Diserbante naturale non nocivo per animali domestici

La nostra amica Alice ci chiede quale tipo di rischi corre il suo cane nel margiare erba in un prato trattato con dei diserbanti. Vediamo la risposta del nostro esperto veterinario.

Buongiorno, possiedo una Epagneul Breton di quattro anni, vive in casa ma ha a sua disposizione un giardino. Per la manutenzione del prato dovrei diserbare una zona non recintata ne recintabile, mi è stato consigliato un prodotto a base di glifosfate perché non tossico per gli animali. Siccome sull’etichetta non vi sono indicazioni sulla tossicità in caso di ingestione da parte di animali, non so come comportarmi poichè il mio cane spesso mastica fili d’erba. Mi dispiacerebbe doverla tenere in casa per lunghi periodi se questo fosse inutile, perciò vorrei chiederLe dopo quante ore dall’applicazione del prodotto posso far uscire la mia cagnolina in piena sicurezza.

Grazie per la cortese risposta

Alice 


Il Glifosfato, come altri diserbanti, viene impiegato con maneggevolezza e buon margine di sicurezza.
Quanto alla sua reale tossicità, come per molti prodotti analoghi, esistono studi che dicono cose diverse tra loro, e vanno da un livello di allarme basso ad uno molto alto; le ipotesi peggiori, comunque, sono riferite a soggetti che siano contaminati da questi prodotti in maniera cronica, e gli studi riguardano la specie umana. In ogni caso, di fronte a qualunque dubbio su queste problematiche, è possibile contattare il Centro Antiveleni.

Cordiali saluti

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Diserbante naturale non nocivo per animali domestici

È opinione comune che l’intossicazione da erbicidi sia piuttosto frequente negli animali domestici e possa quindi rappresentare un serio pericolo per la loro salute.

Quando infatti si sente parlare di contaminazioni dell’ambiente, spesso e volentieri queste vengono identificate con il termine generico di “pesticidi” o di “erbicidi”.

Volendo cercare di fare chiarezza sull’argomento, quasi tutte le sostanze che vengono impiegate in agricoltura possono rientrare nel termine generico di “pesticidi”, ma quest’ultimi si dividono poi in altre sottocategorie che permettono di identificare meglio la sostanza tossica in essi presente.

Certamente un erbicida è un pesticida, ma un pesticida non è detto che sia un erbicida.

Gli erbicidi sono piuttosto utilizzati e rappresentano quindi un vero e proprio spauracchio per il cittadino; non è infatti infrequente il timore che il semplice portare in passeggiata il cane in un campo dove si suppone che sia stato impiegato un erbicida possa causare l’intossicazione o – peggio ancora – la morte dell’animale.

Per fortuna vedremo che le cose non stanno proprio così, anche se bisogna sempre la categoria del prodotto, esistendone di veramente pericolose.

Erbicidi: cosa ci può “tranquillizzare”?

Ad esempio il fatto che gli erbicidi (per definizione prodotti chimici impiegati come diserbanti per tenere pulite determinate colture da erbe infestanti) spesso posseggono una limitata capacità di intossicare gli animali domestici, in quanto hanno un’azione tossica piuttosto selettiva nei confronti dei vegetali.

Ancora, la loro concentrazione e permanenza sul terreno o sulle piante vengono sensibilmente ridotte dalla conseguente esposizione ai raggi solari o dall’azione dilavante delle piogge.

Peraltro, quando viene asperso un diserbante nel giardino, ad esempio sulle erbacce infestanti, basta avere l’accortezza di non portare per qualche ora/giorno l’animale nel punto dove l’operatore ha irrorato le piantine da eliminare.

Cosa ben diversa se intendiamo trattare il vialetto del nostro giardino e/o le piante infestanti non avendo l’accortezza di tenere gli animali al riparo (in casa) nell’immediatezza della messa in atto del trattamento.

Esistono categorie e classi di erbicidi che risultano veramente pericolose: pensiamo – a titolo di esempio – alle triazine fra cui l’atrazina (bandita da diversi anni), che è stata responsabile di intossicazioni e contaminazioni delle acque e delle falde acquifere, oppure all’agent orange, durante la guerra del Vietnam.

