Studiare per il test di medicina in un mese

Ciao ragazzi, come state?

Spero tutto bene.

Come potete leggere dal titolo, oggi cercherò di aiutarvi, tramite il racconto della mia esperienza e dei metodi che ho utilizzato in prima persona, ad affrontare al meglio il vostro percorso di preparazione per i test di ammissione medico-sanitari (Medicina, Odontoiatria, Veterinaria e Professioni Sanitarie).

Questa guida non vuole essere un elenco di quante pagine di biologia, chimica e fisica dovete studiare o quanti quiz dovete fare per assicurarvi il posto nell’università a cui ambite: articoli di quel tipo ne trovate ovunque e non mi sembra il caso di allungare la lista. Anche perchè, detto tra me e voi, non è che valgano tanto.

Prima di iniziare vi propongo una rassegna dei concetti di cui vi parlerò, con la speranza che alla fine di questa dispensa vi rimanga impresso qualcosa in più rispetto ad un elenco puntato:

  1. primo approccio: studio attivo e consapevole;
  2. da dove partire? individuazione punti di forza e di debolezza; -importanza dello spirito autocritico;
  3. simulazioni: quante farne nella vita, al mese, alla settimana, al giorno?
  4. come affrontare i momenti di sconforto: metodo pagina bianca.

Affronteremo questi argomenti in modo semplice, come se steste parlando con un amico davanti ad un caffè di un’esperienza che lui ha già vissuto e voi ancora no, ascolterete i miei consigli e deciderete cosa farne, ovviamente.

Non ho in mano una sfera magica e non possiedo il dono della verità assoluta, semplicemente ho affrontato quello che voi state per affrontare e molto probabilmente ho provato ogni singola sensazione che voi proverete, anche quella leggera ansietta di sottofondo che avete percepito leggendo la parola “test” nel titolo (non mentite, vi vedo!).

Ma andiamo con ordine.

1- Primo approccio: come ottenere uno studio attivo e consapevole

Diciamo che il mio viaggio verso il test non parte da quell’illuminante pomeriggio della dispensa di biologia, inizia un po’ prima, di preciso nell’estate tra la quarta e la quinta superiore.

Se vi dicessi che quell’estate è stata focalizzata sullo studio, vi mentirei e non è quello che vi serve ora. Sono dell’idea, anche se forse l’ho capito troppo tardi, che non conta quanto tempo prima inizi a studiare, ma conta come il tempo che scegli viene impiegato.

Potete iniziare a studiare per il test anche in quinta elementare, ma se il vostro approccio è uguale a quello che ho utilizzato io quell’estate, fidatevi che non vi basterà una vita per completare e apprendere il programma, non perché il test di medicina e professioni sanitarie sia impossibile, semplicemente perché i contenuti non vi saltano in testa, lo studio deve essere attivo e consapevole, per essere efficace.

Ora penserete: “certo cara, questo lo sapevo benissimo senza che me lo dicessi tu, ero sicuro/a che questo articolo non mi sarebbe servito a nulla”. Lo so, perdonatemi, abbiate ancora un attimo pazienza, ad un certo punto il cerchio si chiuderà, promesso.

Riprendiamo.

Come avete potuto intuire quella famosa estate fu un fiasco, la fatica più grande che feci fu aprire il libro di teoria, sottolineare tutto come se non ci fosse un domani, e imparare, con uno sforzo disumano, in due mesi, mitosi e meiosi.

Un genio, vero?

Ok perfetto, la prima cosa che dovete evitare è sicuramente dare il bianco ai vostri libri come se fossero le pareti di casa nuova e leggere 637890 pagine di biologia al giorno, solo perché così potete spuntare l’argomento sul papiro di cose che dovete studiare.

Meglio poco per volta, ma per bene. Questa è la chiave.

