Fanno male i grassi saturi o insaturi

La regola generale è ormai nota a molti: un eccesso di grassi saturi nella dieta corrisponde ad un maggior rischio di sviluppare tutta una serie di  malattie, tra cui spiccano patologie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore (come quello al colon, sebbene in merito vi siano evidenze scientifiche discordanti). Al contrario, una dieta sobria e ricca di acidi grassi insaturi, come ad esempio quella mediterranea, ha una lunga serie di effetti benefici per tutto l'organismo. Per approfondire: Esistono grassi buoni e grassi cattivi?

GLI MCT, GRASSI SATURI MA BUONI!

I trigliceridi a catena media (MCT, Medium Chain Triglicerides) sono trigliceridi formati da acidi grassi a catena media. Sono quindi grassi saturi, ma presentano molte differenze rispetto a quelli a catena lunga, infatti:  

- non innalzano il livello di colesterolo LDL nel sangue;

- non necessitano di scissione tramite idrolisi per essere assimilati, ma possono essere assorbiti direttamente dalla mucosa intestinale;

- possono essere utilizzati dai mitocondri per produrre energia senza che sia necessaria la carnitina, con un processo più efficiente.

In pratica, gli MCT vengono digeriti e utilizzati dall'organismo in modo simile ai carboidrati, ma apportano un'energia più che doppia. Questa caratteristica li rende utili per alimentare quei pazienti con gravi disturbi digestivi, come il mancato assorbimento dei grassi a livello intestinale.
I trigliceridi a catena media sono presenti nell'olio di guscio di palma e nell'olio di cocco, nelle mandorle e nel burro.

Fanno male i grassi saturi o insaturi

GLI OLI INSATURI SE PORTATI AD ALTE TEMPERATURE DIVENTANO TOSSICI

Fanno male i grassi saturi o insaturi
I nutrizionisti spesso si battono contro i "fast food" ed hanno ragione! Diversi studi dimostrano come gli oli insaturi portati ad alte temperature producono sostanze tossiche addirittura peggiori  dei grassi saturi, perché nettamente cancerogene. Tra queste ricordiamo ad esempio l'acrilamide ed il 4-idrossineonenale

Inoltre, bollire più volte l'olio, come spesso succede nei fast food, comporta un ulteriore aumento delle tossine totali.

GLI ACIDI GRASSI TRANS

L'idrogenazione degli oli alimentari viene ampiamente sfruttata in campo industriale allo scopo di trasformarli in grassi semisolidi o solidi; tale risultato si ottiene addizionando atomi di idrogeno agli acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, trasformandoli di fatto in acidi grassi saturi. Durante questo processo vengono tuttavia prodotti i cosiddetti acidi grassi trans; queste molecole, piuttosto rare in natura, sono acidi grassi insaturi caratterizzati dalla presenza di uno o più doppi legami C=C di isomeria trans. Varie ricerche hanno sottolineato la relazione esistente tra diete ad elevato tenore di acidi grassi trans e comparsa di malattie coronariche, insulinoresistenza ed aterosclerosi. Per questo, le raccomandazioni attuali suggeriscono di assumere quotidianamente la minor quantità possibile di acidi grassi trans nel contesto di una dieta equilibrata.

1. Seppanen CM and Csallany AS.

The effect of intermittent and continuous heating of soybean oil at frying temperature on the formation of 4-hydroxy-2-trans-nonenal and other alpha-, beta-unsaturated hydroxyaldehydes. J Am Oil Chem. 2006, 83: 121-127

2. Rommens CM, Shakya R, Heap M, Fessenden K.

Tastier and healthier alternatives to French fries.

J Food Sci. 2010 May;75(4):H109-15.

Carere A.

Genotoxicity and carcinogenicity of acrylamide: a critical review.

Ann Ist Super Sanita. 2006;42(2):144-55. Review.


Fanno male i grassi saturi o insaturi

Nel linguaggio comune, i vocaboli lipidi, grassi e acidi grassi sono spesso utilizzati come sinonimi, sebbene invece non lo siano. Infatti, gli acidi grassi compongono i grassi, i quali fanno parte dei lipidi. Questi sono dei composti organici formati da sostanze non solubili in acqua, come trigliceridi, colesterolo, steroidi e fosfolipidi. Nel nostro organismo i trigliceridi rappresentano oltre il 90% dei lipidi introdotti attraverso l’alimentazione, per questo motivo quando ci si riferisce ai “grassi”, solitamente si intendono i trigliceridi. Questi sono formati da una molecola di glicerolo e da tre acidi grassi, i quali, a seconda della loro composizione, si differenziano in saturi e insaturi: ma i grassi saturi fanno bene o male? Quali alimenti bisogna preferire per una dieta sana? Sono meglio i grassi saturi o insaturi?

