Mutuo con assicurazione in caso di morte

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Decesso del mutuatario: come subentrano gli eredi, che ruolo hanno i garanti e quando interviene l’assicurazione per coprire tutte le rate rimaste da pagare.

Ci sono mutui di lunga durata – decennali, ventennali o trentennali – che talvolta sopravvivono alla persona che li aveva stipulati. La fine di un mutuo ha una data certa in partenza, quella della vita umana, invece, è imprevedibile. Che succede se l’intestatario del mutuo muore prima della scadenza e, dunque, lascia molte rate ancora da pagare?

È un problema che riguarda molte famiglie, soprattutto quando la persona deceduta aveva stipulato un mutuo ipotecario per finanziare l’acquisto dell’abitazione principale o della seconda casa delle vacanze. Dopo la sua morte, questi beni immobili passano agli eredi, che devono sapere come regolarsi con la banca che aveva concesso il mutuo. Ma in molti casi entrano in gioco anche altre figure, come i garanti, e l’assicurazione, se il contraente aveva stipulato una polizza per coprire proprio il caso di morte.

Indice

  • 1 Il mutuatario e i fideiussori
  • 2 Cosa succede se il mutuatario muore? 
  • 3 Assicurazione per caso morte dell’intestatario del mutuo

Il mutuatario e i fideiussori

Nel contratto di mutuo, il mutuatario è il debitore principale, cioè colui che è obbligato personalmente, in prima battuta e con il suo patrimonio, ad eseguire verso la banca i pagamenti delle rate entro le scadenze programmate. Oltre al mutuatario, possono esserci dei garanti individuati in partenza, al momento della firma del contratto: sono i fideiussori che, in base a un apposito contratto di fideiussione (distinto e separato da quello del mutuo), si obbligano al pagamento delle somme residue in caso di inadempienza dell’obbligato principale.

La banca prevede queste figure ulteriori per tutelare maggiormente il suo credito dal rischio di mancata restituzione del finanziamento concesso e degli interessi pattuiti. In sostanza, i fideiussori garantiscono, con il loro patrimonio, il debito del mutuatario verso la banca. Come vedremo fra poco, in caso di morte dell’intestatario del mutuo essi non possono stare del tutto tranquilli.

Cosa succede se il mutuatario muore? 

In caso di morte dell’intestatario del mutuo, gli obblighi di pagamento derivanti dal contratto che egli aveva stipulato quando era in vita passano ai suoi eredi. Questo non avviene automaticamente: gli eredi, dopo l’apertura della successione, cioè dopo la morte del mutuatario, devono decidere se accettare l’eredità oppure se rifiutarla. In quest’ultimo caso, non ci saranno più debitori subentranti e obbligati al pagamento; perciò, il bene immobile (che era stato ipotecato al momento dell’accensione del mutuo) verrà venduto all’asta e la banca mutuante si soddisferà sul ricavato.

Se, invece, gli eredi accettano l’eredità, il mutuo si trasferisce a loro, ed essi subentreranno nella posizione contrattuale che aveva il defunto, con i medesimi diritti ed obblighi. Tuttavia, il subentro non avviene per l’intero debito residuo, ma soltanto in proporzione alla rispettiva quota di eredità ricevuta da ciascun erede. Ad esempio, in caso di morte di un padre di famiglia, che lascia come eredi la moglie e due figli per un terzo ciascuno, se tutti e tre accettano l’eredità dovranno pagare all’istituto mutuante un terzo per ognuno del complessivo debito rimasto (quello che la banca chiama «esposizione debitoria»).

Questo significa che se uno degli eredi non paga la quota di sua pertinenza, la banca non può agire contro gli altri eredi; ma, avendo l’ipoteca sul bene immobile oggetto del mutuo, potrà pignorarlo e sottoporlo ad esecuzione forzata, con la vendita giudiziaria (quindi, in definitiva, ci rimetteranno tutti gli eredi, perché perderanno l’immobile che costituiva l’oggetto del finanziamento).