2- Da dove partire? Individuazione dei punti di forza e di debolezza

Scegliete un giorno, anzi il giorno, e un posto, dove non potete essere disturbati. Prendete una copia del papiro ministeriale (ad oggi non sarà sicuramente ancora uscito quello ufficiale del 2021 ma i cambiamenti sono praticamente nulli di anno in anno, quindi per partire usate quello dell’anno precedente) e iniziate a leggerlo. Dopo i primi momenti di panico, sudorazione eccessiva e tachicardia, bevete un bicchiere d’acqua, fate un grosso respiro e, proprio in quell’istante, quando la paura è mescolata all’adrenalina, iniziate a fare il punto della situazione.

Leggendo il programma saprete immediatamente distinguere le materie o gli argomenti il cui solo trafiletto vi sembra in geroglifico, da quelli di cui potreste sapere qualcosa, non da scriverci una tesi di laurea, non fraintendiamoci, ma magari argomenti di cui avete parlato alle superiori e che quindi temete meno.

Avete presente questi ultimi, ecco, saranno le ultime cose che studierete o riprenderete, in un periodo successivo. Lo so che la cosa che verrebbe immediatamente da fare, per non buttarsi giù al primo giorno di studio, sarebbe iniziare dalle materie che preferite o di cui sapete di più, e vi capisco.

Ma è controproducente, almeno all’inizio.

La chiave per sopravvivere alla preparazione, senza uscirne pazzi e poi riuscire a superare test di questo genere, dove conta poco quanto studi, ma come sfrutti quello che sai, è comprendere fin dal giorno 1, quali sono i nostri punti di forza e quali quelli deboli, fidatevi non è una frase fatta: è fondamentale.

Questo consiglio che vi do, non è buttato lì a caso, perché sono cattiva e non voglio che studiate le materie che preferite, ma perché proprio per il fatto che quelle materie vi piacciono, farete di tutto per studiarle e finirete per tralasciare quelle in cui siete più carenti ed è un attimo, aprite gli occhi, ed è già agosto.

Fidatevi quei maledetti logaritmi sono ancora lì, intrappolati tra le pagine, che vi chiamano.

Con la metafora dei logaritmi urlanti vorrei anticiparvi una cosa di cui vi accorgerete, o di cui alcuni di voi si sono già accorti se hanno iniziato a studiare; è facile, soprattutto nelle giornate un po’ no, dove la concentrazione è poca e vi vengono 6 quiz su 150, “sopravvalutare” le vostre conoscenze.

No, non vi sto dando degli incapaci, tranquilli.

3- Importanza dello spirito autocritico

La crepa in cui è facile inciampare è proprio quella del “ma si questo non lo studio, perché tanto lo so” e taaac, siete caduti, avete sbattuto la testa e vi siete sbucciati le ginocchia.

Ricordatevi che sopravvalutarsi è pericoloso quanto sottovalutarsi, si deve cercare, tramite spirito autocritico, di rimanere per tutto il percorso, e lo stesso giorno del test, sospesi nel mezzo, tra i due estremi. Lo so che sembra impossibile da pensare, ci vuole solo un po’ di allenamento.

Fatta quest’analisi sui vostri limiti e sulle vostre capacità potete iniziare a studiare, a studiare davvero.

Come vi dicevo all’inizio, non vi farò una lista di quante pagine studiare e quanti quiz per argomento svolgere, perché non sono i numeri ad avere importanza, ogni preparazione parte da punti di partenza diversi perché ognuno di noi ha un background diverso.

Fatta una cernita degli argomenti di cui non sapete un fico secco, da qui non si scampa, dovete partite dalla teoria e, perchè no, dalla Scuola Online di Pro-Med, che vi racchiude in un unico posto tutto quello che vi serve per passare dalle basi all’eccellenza. Momento promozionale finito, ritorniamo a noi.

Studiate i concetti in modo attivo, capitene a fondo il significato, perché la difficoltà di questi test sta proprio nel fatto di comprendere in che modo ciò che avete studiato vi viene chiesto: sono pochi i quiz in cui la domanda che vi verrà fatta richiederà una risposta immediata o puramente teorica, come in cultura generale e in alcuni casi in biologia; nella maggioranza dei casi le nozioni che avete studiato vi verranno proposte girate, frullate, tagliate e a testa in giù.

