FederAgenti > Notizie > Fondo perduto perequativo per agenti di commercio. Dal Mef arrivano i requisiti e le modalità di accesso al contributo La Redazione - 16 Novembre 2021 Fondo perduto perequativo per agenti di commercio. Dal Mef arrivano i requisiti e le modalità di accesso al contributo Come noto, l’Europa ha recentemente autorizzato l’Italia alla concessione del contributo perequativo per le P.Iva entro il 31 dicembre di questo anno, e serviva il decreto attuativo del Mef che doveva specificare i requisiti richiesti per accedere alla misura e le modalità di calcolo. Secondo indiscrezioni odierne il Ministro delle Finanze Franco ha firmato questo decreto – non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale – che in buona sintesi
prevedrebbe: Ma come si calcola il contributo? Comunque al di là dell’importo scaturente dal calcolo, la misura massima del contributo non
potrà superare 150.000 euro. Dopo la pubblicazione occorrerà il provvedimento da parte dell’Agenzia delle Entrate e poi i contribuenti avranno a disposizione 30 giorni per la presentazione delle domande. Noi chiaramente stiamo sollecitando le Istituzioni preposte affinchè i termini siano rispettati e non ci siano ritardi nell’erogazione dei contributi che tanti colleghi in difficoltà stanno aspettando, ferma restando l’esiguità del contributo offerto rispetto la perdita subita. Contributi a fondo perduto 2022 per il commercio nel Decreto Sostegni ter: torna il codice ATECO tra i requisiti di accesso agli aiuti. Nella platea di attività beneficiarie le imprese con ricavi fino a due milioni di euro e una riduzione del fatturato del 30 per cento. Per l'operatività si attendono le istruzioni MISE e l'autorizzazione della Commissione UE.Contributi a fondo perduto 2022 per il commercio nel Decreto Sostegni ter: attività prevalente legata a uno specifico codice ATECO presente nella lista di quelli ammessi, riduzione del fatturato pari al 30 per cento e ricavi fino a due milioni di euro nel 2019 sono i principali requisiti da rispettare per ottenere i ristori. L’ultimo provvedimento emergenziale introduce una serie di aiuti mirati per i settori maggiormente danneggiati dalla pandemia. Oltre alla conferma e al potenziamento di misure già esistenti, il testo prevede anche l’introduzione di nuovi strumenti. Il fondo per il rilancio delle attività economiche di commercio al dettaglio istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico è uno di questi. E per il 2022 vengono messi a disposizione 200 milioni di euro. Per ottenere i sostegni, in ogni caso, bisognerà attendere le istruzioni MISE e l’autorizzazione della misura da parte della Commissione UE. Contributi a fondo perduto 2022 per il commercio: aiuti in base al codice ATECO nel Decreto Sostegni terGli importi dei contributi a fondo perduto per le attività di commercio al dettaglio saranno calcolati secondo il meccanismo delle percentuali, differenziate in base al volume di ricavi fino a un massimo di due milioni, applicate alle perdite subite. Alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019 sarà applicata una delle percentuali che seguono.
Il Decreto n. 4 del 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 gennaio, specifica:
Anche in questo caso, come accaduto più volte in passato, per verificare il valore effettivo degli aiuti erogati sarà necessario attendere la presentazione delle domande da parte di tutti gli aspiranti beneficiari. Nel testo del Decreto Sostegni ter si legge:
Contributi a fondo perduto 2022 per il commercio: con quale codice ATECO si accede ai sostegni?A regolare l’accesso ai contributi a fondo perduto per le imprese che svolgono in via prevalente attività di commercio al dettaglio è l’articolo 2 del DL n. 4 del 2022. Come già accaduto più volte dall’inizio della pandemia, la platea di beneficiari è definita sulla base di specifici Codici ATECO. In tabella i codici indicati dal Decreto.
Lo svolgimento di una attività classificata in base a uno specifico codice ATECO è solo uno dei requisiti da rispettare per ottenere gli aiuti del Decreto Sostegni ter. Contributi a fondo perduto 2022 per il commercio: oltre il codice ATECO, gli altri requisiti d’accessoPer accedere ai contributi a fondo perduto che saranno gestiti dal Ministero dello Sviluppo Economico le attività di commercio al dettaglio devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
Le attività che rispettano tutti i requisiti richiesti devono attendere le istruzioni del Ministero dello Sviluppo Economico per poter presentare domanda di accesso ai contributi a fondo perduto 2022. Con un provvedimento ad hoc, quindi, sarà il MISE e non l’Agenzia delle Entrate a fornire tutte le indicazioni da seguire. In ogni caso per procedere con l’erogazione delle somme dovrà arrivare anche l’autorizzazione della Commissione Europea, chiamata ad esprimersi su questa nuova e ulteriore formula di Aiuti di Stato. Chi può accedere al contributo a fondo perduto?Il contributo a fondo perduto è destinato a coloro che svolgono attività d'impresa, arte o professione o che producono reddito agrario, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, titolari di partita Iva attiva alla data del 26 maggio 2021.
Quanto ammonta il contributo a fondo perduto?60%, se i ricavi e i compensi dell'anno 2019 sono inferiori o pari a 100.000 euro. 50%, se i ricavi e i compensi dell'anno 2019 superano i 100.000 euro ma non l'importo di 400.000 di euro. 40%, se i ricavi e i compensi dell'anno 2019 superano i 400.000 euro ma non l'importo di 1.000.000 di euro.
Come fare per avere il contributo a fondo perduto?Contributo a fondo perduto, come fare la domanda
La domanda per ottenere il contributo a fondo perduto deve essere presentata all'Agenzia delle entrate, in via telematica, utilizzando il modello messo a disposizione dall'Agenzia delle entrate.
Chi è escluso dal contributo a fondo perduto?A chi non spetta
Il contributo a fondo perduto non spetta nei seguenti casi: soggetti la cui attività sia cessata alla data di richiesta del contributo. soggetti che hanno iniziato l'attività dopo il 30 aprile 2020, con l'eccezione delle partite Iva aperte dagli eredi per la prosecuzione dell'attività dei deceduti.
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