Cosa sono i grassi saturi?

Se, da una parte, è vero che i lipidi sono fondamentali per la nostra salute fisica in quanto hanno un’importante funzione strutturale ed energetica, è fondamentale, però, distinguere i grassi insaturi da quelli saturi, che possono arrecare danni all’organismo e provocare l’insorgenza di svariate patologie. In linea generale: i grassi insaturi forniscono energia, i grassi saturi fanno ingrassare e causano numerose malattie. Come già accennato, infatti, i grassi saturi, essendo formati da più molecole di acidi grassi saturi, sono dannosi per la nostra salute in quanto sono più difficili da assorbire e pertanto si accumulano nel sangue. Più tali grassi sono presenti nel sangue e più aumenta il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, ad esempio infarto, ictus e angina pectoris. I grassi saturi però non sono tutti uguali, anzi si differenziano a seconda degli acidi grassi da cui sono formati, i quali possono avere un diverso effetto sul sangue con un maggiore o minore accumulo di colesterolo. Tra gli acidi grassi più dannosi ci sono quello palmitico e quello miristico, presenti in molti alimenti ma soprattutto in quelli di origine animale. Ci sono poi altri due acidi grassi saturi che però vengono spesso definiti “grassi saturi buoni” per via del loro basso potere aterogeno, ossia la capacità di incidere sull’accumulo di colesterolo nel sangue. Questi sono l’acido stearico, che viene convertito dal fegato in acido oleico (l’Omega 9, un acido grasso monoinsaturo) e l’acido laurico, che riesce a innalzare il colesterolo HDL (quello “buono”) bilanciando l’equilibrio con quello cattivo.

Grassi saturi: dove si trovano?

Dato che i grassi vengono apportati nell’organismo attraverso l’alimentazione, è fondamentale avere ben chiaro quali sono gli alimenti che contengono grassi saturi al fine di ridurli al minimo e bilanciarli con un corretto apporto di grassi insaturi. Nel precedente paragrafo abbiamo accennato che i grassi saturi si trovano nei cibi contenti acido palmitico, miristico e laurico.

  • L’acido palmitico è presente in grandi quantità non solo nell’olio di palma ma anche nelle carni rosse e in quelle processate, nel lardo, nello strutto, nel burro e nei formaggi stagionati. In dosi minori lo si trova anche nei pesci grassi (come l’anguilla), nelle uova e nei formaggi freschi.
  • L’acido miristico, invece, si trova in quantità elevate soprattutto nella noce moscata, negli oli tropicali (olio di palma), nelle carni rosse e nei derivati del latte vaccino. Un contenuto di poca rilevanza lo si trova anche in altri oli vegetali, come quello di arachidi e di girasole.

Finora abbiamo elencato gli alimenti ricchi di grassi saturi che non apportano benefici all’organismo. Per quanto riguarda, invece, i grassi saturi buoni, che come abbiamo detto precedentemente pur essendo saturi non contribuiscono all’innalzamento del colesterolo cattivo, li si trovano in numerosi cibi.

L’acido laurico si concentra perlopiù nell’olio di cocco e, in dosi minori, nel latte vaccino e suoi derivati, mentre l’acido stearico è presente nel burro di cacao e di karitè, nonché in alcuni tipi di carne. Da quanto detto finora avrai dedotto che le maggiori fonti di grassi saturi sono soprattutto i cibi di origine animale, perciò meglio ridurre il consumo di carni rosse e processate, formaggi stagionati e cibi che contengono burro, strutto e olio di palma. Da assumere con moderazione, poi, il latte vaccino e i suoi derivati, mentre dovresti eliminare totalmente le fritture. Tale procedimento, infatti, è il più malsano che esista perché è quello che in maggior misura modifica pericolosamente la struttura dei grassi (persino di quelli insaturi) andando a originare delle alterazioni tossiche per fegato e reni.

Cosa sono i grassi insaturi?