Per questo è fondamentale prendere domestichezza con ciò che studiate, in modo da saper rispondere in modo corretto, a prescindere da come le nozioni che avete appreso vi vengono chieste.

Per quanto riguarda il discorso dell’iniziare dalla materia che vi piace meno o che sapete meno, ho un altro consiglio per voi, ed è il metodo che ho utilizzato io nel primo periodo di studio: programmate il tempo che avete nel miglior modo possibile, senza strafare, perché programmare troppe cose in una giornata può portare a poca motivazione a lungo andare, se i vostri piani non vengono rispettati.

Per esempio, se capite che la fisica proprio non vi entra in testa (una materia a caso) allora dovrete assolutamente partire da quella; studiatene la teoria e poi cercate di fare tutte le tipologie di quiz per argomento, in ordine di difficoltà, dai quelli più “teorici” a quelli più pratici. A quel punto, per evitare che dopo una settimana di focus sulla materia che odiate gettiate la spugna, ogni giorno ritagliatevi del tempo per andare a rivedere quegli argomenti che vi piacciono o di cui sapete già qualcosa, in modo da non tralasciare completamente quella materia, ma allo stesso tempo non rimandare quelle in cui siete carenti.

E ora arriviamo al tema forse più temuto:

4- Simulazioni: quante farne, nella vita, al mese, alla settimana, al giorno?

Per prima cosa bisogna vedere quanto tempo manca al test e qual è il vostro livello di preparazione. Il mio consiglio è di fare la prima simulazione all’inizio del vostro percorso, consideratelo uno step di quel processo di realizzazione dei punti di forza e di debolezza di cui parlavamo prima.

In quella simulazione la prima cosa che dovrete ignorare è il punteggio, che voi facciate 10 o 70 poco importa. I vostri punteggi, da qui a settembre, avranno un andamento simile a quello della curva pandemica in Italia nel 2020, quindi non fossilizzatevi sulla simulazione 1 come non dovete fossilizzarvi sulla 100 (non dovete farne per forza cento, non fatemi ripetere la tiritera sui numeri, vi prego).

Il fatto di non fossilizzarsi sul risultato delle simulazioni è importantissimo per la stabilità del vostro spirito autocritico; vi capiteranno giorni in cui le simulazioni andranno benissimo e toccherete il cielo con un dito, e altri in cui andranno così male che sprofonderete nella depressione assoluta.

Rassegnatevi all’idea che per un po’ di mesi sarete su un’altalena, continuamente in movimento, l’importante è non scendere e non farsi distrarre troppo dalla nausea.

Vi faccio questo discorso per farvi capire quanto le simulazioni che farete a casa vostra rispecchieranno ben poco il giorno del test, un po’ per le domande che vi verranno fatte, sempre imprevedibili, un po’ per l’ambiente in cui vi troverete e le sensazioni che percepirete.

Esercitarsi serve in primo luogo per entrare nell’ottica del test, quindi fare attenzione agli scivoloni dei quesiti, al tempo che passa, a diminuire al minimo quelle componenti che già in partenza sappiamo che al test saranno amplificate.

Quindi bisogna focalizzarsi su quelle azioni più “meccaniche” che con la pratica possono diventare una cosa in meno a cui pensare al test, come l’essere il più ordinati possibili nei calcoli o pianificare già da casa uno schema di “attacco” del test, quindi da quali materie iniziare o in che ordine compilare il foglio risposte.

Sono tutte cose che sembrano non avere importanza, ma tra tutte le variabili possibili che ci saranno quel giorno, fidatevi che costruire delle “scialuppe di salvataggio” è fondamentale.

5- Come affrontare i momenti di sconforto: metodo pagina bianca

Come ultimo consiglio vorrei proporvi una sorta di giochetto che, se vi convincerà, potrete fare per tutto il percorso di preparazione ai vostri test.

Scegliete tre parole, frasi, aggettivi, nomi quello che volete, l’importante è che il significato di queste rimandi ad un vostro obiettivo a lungo o breve termine, ad un vostro sogno o ad uno stato d’animo, siete liberi di scegliere.

