Di Antonino Vento Show
Quando si stipula un
contratto luce per un abitazione bisogna fare distinzione tra abitazione di residenza e non: le differenze sono burocratiche? Entra in gioco la potenza contrattuale? Ma cosa si intende per utenza domestica? Per tutte le altre utenze si ricade nella classificazione Utenze usi diversi. C’era una volta … overo il sistema tariffario fino al 31/12/2016Prima del 2017, l’Autorità AEEGSI ha definito per la clientela domestica in regime di maggior tutela due tariffe obbligatorie: D2 e D3. La tariffa D2 è applicata ai contratti stipulati nelle abitazioni di residenza con impegno di potenza non superiore ai 3 kW. La tariffa D3 è applicata ai contratti stipulati nelle abitazioni di residenza con impegno di potenza superiore a 3 kW e a quelli stipulati per le abitazioni non di residenza. Ma quale la differenza sostanziale tra tariffa D2 e D3? Il nuovo sistema tariffarioCon il nuovo sistema tariffario non si parla più di tariffa D2 e tariffa D3, ma di tariffa utenti domestici residenti e utenti domestici non residenti: cosa cambia? Posso riassumerti il tutto così:
Quindi in poche parole oggi non c’è più distinzione di potenza ed i clienti non residenti con bassi consumi sono fortemente penalizzati dai diritti fissi molto più alti che in passato. Ti andrebbe di risparmiare?Indipendentemente che tu ricada nella
tipologia di utente domestico residente o domestico non residente, c’è la possibilità di risparmiare sul consumo passando al mercato libero dell’energia elettrica: ma quanto si può risparmiare? Vuoi scoprire quanto puoi risparmiare?
Che differenza c’è tra la tariffa “residente” e quella “non residente”?Come suggerisce il nome, la tariffa “residente” è destinata alle forniture legate alla casa di residenza. Rispetto a quella per “non residenti”, permette di risparmiare sulla bolletta: anche se pagano il canone TV, i “residenti” sono esentati dalla quota aggiuntiva di 72,85 € annui. Inoltre, se hanno un contatore di potenza pari o inferiore a 3 kW, usufruiscono dell’agevolazione accise, che è variabile ma può arrivare a 40 € all’anno. Prendendo come esempio un contatore della potenza di 3 kW, il “residente” paga circa 62 € all’anno in meno rispetto al “non residente”. Ti abbiamo risposto? Evviva! Abbiamo appena fatto il pieno di autostima. Ci dispiace saperlo. Puoi dirci cosa non va in questa risposta? Colpisci duro, non ci rimarremo male. Niente fa crescere come una critica costruttiva. Grazie del tempo che ci hai dedicato. Cerca tra le domande che ci fanno più spesso Sentiamoci Inserisci un indirizzo email e un numero di telefono. Ti chiameremo noi. Compilando questi campi confermi di aver letto la privacy policy. Useremo il tuo numero e la tua email solo per metterci in contatto con te e non per altri scopi. Contatta il tuo distributore Ti darà assistenza per guasti, fughe di gas, blackout o interruzioni del servizio. Hai un guasto o un’emergenza? Contatta il tuo distributore: ti darà assistenza per guasti, fughe di gas, blackout o interruzioni del servizio. PDR POD Per il gasScegli indirizzo della fornitura Per la luceScegli indirizzo della fornitura Quanto costa Enel non residente?La quota fissa della bolletta luce per i clienti non residenti prevede un costo fisso di circa 135 euro all'anno, applicato anche alle abitazioni con un consumo elettrico basso o nullo, in quanto è indipendente dall'energia utilizzata.
Qual è la quota fissa Enel?Quanto pesano i costi fissi e variabili. Cosa cambia tra residente e non residente Enel?Come suggerisce il nome, la tariffa “residente” è destinata alle forniture legate alla casa di residenza. Rispetto a quella per “non residenti”, permette di risparmiare sulla bolletta: anche se pagano il canone TV, i “residenti” sono esentati dalla quota aggiuntiva di 72,85 € annui.
Quanto costa 3 kW Enel?Ad oggi, 25 Novembre 2022, il costo del kWh ammonta a 0,501 €/kWh. Il costo si riferisce alla tariffa regolata da ARERA nel mercato tutelato. Il costo kWh nel mercato libero viene invece stabilito dai singoli fornitori di energia elettrica.
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