Dopo quanto tempo un uomo lascia la moglie per l amante

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#sessoeamore
di Greta Sclaunich
@gretascl

�Attenzione a chiedere perch� potreste essere esaudite�. La mail che mi ha inviato Maddalena, 47 anni, comincia proprio cos�. Mi ha incuriosita soprattutto perch�, leggendo la sua storia , sembrava proprio essere la classica favola a lieto fine. Lei e il suo lui sono impegnati, si innamorano, riescono a lasciarsi alle spalle i rispettivi compagni e ad iniziare una nuova vita insieme. Proprio quello che sognano Marina e Marta, due donne che mi avevano scritto per raccontarmi le loro vite, difficili, da amanti di uomini che non riuscivano a lasciare le loro compagne (trovate la storia di Marina qui e quella di Marta qui). Sempre in lotta con il tempo, sempre in attesa di una svolta che invece non arriva mai: la decisione di lui di lasciare la famiglia per iniziare con loro una relazione alla luce del sole. E se questa svolta, in fin dei conti, non fosse poi la cosa migliore per loro?

Cara Marta, cara Marina
credo che la strada per l’inferno sia lastricata di buone intenzioni. E credo che noi donne siamo un po’ troppo credulone. Mi chiamo Maddalena, ho 47 anni e ho conosciuto il mio lui nel 2013, anche io mi stavo allontanando dal padre di mia figlia dopo molti anni di convivenza. E arriva LUI. Affascinante, mente che mi intriga ma soprattutto mi sostiene in un momento difficile. Lui si presenta con una vita incasinata: una compagna che lo trascura, vivono di cibi precotti, lei ha due figli di cui una non sta bene, hanno passato anni difficili che hanno consumato una storia.

L’amore, le bugie, la svolta

La �proposta� che mi viene fatta � la seguente: ti amo, mi ami, ci sono, ti aiuto ad avvicinarti (avevamo 300 km di distanza), ci frequentiamo, sei il mio amore, prima o poi andr� a vedere a casa la storia, non credo che ci sia spazio ma � un rischio da correre, se vuoi restare e rischiare ci comporteremo con onest�, io non ho rapporti con lei, queste sono le mie pass di tutto ci� che ho, dammi le tue. La storia inizia, c’� una frequentazione quasi quotidiana, alla sera per� lui � blindato (come i sabati e le domeniche). In queste giornate scopro che mi ha raccontato alcune bugie e questo mi porta a un cambiamento: la persona solare, bella, allegra muore perch� i timori diventano mostri, litigi ogni due per tre. Finch� arriva la svolta: lui chiude con lei oltre un anno fa.

Come sto? Arrabbiata

Oggi come sto? Credo che le verit� raccontate sono edulcorate, credo che i pochi rapporti che lui mi ha nascosto di aver avuto con la sua ex sono stati molti, credo che lui abbia avuto non un amore verso me ma due vite parallele, credo che la verit� non la sapr� mai. I mostri dentro di me sono molti. Sono arrabbiata perch� mi � stato tolto il diritto di scegliere se stare o non stare con un uomo diverso da quel che pensavo. Sono arrabbiata con me stessa perch� sono venuta meno al mio principio �niente uomini impegnati�. Sono arrabbiata perch� siamo sempre noi donne (uomini non ne conosco)a scegliere di vivere nell’ombra. Sono arrabbiata perch� oggi che lui � libero lo vedo con occhi diversi: quando siamo le amanti abbiamo il meglio, quando diventiamo compagne arriva pure il resto e, credetemi, non � certamente gradevole perch� un uomo che mente resta un uomo che mente.

E se fosse stato meglio restare l’amante

La vita insieme � piena di dubbi da parte mia, lui non capisce perch� vorrebbe essere creduto, si dichiara un uomo nuovo, pretende di essere capito quando corre dalla sua ex perch� entra in crisi dopo oltre un anno dalla chiusura, pretende di essere capito quando la sua �famiglia nr 1� ha bisogno di lui. Anche se in modo diverso vivo ancora la sensazione di un uomo con il piede su due scarpe. Oggi ancora non abitiamo insieme e, anche se i suoi colleghi e amici, sanno di me, non li ho mai visti. Vivo ancora nell’ombra e mi viene chiesto ancora di pazientare. Credo che il meglio si abbia quando si �fa l’amante� (se si ha abbastanza pelo sullo stomaco), perch� il passaggio successivo � uno schifoso ibrido che avr� bisogno di anni prima di essere ufficializzato. Mi chiedo perch� noi donne facciamo queste scelte, perch� non abbiamo la forza di chiudere: mi chiedo perch� ci mettiamo nella condizione di �vittime sacrificabili�.