Quelle che scelgo io sono: determinazione, costanza e perseveranza.

Una volta scelte, prendete tre pagine bianche, e al centro di queste scrivete, a caratteri cubitali, quelle tre motivazioni. Bene. Ogni mattina, prima di iniziare a studiare, mentre bevete un caffè o fate colazione, rileggetele e ripetetele nella vostra mente.

Nei momenti in cui l’altalena sfiorerà terra e la demoralizzazione e lo sconforto sopraggiungeranno, prendete quelle pagine bianche, rileggete ciò che c’è scritto e proprio sul margine disegnateci un puntino nero. Con il passare dei giorni, delle settimane, dei mesi, probabilmente le giornate no aumenteranno, e con loro anche i puntini su quelle pagine, che tanto bianche non saranno più.

Ben presto vi accorgerete che tutti quei puntini in realtà non sono altro che una cornice, una cornice intorno a qualcosa di più grande e che ciò che conta è quello che sta al centro, non ciò che lo circonda. Tutti quei puntini, tanti o pochi che siano, vi porteranno a colorarle quella pagine e se il focus è sempre stato giusto, a coronare il vostro sogno.

Ricordate che per il vostro motore non vi serve un distributore, la benzina è dentro di voi, basta scovarla.

Spero che queste magnifiche perle, che sono sicura che un giorno mi renderanno una Guru (non so ancora bene in cosa) vi possano essere state utili.

Se siete arrivati fino a qui, probabilmente i miei consigli non sono tanto male e per questo vi ringrazio.

Che dire, l’imbocca al lupo per il vostro test non ve lo faccio ancora perché è troppo presto e penso di avervi messo già abbastanza ansia addosso. Come ultima cosa, questa volta sul serio, vi voglio rassicurare del fatto che se vi sto scrivendo queste cose oggi è perché al test si sopravvive, che vada bene o male, che sia di Medicina o di Professioni Sanitarie.

Ve lo dice una che non passando quello che pensava fosse il test della sua vita, ha capito di aver sbagliato strada, fin dall’inizio, e dopo un periodo di smarrimento ha trovato quella giusta. Credete in voi stessi, mettetevi in discussione, fissate un obbiettivo e non perdetelo di vista. Il traguardo è più vicino di quanto sembra.

Un abbraccio,

Pro-Med Family

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Pro-Med è una community lanciata e gestita da studenti universitari che si occupa di dare supporto a tutti coloro che vogliono studiare e lavorare nell’ambito medico sanitario. “Circondati di persone, non di libri” è quello in cui crediamo di più: avere delle persone su cui fare affidamento nei momenti difficili della preparazione per il test è cruciale. Abbiamo ideato, progettato e creato la piattaforma di corsi di preparazione più avanzata d’Italia: la Scuola Online, clicca qui per leggere i dettagli.

Quanto tempo si ha per il test di Medicina?

Il test si compone di 60 domande a risposta multipla da svolgere in 100 minuti. I posti a disposizione sono 14.470, dunque solo 1 degli iscritti su 4 riuscirà a frequentare la facoltà di Medicina.

Come prepararsi in poco tempo al test di Medicina?

Per quelli che si chiedono come prepararsi al test di medicina la risposta è di studiare tutte le materie oggetto d'esame e non lasciarne in disparte. Iniziare un buon ripasso, tenendo a riferimento i vecchi testi che si sono studiati per anni, perché li si conosce approfonditamente o meglio si sono vissuti appieno.

Cosa iniziare a studiare per il test di Medicina?

Stabilito quando iniziare a studiare per il test di Medicina, non resta che prepararsi per la prova. Gli argomenti da studiare per il test di Medicina sono biologia, chimica, fisica e matematica, ragionamento logico, competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi.

Quanto è difficile superare il test di Medicina?

È difficile il test di medicina? Sì, i test di medicina e veterinaria sono difficili. Si ritiene che quello per le professioni sanitarie sia meno complesso, ma la differenza è minima e talvolta può essere persino più difficile.