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Lo sapevi che è possibile aprire Partita IVA online, in maniera semplice e gratuita?

Per tutti coloro che sognano di lavorare in proprio, prima o poi, arriva il momento di aprire la Partita IVA, per dare un’impronta professionale all’attività o per fare il grande salto verso il mondo dell’imprenditoria. Si tratta di un passaggio molto importante, che spesso entusiasma ma che, sotto sotto, spaventa per i suoi risvolti fiscali ed economici.

Costi, tasse, contributi, per non parlare dei numerosi adempimenti da effettuare agli inizi e, poi, via via nel corso degli anni: sono tanti gli aspetti da soppesare, prima di prendere decisioni affrettate o di compiere eventuali errori. Tuttavia, se davvero vuoi imboccare la strada della libera professione o lanciare un nuovo business, non devi preoccuparti.

Fortunatamente, aprire una Partita IVA online, al giorno d’oggi, è assai più facile e vantaggioso rispetto al passato. Lo stesso discorso vale per il suo mantenimento: come vedremo, infatti, è possibile ridurre drasticamente le spese, tanto nella fase iniziale, quanto negli anni successivi, attraverso una gestione mirata e intelligente della fiscalità.

Prima della Partita IVA: le prestazioni occasionali

Quando si inizia un’attività, è difficile avere le idee chiare su quella che sarà la sua evoluzione nel tempo. Talvolta, infatti, capita che un semplice hobby diventi un lavoro a tutti gli effetti, che le entrate si moltiplichino in pochi mesi e che i clienti rimangano soddisfatti del servizio, tanto da tornare regolarmente e fare pubblicità gratuita.

Può capitare, però, che le cose vadano diversamente e che il tuo studio, negozio, agenzia o altra attività necessiti di maggiore tempo o di una strategia alternativa.

Tutto ciò per dire che, nella fase iniziale, non è facile fare previsioni. 

Per questo il fisco ha concesso l’uso della prestazione occasionale per regolarizzare i primi introiti, seppure con varie eccezioni e solo in presenza di particolari condizioni:

  • prestazioni di carattere episodico, che non si ripetono nel tempo;
  • durata massima di 30 giorni l’anno per singolo committente;
  • incompatibilità con artigianato, commercio e professioni regolamentate;
  • divieto di promozione e/o pubblicità con qualsiasi mezzo.

Infine, ogni qual volta la prestazione occasionale sia stata resa nei confronti di aziende e/o professionisti con sede in Italia – dunque atti a svolgere la funzione di sostituti d’imposta – è necessario applicare la “ritenuta d’acconto”: una quota pari al 20% del compenso, trattenuta dal cliente e versata al fisco entro il 16 del mese successivo.  

Ad ogni modo, se l’attività che desideri intraprendere è inquadrabile come artigianato o commercio, oppure appartiene al gruppo delle “professioni ordinistiche”, il cui esercizio è permesso soltanto a soggetti abilitati e iscritti all’Albo, o se hai sforato i limiti previsti dalla normativa, la conseguenza è sempre la stessa: devi aprire Partita IVA online, per poter emettere le tue prime fatture, dichiarare gli introiti e versare tasse e contributi.

Scopri insieme a noi come fare e quali vantaggi derivano dall’apertura della Partita IVA!

Aprire Partita IVA online: professionisti e ditte individuali

Il percorso da seguire per aprire Partita IVA online subisce importanti variazioni, a seconda che tu voglia dedicarti ad un’attività professionale o avviare una nuova impresa.

Difatti, per chi non lo sapesse, le Partite IVA individuali sono inquadrabili come:

  • liberi professionisti (es. medico, dentista, ingegnere, fisioterapista, mediatore familiare, web designer, istruttore cinofilo, avvocato, interior designer, traduttore, musicista, deejay, ecc.);
  • ditte individuali, a loro volta suddivise tra:
    • artigiani (es. disinfestatore, giardiniere, odontotecnico, estetista, ecc.);
    • commercianti (es. titolare e-commerce, procacciatore di affari, ecc.).

Nel primo caso, l’apertura della Partita IVA avviene online, tramite la presentazione del Modello AA9/12 all’Agenzia delle Entrate (per via telematica), dove occorre specificare sia il Codice ATECO adatto per la professione intrapresa, sia il regime fiscale scelto.