Maddalena, 47 anni

28 luglio 2017 (modifica il 28 luglio 2017 | 22:23)

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Dopo quanto tempo un uomo lascia la moglie per l amante

Tante donne dicono di amare un uomo sposato che non vuole lasciare la moglie.

  • Gramellini le chiama “donne in lista d’attesa”.
  • Carotenuto “amori altri”.
  • Pasini “amori infedeli”.
  • Freud “scelte collusive”
  • Jung “incontro di anime”
  • Io “anime in affitto”.

Cambia la definizione, ma non cambia il livello di sofferenza e, soprattutto, l’epilogo.

Amare un uomo sposato, qualche riflessione

Amare un uomo sposato è tra le esperienze più intense, passionali e appassionanti, dolorose e strazianti allo stesso tempo, che ci siano.Questo articolo – e il mio quarto libro che uscirà a breve, e che parla della sofferenza data dall’amare un uomo sposato – nasce dalle reiterate richieste di consulenza ricevute durante questi ultimi anni, per le pene d’amore correlate ad amori “altri” dall’ortodosso.Amori lontani. Amori che legano l’anima, ma che straziano il corpo. Amori intensi, intensamente dolorosi.
Amori che nutrono la fantasia, l’assenza, la distanza, l’immaginario. Amori però che non hanno né un presente né un futuro.
Trattasi sempre di “amori altri“, di donne che decidono di amare un uomo sposato.Donne che scelgono – più o meno inconsciamente, e più o meno volontariamente – di fare (meglio “essere”) le amanti, che vivono nell’ombra, nutrendo e manutenzionando i matrimoni altrui, mi scrivono perché trafitte dal dolore e dalla mancanza.
Donne dal cuore infranto che non sopravvivono a un tempo infinito domenicale, a un Natale senza l’uomo che amano in silenzio.
Donne che non sopravvivono a lungo alle vacanze non trascorse insieme al loro compagno di anima, a una telefonata che non arriva e alle email che latitano nell’etere, in sintonia e sincronia con i giorni rossi del calendario. E ancora, allarmanti ed interminabili pomeriggi estivi o festivi diventano il denominatore comune di questo stato di sofferenza che caratterizza l’amore per un uomo sposato.

“L’amore non muore mai di morte naturale. Muore perché noi non sappiamo come rifornire la sua sorgente. Muore di cecità e di errori e tradimenti. Muore di malattia e di ferite, muore di stanchezza, per logorio o per opacità.”
ANAÏS NIN

Video Intervista “Anima in Affitto”

Le domeniche, agosto e Natale

L’amante di un uomo sposato abita l’inferno. Amare un uomo sposato significa abitare il nulla, abitare la mancanza di futuro, la mancanza di un progetto. Il telefono non squilla più, non si illumina di messaggi o di chat con cuori lampeggianti, contenenti dichiarazioni d’amore e di desiderio. Messaggi d’amore e di fumo che nutrono il desiderio sessuale e l’autostima di chi li scrive e di chi li riceve da lunedì a sabato, ma che spariscono la domenica e per le festività. Il computer rimane strategicamente e saggiamente spento in funzione delle vacanze da trascorrere in famiglia, della domenica – ben quattro al mese – e del Natale.
Gli amanti rappresentano l’altra metà del cielo: la passionalità e l’empatia, la condivisione profonda di testa e di cuore e l’intensità della sessualità, concimano le più recondite fantasie erotiche, ma non prepareranno le valigie insieme a chi amano davvero.

Vivere la distanza” è tra le condizioni più complesse ed emozionanti al tempo stesso (di chi ha deciso di amare un uomo sposato), ma necessita un equipaggiamento psichico complesso al fine di resistere alla distanza ed all’assenza del quotidiano.
L’ amante – colei o colui che ama – facilitato dall’assenza di quotidianità e dall’assenza di cose concrete, vive e nutre il desiderio, facilitato dalla proibizione e dell’idealizzazione dell’altro. Questi amori così intensi si muovono all’interno di un reticolo di emozioni intense, amplificate dalla distanza, dal “tendere verso”, e dalla segreta trasgressione.

