Per aprire un negozio alimentare cosa serve

Aprire un negozio di generi alimentari comporta una serie di accorgimenti comuni a molte altre attività, ma vi sono anche aspetti molto specifici. Quali sono i costi complessivi per una prima apertura? È obbligatorio avere un'assicurazione? Che cosa sono le spese di prima fornitura? 

Un negozio di genere alimentari può essere un’attività di grande soddisfazione, se gestito nella maniera corretta e se indirizzato ad un target molto specifico. La convenienza, a dirla tutta, è emersa anche durante questi mesi (ormai quasi un anno) caratterizzati da chiusure forzate delle attività commerciali: i negozi di generi alimentari sono stati tra i pochi a non essere soggetti alle chiusure di Stato.

Quali sono i passaggi da seguire per l’apertura di un negozio di alimentari, e quali i probabili costi da sostenere? A queste ed altre domande rispondiamo all’interno dell’articolo.

Quanto costa aprire un negozio di alimentari?

Questa è una delle questioni che maggiormente preoccupano l’aspirante imprenditore. Non è facile dire quanto potrebbe essere il costo finale, viste le numerose variabili che incidono su quest’ultimo. Tuttavia, si può provare a fare una stima, utile ad avere un’idea di quello che potrebbe essere l’investimento complessivo. Alcune voci che andranno nel computo finale sono sicuramente queste:

  1. Pratiche amministrative (400 €);
  2. Il canone di locazione commerciale (Necessario tenere conto degli anticipi);
  3. Insegna e illuminazione (1.000 €);
  4. Arredamento del locale (250 euro al MQ, ma dipende dalle esigenze specifiche);
  5. Prima apertura (1.500 € di spese pubblicitarie);
  6. Prima fornitura (10.000 €);
  7. Varie ed eventuali.

Benchè non sia possibile calcolare alcuni costi, e dato che il punto 7 dovrebbe essere calcolato in termini di 20% del totale, le spese di apertura possono arrivare ad almeno 40.000 euro.

Cosa sono le spese di Prima Fornitura?

Un negozio di generi alimentari necessita di avere gli scaffali e il bancone pieno già al momento dell’apertura, quindi vuol dire che sarà necessario disporre di una prima fornitura con cui presentarsi al pubblico. Questa è una fase molto delicata perché a causa della mancanza di uno storico di vendita, le aziende difficilmente forniranno prodotti senza un pagamento immediato, ecco perché è necessario inserire questa voce di costo già all’apertura dell’attività.

Quali sono gli adempimenti burocratici?

Sicuramente il primo step è quello di costituire una società, quindi vi è la necessita del notaio. Quest’ultimo può essere evitato soltanto se si sceglie una ditta individuale. Attenzione ai rischi connessi a questa scelta! Tra gli altri adempimenti ricordiamo:

  • Apertura partita iva;
  • Iscrizione INPS commercianti, salvo i casi di non iscrivibilità;
  • Iscrizione in Camera di Commercio;
  • Comunicazione al SUAP con SCIA (Segnalazione Certificata di avvio Attività), salvo i casi in cui non è necessario e con NIAS (Notifica Inizio Attività Sanitaria);
  • Licenza per la vendita di alcolici e superalcolici rilasciata dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Aams);
  • Redazione del manuale di autocontrollo HACCP.

Prima di procedere bisogna dotarsi di PEC e Carta Nazionale dei Servizi (CNS) con funzioni di firma digitale. Questi adempimenti possono essere effettuati autonomamente, oppure affidandosi ad un esperto, a cui conferire una procura scritta, che provvederà ad espletare l’iter burocratico.

Ci sono degli obblighi sulla grandezza dei locali?

Sì, è previsto che la grandezza dei locali sia almeno fino a 250 mq per i comuni con più di 10.000 abitanti, e almeno fino a 150 mq nei comuni con meno di 10.000 abitanti.

Perché mi è stata negata la licenza alla vendita di alcolici?

Probabilmente perché erano assenti tutti i requisiti che è necessario possedere nel caso di vendita di alcolici. Altrimenti è sufficiente possedere almeno uno dei seguenti requisiti da parte del personale addetto:

  • personale abilitato ad operare con gli alimenti attraverso corso SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande) organizzato da enti regionali, provinciali o da istituti privati da essi appaltati;
  • aver lavorato nel settore alimentare o nella ristorazione per almeno 2 anni negli ultimi 5;
  • possesso di diploma di scuola alberghiera o equipollente o superiore.

Ricordiamo che per la vendita degli alcolici è richiesto inoltre il requisito di onorabilità previsti dall’art. 71 del D.lgs. 59/2010.

È obbligatoria l’assicurazione per un negozio di alimentari?

No, non è previsto un obbligo tuttavia è molto consigliata. Una peculiarità del negozio di generi alimentari è quella di avere un magazzino consistente, fatto di merce facilmente deperibile per una serie svariata di motivi. L’assicurazione consente di limitare i rischi relativi a furti, deperimenti non voluti (si rompe un frigorifero/congelatore) e quant’altro sia previsto nelle clausole.

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Quanto costa la licenza per vendere alimenti?

Requisiti di legge 3 possedere l'abilitazione SAB (ex REC) ottenibile frequentando l'omonimo corso (Somministrazione Alimenti e Bevande) del costo all'incirca di 600/800 euro. Il corso viene effettuato da enti provinciali o comunali o enti privati da questi ultimi appaltati.

Quanto si guadagna con un negozio di alimentari?

In media, una superette per andare bene deve produrre un fatturato di 5.000 euro al mq. Quindi, per una superficie di 300-400 mq, si parla di 1.500.000 euro di fatturato annuo e un utile netto di 60 mila euro l'anno».

Cosa ci vuole per vendere alimenti?

Occorre essere in possesso di uno dei seguenti requisiti professionali, fra loro alternativi: avere frequentato con esito positivo un corso professionale (durata minima 130 ore) per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti, istituito o riconosciuto dalle Regioni.

Che documenti servono per aprire un mini market?

Iter burocratico e requisiti.
apertura Partita Iva..
iscrizione al Registro delle Imprese..
comunicazione di Inizio Attività al Comune..
apertura delle posizioni INPS ed INAIL..
ottenimento permesso per esporre l'insegna..
installazione di un POS per i pagamenti..