Ma abbiamo – ahimè – anche altri esempi di tossicità per l’uomo e per gli animali: basti pensare al paraquat e ai meno noti diquat e morfamquat, erbicidi della famiglia dei dipiridilici che agiscono rapidamente sulle parte verdi delle piante e che rappresentano un potenziale pericolo per gli animali: in caso di ingestione accidentale del prodotto o di contaminazione cutanea (con conseguente leccamento del pelo) si possono verificare, infatti, conseguenze gravissime, quali ulcere a carico dello stomaco, edema e fibrosi polmonare, e che in genere conducono a morte in 7-21 giorni.

Conclusioni

Se vi dilettate con il “fai da te” anche per il giardinaggio, è cosa buona e giusta indossare sempre delle protezioni individuali (guanti, mascherina, occhiali) e capi di abbigliamento che non lascino troppe parti scoperte di cute.

Sembrano precauzioni inutili, ma la prudenza non ha mai fatto del male a qualcuno, la disattenzione sì.

Con questa breve, certamente non esaustiva, dissertazione sull’argomento non intendiamo spaventare troppo i proprietari, quanto indurli ad una certa cautela, da adottare sempre nell’utilizzo e nella conservazione di TUTTI i prodotti destinati alle abitazioni e alle loro pertinenze.

Non è un evento raro che possa “avanzare” una certa quantità di prodotto, magari perché abbiamo sovrastimato la quantità necessaria: in questo caso il consiglio è quello di conservare l’avanzo nel recipiente originale e non di riporlo in bottiglie (di plastica o di vetro) che abbiamo contenuto altri liquidi; il rischio di causare intossicazioni accidentali nell’uomo, ma anche negli animali, è infatti elevato.

Stesso discorso per secchi o recipienti vari, ancor più se senza etichetta e/o con etichette riferite ad altro; sono potenzialmente pericolosi e vanno eliminati dalla circolazione.

Tenete sempre presente che chi prepara e adopera i prodotti è a conoscenza del contenuto, mentre un estraneo no e si può facilmente confondere.

Rispettare i giusti accorgimenti per conservare correttamente (fuori dalla portata di bambini ed animali) i prodotti fitosanitari può evitare eventi finanche drammatici.

In caso di dubbio di avvenuta contaminazione e/o ingestione di un prodotto da parte di un animale, consultate al più presto il Vostro Medico Veterinario di fiducia, avendo cura di descrivere quanto accaduto, portando se possibile il contenitore o l’etichetta del prodotto utilizzato e senza tralasciare particolari che potrebbero risultare insignificanti per Voi, ma molto importanti per il Medico Veterinario al fine di intraprendere la terapia migliore.

Cosa succede se il cane mangia erba con diserbante?

Spasmi, convulsioni, irrigidimento del capo, congestione o pallore delle mucose: nel giro di un paio d'ore dall'assunzione del prodotto, sono questi i gravissimi sintomi di natura neurologica che manifesta il soggetto colpito.

Cosa si può usare al posto del diserbante?

Aceto bianco E' il migliore tra i diserbanti naturali. mescolate 4 tazze di aceto, 1/4 di tazza dis ale ed 1 cucchiaio di detersivo per piatti e spruzzate questa preparazione sulle erbacce.

Come fare un diserbante naturale efficace?

Per il vostro diserbane naturale vi serviranno: 5 litri d'acqua, 1 kg circa di sale e un litro e mezzo di aceto. Prima di tutto portate l'acqua all'ebollizione. Aggiungete il sale e mescolate tutto per bene. Dopodiché aggiungete l'aceto e girate fino a quando non avrete ottenuto un composto omogeneo.

Come usare il bicarbonato come diserbante?

Il bicarbonato Per utilizzarlo, spargilo sulle piante da eliminare. Bagna poi con uno spruzzatore e le giovani piante saranno bruciate. Puoi anche diluire 2 cucchiai di bicarbonato per litro d'acqua e spruzzarlo sulle infestanti da eliminare.