All’interno di questo gioco di seduzione però, l’amante contribuisce enormemente a mantenere in vita il matrimonio dell’altro/a, incrementando il desiderio e vivificando il talamo sopito dalla noia, dal quotidiano, e abbondantemente impolverato dal tempo che passa. La moglie o il marito marito beneficiano spesso dell’ardore riflesso della storia “altra”, che contribuisce alla non scelta, al non cambiamento, all’immobilismo relazionale. Si instaura una dolorosa e pericolosa scissione: moglie rassicurante e amante trasgressiva, moglie che accudisce, amante che infiamma anima e corpo.

Dimenticare un uomo sposato: uscire dal tunnel o arredarlo?

Liti ed efferata gelosa. Contratti, patti, rivisitazione degli accordi del cuore e un impatto cruento con la vita, quella vera. Il cuore è anarchico e non segue le indicazioni della ragione. La mente sa. Il cuore anche, ma vibra, batte, si sente vivo. Separazioni che evocano una lacerazione per la loro intensità, e successive riparazioni. Sempre più intensità, sempre più promesse di amore eterno, e sempre più sofferenza.Notti infinite, ed insonni. Appaiono i sintomi.
Mal di testa, mal di pancia, dermatiti e stress cronico: ecco, questi sono i denominatori comuni di queste “anime in affitto“.Queste donne, rapite e sedotte da uomini sposati, da amori impossibili ed irraggiungibili, abitano tunnel senza via d’uscita, senza luce, senza progetto, e senza futuro. Nessun uomo sposato lascerà mai le comode e rassicurati abitudini, le confortevoli mura domestiche, e i figli accuditi serenamente e costantemente dalla moglie ingrigita, in sovrappeso, ma tremendamente moglie.
Mogli che non gli rendono la vita poi così tanto impossibile, che forse sanno o immaginano. E che tacciono.

Uscire dal tunnel o arredarlo?

Cambia la prospettiva, non di poco. Donne poco amate, solitamente tendono a ripetere copioni atavici e riparativi grazie a questi amori che, in realtà, rievocano pregresse figure genitoriali assenti. Amare un uomo sposato significa davvero vivere in “lista d’attesa”, nell’attesa, e nutrire i matrimoni altrui. Quelli dei loro amanti.Ecco, queste donne decideranno di arredare il loro tunnel con tappeti invisibili ed avvolgenti per qualche sporadica notte d’amore e di passione. Decideranno di vivere nell’attesa e nell’illusione. Nella speranza e nella sofferenza. Arrederanno, simbolicamente, la cucina per preparare qualche manicaretto, amorevole e sporadico; giocando a fare la moglie per una notte. Arrederanno, poi, qualche stanza d’albergo con candele profumate.
La loro casa per una notte. Il cielo in una stanza, ma in realtà manca il cielo, e manca la stanza. Altre, forse più risolte e autonome sul piano psichico, decideranno di venir fuori dal tunnel. Sarà dura, la sofferenza regnerà sovrana.
Ci saranno liti, pianti infiniti, incontri, fughe e fantasie riparative, ma quando qualcosa  finalmente si frantuma dentro, la donna “altra”, diventa sé stessa, e si mette finalmente in cammino verso la vita. Quella vera. La sua.

Dopo quanto tempo un uomo lascia la moglie per l amante
Amare un uomo sposato significa essere l’altra. La poco di buono. La rovina famiglie. La zoccola. Significa essere la seconda scelta, anzi, la non scelta. Significa le festività da sola. La sala d’attesa dell’infelicità. La solitudine. Il compromesso. Il sabato sera senza sabato. La domenica senza domenica. Il cielo in una stanza. Senza cielo e senza stanza. Significa essere la << Donna Altra >> che si crede l’unica. Significa avere l’anima in affitto. E vivere in lista d’attesa. Significa: << non sono mai abbastanza >>. Bugie, compromessi, menzogne, e maschere. Briciole di presenza, macigni di assenza. Questo, e tanto altro, significa essere l’altra.

