Questa voce è stata curata da Fabio Ravelli e Francesca Ajello Show
NozioneLa vecchiaia costituisce uno degli eventi protetti presi in considerazione dall’art. 38 della Costituzione. Sistema di calcoloIl sistema di calcolo della pensione di vecchiaia varia a seconda dell’anzianità contributiva maturata dal lavoratore al 31 dicembre 1995 (la Legge 335/1995, cd. “Riforma Dini”, è entrata in vigore il 1° gennaio 1996)
Tuttavia, la legge dà la possibilità di optare per il solo sistema contributivo a condizione di avere una contribuzione pari o superiore a 15 anni, di cui almeno 5 versati nel sistema contributivo. Requisiti di accesso al trattamento di vecchiaiaI requisiti richiesti dalla legge per accedere alla pensione di vecchiaia sono stati oggetto di due rilevanti riforme:
Riforma DiniLa legge 335/1995 richiedeva due requisiti: l’età pensionabile e l’anzianità contributiva.
A questi ultimi erano concesse altre due vie di accesso al trattamento di vecchiaia:
Tuttavia, l’accesso alla pensione di vecchiaia prima del 65° anno di età era consentito solo se il soggetto aveva maturato il diritto ad una pensione dell’importo di almeno 1,2 volte l’importo dell’assegno sociale. Per coloro che avevano maturato il diritto a pensione entro il 31 Dicembre 2010 si applicavano le vecchie disposizioni sull’apertura delle finestre.
Decreto Salva ItaliaIl cd. Decreto Salva Italia (D.L. 201/2011 conv. In L. 22.12.2011 n. 214) ha stabilito nuovi requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia, al fine di raggiungere tre differenti
finalità:
Requisiti anagraficiI nuovi requisiti anagrafici, validi a decorrere dall’1.1.2012, si applicano
a tutti i lavoratori che siano stati assunti per la prima volta dal 1.1.1996 in poi (quindi privi di anzianità contributiva a tale data) e ai lavoratori passati al sistema contributivo pro rata).
Si precisa che i requisiti anagrafici così indicati sono soggetti ad un incremento annuale calcolato in base ad un meccanismo di adeguamento alla speranza di vita che si applica a tutti i trattamenti a decorrere dal 1.01.2013. Secondo tale meccanismo di adeguamento, si dovrebbe giungere, 2021, alla già indicata età pensionabile pari a 67 anni. Qualora ciò non avvenisse, l’età pensionabile verrà comunque pensionabile verrà comunque elevata con decreto direttoriale in modo che nel 2012 il requisito dei 67 anni sia comunque raggiunto. Requisiti contributiviAd oggi, gli ulteriori requisiti previsti per accedere al trattamento di pensione di vecchiaia sono:
Come anticipato, il decreto Salva Italia ha introdotto una forma di incentivazione al proseguimento dell’attività lavorativa,
in base al quale il lavoratore, dopo aver maturato i requisiti pensionistici, può decidere di proseguire nella propria attività lavorativa fino ad un limite massimo di flessibilità, fino ai 70 anni. Accesso alla pensione di vecchiaia per alcune categorie particolariPer alcune categorie particolari sono previsti requisiti di accesso ridotti. LAVORATORI NON VEDENTI LAVORATORI INVALIDI LAVORI USURANTI LAVORATRICI MADRI L’età pensionabile delle donneSino al 1.01.2012, ai fini dell’accesso al trattamento di vecchiaia, per le donne era prevista un’età pensionabile inferiore a quella richiesta agli uomini. Le finestre di uscita dopo la L. n. 247/2007Anche per il pensionamento di vecchiaia la Legge n. 247/2007 ha previsto alcune finestre di uscita, sicché dal 2008 si potrà andare in pensione di vecchiaia secondo il seguente schema: Requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia Cumulo della pensione di vecchiaia con i redditi da lavoroIn via generale, la pensione di vecchiaia è interamente cumulabile con i redditi da lavoro
(dipendente e autonomo).
La domanda di pensioneLa domanda di pensione viene presentata per mezzo di appositi moduli reperibili nei siti internet degli enti previdenziali oppure presso gli enti di patronato. Il trattamento pensionistico per i lavoratori autonomiI lavoratori autonomi godono della prestazione pensionistica nelle seguenti modalità:
Normativa
Casistica di decisioni della Magistratura in tema di pensione di vecchiaiaIn genere
Quando vanno in pensione le donne senza contributi?una pensione di vecchiaia, a patto di aver compiuto almeno 57 anni d'età, oppure 65 anni nei casi in cui i versamenti non risultino sufficienti a maturare un assegno previdenziale pari almeno all'importo dell'assegno sociale maggiorato del 20%.
Quando si può andare in pensione di vecchiaia?L'età minima per ottenere la pensione di vecchiaia, per il 2022 fissata a 67 anni con 20 anni di contributi versati, è soggetta nel tempo all'adeguamento delle aspettative di vita, da cui scaturiscono a cadenza prefissata gli scatti pensione, ossia l'innalzamento dell'età pensionabile.
Chi ha diritto alla pensione minima di 780 euro?La cifra massima di 780 euro, però, è riconosciuta solo in caso di reddito pari a zero e, quindi, può ambirci solo chi percepisce l'assegno sociale. Per poter richiedere la pensione di cittadinanza anche quando si percepisce un trattamento INPS, è necessario avere un ISEE che non supera i 9.360 euro.
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