Infine, se il ricavato della vendita non è sufficiente a soddisfare interamente le pretese creditorie della banca, essa potrà rivolgersi ai garanti per recuperare il residuo, in base a quanto prevede il contratto di fideiussione stipulato con essi al momento dell’accensione del mutuo. In genere le banche, per anticipare i tempi, in caso di rate non pagate iniziano a mettere in mora anche i garanti del mutuo, insieme agli eredi, per stimolare tutti a mettersi in regola con i versamenti dovuti.

Assicurazione per caso morte dell’intestatario del mutuo

Nella maggior parte dei casi, al momento della stipula del contratto di mutuo la banca propone al cliente un’assicurazione per caso morte dell’intestatario del mutuo. Questa polizza serve a tutelare sia l’istituto di credito mutuante, sia il mutuatario e i suoi eredi, dall’eventualità che, in caso di decesso prima della scadenza, rimangano delle rate non pagate. Se la morte del mutuatario è stata prevista al momento dell’accensione del mutuo, e dunque il rischio è coperto da questa apposita polizza, i debiti residui non saranno un problema: la banca sarà saldata dall’assicurazione e gli eredi non dovranno versare nulla. In sostanza, è la soluzione migliore per tutti.

Ma cosa succede se la compagnia assicuratrice dovesse, per qualsiasi motivo, rifiutare il pagamento? La risposta è arrivata con una recente sentenza della Cassazione [1]. In quella vicenda, l’assicurazione aveva eccepito la nullità del contratto di assicurazione sulla vita perché l’intestatario del mutuo aveva reso dichiarazioni non veritiere e incomplete sul suo stato di salute (che sono indispensabili per valutare il rischio): in particolare, aveva taciuto di soffrire di ipertensione e di praticare trattamenti farmacologici.

La Suprema Corte, però, ha rilevato che in questa particolare forma di «assicurazione per conto altrui», disciplinata dall’art. 1891 del Codice civile, il beneficiario del contratto può essere individuato nello stesso soggetto che è portatore del rischio assicurato, cioè, nel nostro caso, il mutuatario. Così in caso di morte dell’intestatario del mutuo l’indennizzo che l’impresa assicuratrice è obbligata a versare in caso di morte dell’assicurato si trasferisce ai suoi eredi, con la particolarità che la somma dovrà essere devoluta alla banca mutuante. Infatti, come abbiamo visto, e come rimarca il Collegio, l’assicurazione per caso morte del mutuatario «è un contratto il cui scopo è soddisfare due interessi convergenti: quello della banca al rimborso del mutuo, e quello del mutuatario (e dei suoi eredi) a non restare esposti all’azione esecutiva della banca».

In definitiva gli eredi del mutuatario, in caso di inadempimento o rifiuto dell’assicuratore, sono legittimati a domandare la condanna dell’impresa assicuratrice a pagare l’indennizzo alla banca; e potranno anche ottenere l’eccedenza, se la complessiva somma assicurata supera l’ammontare del credito spettante alla banca stessa.


note

[1] Cass. sent. n. 221863 del 11.07.2022.

Chi paga il mutuo in caso di morte?

Può capitare che il titolare di un mutuo ipotecario venga a mancare prima di aver terminato il pagamento delle rate. La legge italiana stabilisce che tutti i debiti vengano traslati sugli eredi, che di conseguenza dovranno rispondere anche del mutuo in corso.

Cosa copre l'assicurazione di un mutuo?

L'assicurazione sul mutuo è una polizza che interviene in caso di imprevisti, con la compagnia che si impegna a pagare il prestito per l'acquisto di un immobile. La polizza sul mutuo protegge quindi sia il mutuatario nella restituzione del finanziamento, sia l'ente che ha erogato il prestito.

Come funziona l'assicurazione sulla vita con il mutuo?

Con l'assicurazione sul mutuo, al verificarsi dell'evento oggetto della copertura (Decesso dell'Assicurato o Invalidità Totale Permanente ove prescelta), la Compagnia liquida ai beneficiari designati l'importo del capitale restante dovuto in un'unica soluzione.

Quanto costa assicurazione morte mutuo?

In media un'assicurazione vita per il mutuo dovrebbe pesare per un valore compreso tra il 2,5 e il 6,5%, rispetto all'importo del finanziamento per l'acquisto dell'immobile.