Come amare un uomo sposato e non morire di dolore

Le relazioni con uomini sposati non sono da augurare nemmeno al proprio peggior nemico. Spesso sono simmetriche – spostati entrambi – forse, meno dolorose, o meglio, con regole più chiare; altre volte sono invece asimmetriche: uno sposato, e l’altro no.
Queste ultime sono un vero baratro di sofferenza.Quando queste donne, ammantate da sofferenza e bisogno di quotidianità, palesano il desiderio di avere un ruolo diverso nella vita dei loro uomini, abitato da concretezze, pranzi ufficiali, spesa e casa, l’altro scappa via e l’amante quasi mai transita al ruolo di moglie o compagna. Nessun uomo, rinuncia alla clandestinità, al suo amaro piacere, ineguagliabile e non sotituibile con la quotidianità.

Tre che come noi

Vacanze senza amanti trascorse con il partner ufficiale tra chat morigerate e malumori. Amanti trascurati e mancanza di lieto fine. questo e tanti altri scenari simili abitano le vacanze estive di tanti italiani dal cuore a metà.

Marta, in costante attesa di una decisone che non arriva

È passato anche agosto. Non pensava che sarebbe arrivata all’ottavo drammatico agosto della sua vita da amante. Marta (nome di fantasia, mia paziente da due anni) si innamora di Giuseppe (nome di fantasia) otto anni addietro, ben consapevole del fatto che lui fosse un uomo sposato.
Anzi, come lui dichiara di essere: infelicemente sposato.
Marta trascorre il suo primo anno da amante fatto di brevissime vacanze o fughe d’amore inondate di emozioni.
Seguono le cause dell’adulterio – sempre diverse, al mare o in montagna più vicino alle stelle – e di chat che trasudano intensità e promesse d’amore.
Ed ecco che nella vita di Marta arriva il primo mese drammatico: dicembre. Giuseppe trascorre le vacanze in montagna con la sua famiglia. Marta rimane in casa da sola, facendo una sorta di calendario dell’avvento del suo ritorno tra le sue braccia. Giuseppe le scrive, le promette che ama solo lei, che non può vivere senza di lei, che al suo ritorno tornerà da lei. Questa volta per sempre. Passano il loro secondo anno insieme fatto d’amore, di desiderio, di notti rubate al quotidiano, gli spazzolini da denti che stanno l’uno accanto all’altro in casa di Marta, e la speranza di una vita normale che lampeggia come un lumicino.
La solitudine di Marta aumenta, il suo bisogno di diventare stabilmente compagna di vita di Giuseppe squaderna ogni argine della sua psiche traballante.
Marta pian piano inizia rinunciare agli amici, alle vacanze da sola, alla progettualità, rimane intrappolata nell’attesa e nell’immobilismo. Nel frattempo Giuseppe non decide. Nel frattempo Giuseppe mette al mondo il suo secondo figlio.
Si lasciano, si riprendono, si insultano, si abbracciano e piangono insieme. Non riescono a lasciarsi ma nemmeno a decidere.
Siamo al terzo agosto della loro relazione non relazione e non cambia assolutamente nulla.Cinque Natali e cinque mesi di agosto dopo, Marta si decide e mi consulta.
Dopo ben due anni di strazio, di lavoro indefesso sulle sue fragilità e ingranaggi del cuore, Marta adesso è una donna libera dal buco nero del suo passato. Giuseppe è rimasto con la moglie, come da copione, ma Marta ha un nuovo fidanzato, questa volta libero e anche bello.

Le storie a lieto fine

Qualche storia lieto fine, per chi fa il mio lavoro, si incontra ancora per strada.
Amanti che dopo tanto strazio e briciole di presenza e per di più intermittente creano nuove coppie felici. C’è chi ha la forza di chiudere con il passato, con la fine di una morg che diventa un vero lutto senza bara. E c’è chi ricomincia felicemente altrove.
Ex amanti che si innamorano di un uomo (finalmente) normale e libero.
Donne che grazie al percorso psicologico germogliano come un fiore a primavera