Nel secondo caso, invece, bisogna ricorrere alla ComUnica, una pratica digitale da trasmettere ai vari enti interessati (Agenzia Entrate, Camera di Commercio, INPS ecc.) per effettuare i seguenti passaggi:

  • apertura Partita IVA e definizione Codice ATECO / regime fiscale;
  • apertura ditta individuale e iscrizione al Registro Imprese / REA o Albo Artigiani;
  • iscrizione alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS;
  • iscrizione INAIL (se richiesta).

Spesso, inoltre, è necessario presentare anche la SCIA agli sportelli SUAP del proprio Comune (sempre per via telematica), allegando la documentazione che dimostra il possesso dei requisiti richiesti per il settore o l’attività in questione.

Costi apertura Partita IVA: a quanto ammontano?

Professionisti e ditte individuali – come abbiamo potuto vedere – seguono una diversa procedura per l’apertura della Partita IVA. Cosa che si riflette tanto sulle tempistiche (24 ore circa per i primi, minimo 15 giorni per le seconde), quanto sui costi da preventivare.

In particolare, mentre i freelancer possono ottenere la Partita IVA online, senza spendere nulla (se non l’importo richiesto da un eventuale intermediario), gli artigiani e i commercianti devono considerare un costo di circa 100-150 euro per l’iscrizione al Registro Imprese (e alla Camera di Commercio), più diverse centinaia di euro per l’assistenza nella predisposizione della ComUnica e, ove necessario, della SCIA.

Tuttavia, affidando la pratica a Fiscozen, puoi risparmiare sensibilmente sul budget: se sei un professionista, puoi aprire Partita IVA online in maniera del tutto gratuita; per le ditte individuali, invece, la tariffa è fissa (200 euro + IVA) e comprensiva dei costi vivi.

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Come scegliere correttamente il Codice ATECO?

Come anticipato, durante l’apertura della Partita IVA è necessario indicare quale Codice ATECO si vuole utilizzare. La scelta può essere molto semplice, nel caso in cui l’attività (o il settore di interesse) sia associato ad un determinato codice, come ad esempio:

  • 69.10.10 (“Attività degli studi legali”) per gli Avvocati;
  • 71.12.10 (“Attività degli studi di ingegneria”) per gli Ingegneri;
  • 86.90.30 (“Attività svolta dagli Psicologi“) e via di seguito.

Esistono, di contro, dei codici “generici” che, solitamente, si associano a professioni, mestieri, ambiti, ecc. poco conosciuti o diffusi, oppure sviluppatisi solo di recente:

  • 74.90.99 (“Altre attività professionali NCA”), valido per nuove figure come ad esempio il Copywriter; 
  • 96.09.09 (“Altre attività di servizi per la persona”), valido ad esempio per l’Operatore Olistico.

Come scegliere il regime fiscale più vantaggioso?

La seconda scelta riguarda il regime fiscale, ovvero l’insieme di norme che regolano la determinazione del reddito imponibile, il calcolo delle imposte, il tipo di fatturazione (elettronica o tradizionale) e gli adempimenti da portare a termine ogni anno.

Oggi, per le nuove attività e per le “piccole Partite IVA” che non generano un volume d’affari particolarmente elevato, la soluzione più conveniente è il regime forfettario: un regime fiscale agevolato, che permette di abbattere le spese fiscali e di gestione, oltre ad offrire una serie di benefici a vantaggio del professionista e dell’imprenditore.

Il regime forfettario ha una tassazione molto contenuta: 15% sul reddito imponibile o, addirittura, 5% per i primi cinque anni (per chi rientra nei requisiti dell’aliquota start-up).

Il reddito imponibile, qui, non si ottiene analiticamente, e cioè sottraendo le voci in uscita dal fatturato incassato, bensì con un calcolo “forfettario”, suddiviso in due momenti:

  1. Fatturato incassato x coefficiente di redditività = reddito lordo
  2. Reddito lordo – contributi versati nello stesso periodo = reddito imponibile

Un altro importante vantaggio derivante dall’adozione del forfettario è la franchigia IVA, ovvero l’assenza di IVA da applicare su compensi e tariffe. In pratica, quindi, non dovendo esporre l’Imposta sul Valore Aggiunto al 22% in fattura, potrai mantenere prezzi molto allettanti per la clientela e moltiplicare le opportunità di successo, anche in quei settori ad alta concorrenza (come lezioni private, estetica, servizi infermieristici, ecc.). 

