino a 8 settimane prima di vedere un miglioramento. Si raccomanda invece di interpellare un medico in caso di forme gravi. Pillola e acneAlcuni anticoncezionali orali possono essere efficaci nelle donne che hanno manifestazioni acneiche solo in corrispondenza del ciclo mestruale. La ricerca dimostra che questi farmaci possono eliminare l’acne rallentando l’iperattività delle ghiandole sebacee della pelle. SpironolattoneTalvolta, nelle donne adulte il trattamento dell’acne viene fatto associando gli anticoncezionali con un altro farmaco, lo spironolattone. Quest’ultimo riduce il livello degli ormoni androgeni. Gli androgeni stimolano le ghiandole sebacee della pelle. Gli effetti collaterali di questo farmaco comprendono mestruazioni irregolari, dolorabilità mammaria, cefalea e stanchezza. Si tratta quindi di un approccio limitato a specifici casi. Scarsa igiene e acneChe la scarsa igiene causi acne nelle donne è un vero e proprio mito, anzi, è il lavarsi o strofinarsi troppo vigorosamente la pelle che può far peggiorare l’acne. Rimuovere il grasso superficiale non aiuta a prevenire o a curare l’acne, che di fatto si forma sotto la pelle. Il miglior modo di lavarsi il viso consiste nel farlo delicatamente due volte al giorno con detergenti non aggressivi. Assicurarsi di agire con delicatezza anche nel rimuovere il trucco, che va sempre lavato via alla sera prima di coricarsi.. Stress e acneLo stress non causa acne, ma l’acne può però essere un effetto collaterale di alcuni farmaci usati nel trattamento dello stress o della depressione. In alcuni casi poi, l’impatto sociale ed emozionale delle eruzioni cutanee è causa di stress. Consultare il medico in caso di dubbi. Cioccolato, cibi grassi e acneAnche se molte donne associano il cioccolato o gli alimenti grassi all’acne, la ricerca scientifica non ha riscontrato correlazioni tra la dieta e l’acne. Il cibo sembra avere effetti minimi sull’acne nella maggior parte dei soggetti. Una dieta sana è però importante per il proprio stato di salute generale. Altri fattori di peggioramento dell’acneGli elementi che possono peggiorare l’acne sono tanti ed in particolare:
Prevenzione dell’acne e delle cicatriciÈ possibile prevenire le eruzioni e le cicatrici acneiche prendendosi cura della propria pelle:
Per approfondire il tema, soprattutto in merito ai possibili trattamenti farmacologici per l’acne, si rinvia all’articolo dedicato. Fonti e bibliografia
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