I grassi insaturi sono quelli definiti “grassi buoni“, cioè che per via della loro struttura molecolare non apportano danni al nostro organismo ma, al contrario, benefici. I grassi insaturi si differenziano in monoinsaturi e polinsaturi, a seconda che siano formati da catene di carbonio con uno o più doppi legami. Questa classificazione è quella che fa distinguere 3 importanti acidi grassi: l’Omega 3 (acido linolenico), l’Omega 6 (acido linoleico) e l’Omega 9 (acido oleico), che dovrebbero essere sempre in equilibrio tra loro. I grassi insaturi sono strettamente correlati alla salute cardiovascolare. La proprietà più importante dei grassi insaturi, infatti, è quella di essere in grado di ridurre i livelli di colesterolo LDL e di aumentare quelli di colesterolo HDL. Inoltre, sono in grado di ridurre i trigliceridi nel sangue e, favorendone il flusso, di aiutare il fegato a disintossicarsi. I grassi insaturi svolgono poi un’azione protettiva contro l’invecchiamento cerebrale. Infine, con un buon apporto di grassi insaturi si riesce a migliorare l’assetto ormonale.

Grassi buoni: in quali alimenti si trovano?

I grassi insaturi dovrebbero rappresentare in media il 25-30% delle calorie assunte quotidianamente in una dieta standard, quindi è importante che tu includa nella tua alimentazione giornaliera una buona quantità di grassi buoni da mangiare. I cibi con grassi insaturi sono soprattutto quelli di origine vegetale, in modo particolare gli oli da essi ottenuti. Le migliori fonti di grassi insaturi sono la frutta secca (mandorle, noci, nocciole, arachidi, pistacchi e pinoli), alcuni tipi di semi oleosi (soprattutto i semi di sesamo, di lino e di girasole), i germogli di soia e le olive.

Attenzione particolare meritano due oli, quello di oliva e quello di lino. Al fine di preservarne le proprietà, bisognerebbe sempre cercare di prediligere l’olio extravergine di oliva estratto a freddo, mentre per quanto riguarda l’olio di lino è importante che questo sia acquistato dal banco frigo in punti vendita che garantiscano la catena del freddo, dato che irrancidisce facilmente e gli Omega 3 sono molto sensibili al calore. Passando poi agli alimenti di origine animale, quelli da preferire sono quelli ricchi di grassi buoni Omega 3, come alcuni tipi di pesce (salmone, aringhe, sgombro e acciughe). I grassi insaturi sono poi presenti in basse quantità anche nelle carni bianche (pollo e tacchino) e in dosi molto esigue nei latticini.
In definitiva, cerca sempre di seguire un’alimentazione varia ed equilibrata, con un basso contenuto di carne e latticini, prediligendo invece il pesce e i legumi come proteine vegetali. Incrementa l’uso di frutta secca e semi oleosi e non far mai mancare in tavola del buon olio extravergine d’oliva e un cucchiaio di olio di lino al giorno. Infine, evita i cibi industriali e leggi sempre le etichette facendo attenzione a preferire alimenti contenenti grassi monoinsaturi e polinsaturi, anziché quelli saturi.

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Quali sono i grassi che non fanno male?

Vengono considerati salutari e non nocivi gli acidi grassi insaturi, che si dividono in grassi monoinsaturi e polinsaturi. Sono raccomandati per una alimentazione sana e, se consumati con moderazione, apportano benefici all'organismo senza rischi.

Quali sono i grassi che fanno più male?

I grassi saturi fanno male? È ormai un concetto assodato che un eccesso di grassi saturi fa male alla salute ed in particolare per il sistema cardiovascolare. I grassi saturi sono, infatti, difficili da metabolizzare e tendono ad accumularsi nel sangue.

Quali grassi insaturi fanno male?

Andrebbero evitati il più possibile i grassi saturi e idrogenati: si è visto in diverse ricerche che farne un uso sconsiderato aumenta il rischio di patologie coronariche e problemi a livello cardiovascolare.

Quali sono i grassi peggiori?

Quali sono i grassi cattivi Due tipi di grassi, quelli saturi e i trans, sono stati identificati come potenzialmente dannosi per la salute dell'uomo; molti dei cibi che contengono questi grassi sono solidi a temperatura ambiente. Tra questi troviamo la margarina, il burro e il grasso di manzo o di maiale.