I forfettari, per altro, non tengono la contabilità, dunque non sono obbligati a registrare le fatture in entrata e uscita, né le note di spesa. Devono semplicemente conservare le prime, aggiungendo la numerazione con ordine progressivo ed applicando una marca da bollo dal valore di 2 euro (se il compenso riportato è superiore a 77,47 euro).

Infine, il regime forfettario prevede le seguenti agevolazioni:

  • assenza di studi di settore / esterometro.

Come accedere al regime fiscale forfettario?

L’accesso al regime forfettario è vincolato al possesso di alcuni requisiti.

In particolare, se stai per aprire Partita IVA e desideri avvalerti del forfettario, devi verificare di non incorrere in una o più cause di esclusione. Se hai già un impiego, inoltre, il tuo reddito da lavoro dipendente non può superare il limite vigente di 30.000 euro.

Se sei già titolare di una Partita IVA e sei assoggettato al regime ordinario, puoi effettuare il passaggio al forfettario se non incorri in cause di esclusione e rientri nei seguenti limiti (validi anche per il mantenimento del regime negli anni successivi):

  • 65.000 euro per il fatturato incassato annuo;
  • 20.000 euro per le spese di assunzione / retribuzione dello staff;
  • 30.000 euro lordi per eventuali redditi da lavoro dipendente.

Cassa Previdenziale: come iscriversi?

L’ultimo step da affrontare, prima di iniziare a lavorare, riguarda l’iscrizione alla Cassa Previdenziale dedicata alla propria categoria (se esistente) o ad una Gestione INPS.

Possiamo, infatti, delineare tre situazioni-tipo:

  1. Professioni ordinistiche → Le professioni regolamentate da un Ordine, per le quali si richiedono l’abilitazione e l’iscrizione all’Albo, hanno anche una Cassa di Previdenza apposita. Come nel caso dei medici (Enpam), degli avvocati (Cassa Forense), dei notai (Cassa Nazionale Notariato), degli infermieri (Enpapi), ecc.;
  2. Professioni senza Cassa → Tutte le altre professioni, per le quali non esiste un’apposita Cassa, fanno riferimento alla Gestione Separata INPS. Rientrano in questo gruppo, tra gli altri: logopedisti, dietisti, fotografi o videomaker, web designer, istruttori cinofili, coach, programmatori, igienisti dentali, ecc.;
  3. Artigiani e commercianti → Il terzo ed ultimo caso è quello delle ditte individuali, ovvero degli artigiani (parrucchieri, fabbri, truccatori, cigliste, pasticceri, cuochi, sarti, ecc.) e dei commercianti (titolari di locali pubblici, imprese alimentari domestiche, negozi fisici ed e-commerce, ma anche rappresentanti e subagenti, organizzatori di eventi, influencer e altre figure ausiliarie al commercio, come i procacciatori di affari). La Cassa di riferimento, per tutti loro, è la Gestione Artigiani e Commercianti INPS.

Come aprire una partita IVA regime forfettario online?

La richiesta della partita IVA può avvenire anche direttamente online gratis con le seguenti modalità: compilazione del modello di inizio attività (modello AA9/12, modello AA7/10); registrazione a Fisconline: per inviare telematicamente il modulo per aprire la partita IVA.

Come aprire partita IVA regime forfettario Agenzia delle Entrate?

Come aprire la partita Iva Oppure basta recarsi a un qualsiasi ufficio dell'Agenzia delle Entrate ed aprire la partita iva gratuitamente. Una volta presentata la richiesta, vi sarà attribuito un numero di 11 cifre che vi accompagnerà per tutta la vostra attività di impresa o professionale.

Come aprire la partita IVA da soli online?

Aprire Partita IVA online: i passaggi.
accesso al sito dell'Agenzia delle Entrate;.
scegliere il codice ATECO;.
selezionare il regime fiscale;.
aprire la posizione contributiva..

Come aprire la partita IVA online gratis?

Per aprire la Partita IVA online gratis è necessario: Individuare il proprio codice ATECO. Compilare e consegnare all'agenzia delle entrate il modello AA9/12. Se l'attività che si intende aprire lo richiede, iscriversi alla camera di commercio di competenza territoriale.