Conclusioni

Molte amanti mi scrivono afflitte, dicendo che il loro intento era quello di salvare gli uomini che amano.
Uomini, a loro dire, infelici, incompresi, che non avevano un’appagante vita sessuale e che, come spesso dichiarano in tanti, avrebbero lasciato, da li a breve, la moglie per loro. Vivono in segretezza, in sordina, senza apparenti pretese, e ancora, si nutrono di briciole di affettività e di presenza. Questa  “brutta copia dell’amore” che, spesso, si estingue in fase post-orgasmica diventa la strada maestra per la sofferenza. Mi scrivono poi, di domenica, in sofferente attesa di una notizia, di una telefonata, di un messaggio di fumo, che ovviamente non arriva. Mi chiedono consigli, istruzioni per l’uso, strategie di sopravvivenza per il dolore del cuore e dell’anima. Le mie risposte, sono quasi sempre le stesse: suggerisco loro di volersi più bene, di aspirare a molto di più. Tento qualche timida interpretazione delle dinamiche della loro coppia “altra”, di quella ortodossa e della loro infanzia. Loro comprendono e si sintonizzano solo con quanto fa loro meno male o ė più conveniente per il loro amore.

Testimonianza

Gentile Dottoressa,
sono l’amante di un uomo sposato, lo so non è etico ne morale, ma non era nei miei progetti, ed adesso è  troppo tardi per scappare via. Sono davvero distrutta dal dolore, ed oggi è domenica. Lui, il mio lui, ha tre figli che ama, ed una moglie con cui vive da ben 23 anni. Una brava donna, tra l’altro. Viviamo in due città differenti, ma stiamo praticamente sempre insieme: al telefono, via email, via chat. Ci vediamo due volte al mese, e facciamo l’amore senza sosta, con una passione ed intesa mentale ed emozionale mai provata prima.
Sono gli unici giorni che  danno senso alla mia esistenza. Vivo per lui, per vederlo, per baciarlo, per parlargli al telefono, e così via. Io vorrei di più, ma lui non ha il coraggio.
Sono gelosa di tutto: del suo risveglio mattutino, delle sue cene in famiglia, dei suoi figli, di tutto.

Sto diventando pazza.

Vedo se è online, se scrive alla moglie, se la moglie è online nello stesso momento, ecc…
Controllo tutto, social, foto, tracce di questa famiglia che invidio, ma che so bene non essere mia.
Alterno sensi di colpa cocenti a scenate di gelosia.
Sono diventata terribile, non mi riconosco e non mi piaccio più, ma mi creda dottoressa, non riesco a essere razionale e riflessiva. Sto diventando pazza dalla gelosia e dall’assenza di certezze. Non so quando durerà ancora, il nostro legame è ormai logoro, ma sempre intenso. Penso che prima o poi andrò via da lui. Da noi. Da me.
So anche che non vivrò più, che non amerò più, che sarà dura ma che non c’è nessun’altra  via d’uscita. Potrei stare buona e zitta, vivere appieno le nostre emozioni e la nostra intesa a tutto tondo, ma il mio sistema nervoso non mi aiuta più; i sintomi di tutti i tipi mi stanno logorando giorno, dopo giorno,
Un caro saluto e grazie per l’ascolto. la leggo sempre, mi fa sentire a casa.

Lettera firmata.

Cosa succede invece quando si ama una donna sposata ma lei lascia il marito?

Leggi: Aiuto, amavo una donna sposata ma ha lasciato il marito

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La newsletter di Valeria Randone

6 anni fa

Come capire se lui lascerà la moglie?

Ad esempio iniziando a lamentarsi di una situazione sentimentale che inizia ad essere stretta e di volere di più. Se lui non cede, il modo migliore per metterlo alla prova davvero è quello di sparire. Se lui tornerà a cercare l'amante e dimostrerà di voler stare davvero con lei, è fatta.

Quando un uomo sposato lascia l'amante?

E' una questione molto delicata e soggettiva ma nella maggior parte dei casi l' uomo lascia l'amante per due motivi principali: ha troppi sensi di colpa riguardo ai figli; sono troppo pressati dalla situazione.

Come portare un uomo a lasciare la moglie?

Se davvero vuoi che lui lasci la moglie, dovrai accettare il fatto che lei sarà sempre parte della sua vita, soprattutto se ha avuto figli con lei. L'amerà sempre e lei avrà un posto speciale nel suo cuore. Non puoi cancellare il passato e questa realtà potrebbe non entusiasmarti.

Perché gli uomini non lasciano le mogli?

Altri motivi per cui gli uomini non lasciano la moglie Se la sua partner non lo appaga o non gli dà abbastanza attenzioni, si rivolge a un'altra. Ciò accade perché l'uomo insicuro della propria virilità ha necessità di avere più relazioni contemporaneamente per sentirsi affermato.