Krollit macchine lavorazioni dei metalli legno e lamiera

Krollit macchine lavorazioni dei metalli legno e lamiera

Krollit macchine lavorazioni dei metalli legno e lamiera
Sezionatrice per pannelli-fresatrici FK 250 F – 400 V

L’interesse primario di una combinata per legno è di mettere insieme tutti i macchinari in uno, permettendo di procedere a tutti i lavori del legno anche in spazi ristretti. Così si orienta un motore da una macchina all’altra regolando la cinghia e seguendo le mansioni da svolgere.

La caratteristica principale da conoscere e scegliere è il numero di operazioni proposte – da 2 a 6 se non di più – e l’aggiunta di accessori. Inutile adocchiare macchinari a 6 operazioni se vuoi solo piallare delle porte o tagliarle alla misura giusta. Un falegname alle prime armi o un tuttofare occasionale può facilmente accontentarsi di una macchina che combina 3 operazioni.

In questo modo, troviamo due principali tipi di combinate:

  • la combinata 2/3 oparazioni. Esempio: spianatura & piallatura & mortasatura o sega da banco & fresatrice;
  • la combinata 5/6 operazioni. Esempio: spianatura & piallatura & sega da banco & fresatrice & tenonatrice.

Ecco le funzioni che possono convenire a un utente convenzionale o che scopre il legno:

  • spianatura, per rendere perfettamente squadrate due facce di un pezzo di legno;
  • piallatura, per tagliare un legno nella sezione voluta, dopo la fase di spianatura;
  • sega per misurare e delineare, per tagliare alle dimensioni volute pannelli o pezzi di legno con precisione;
  • fresatura, per profilare il legno grazie a uno strumento che ruota su un asse verticale.

Per un uso professionale o più specifico, si può aggiungere:

  • carrello per tenonare, si tratta di un utensile destinato a facilitare la creazione di tenoni in serie;
  • mortasatura, per i lavori di assemblaggio in serie;
  • sega circolare con incisore, per tagliare in maniere ideale il melaminato o dei pannelli con rischio di schegge destinati a essere apparenti. Ideale per i costruttori!

Seconda informazione da determinare, lo spazio di cui disponi:

  • riguardo l’ingombro, il tavolo spiegato del carrello della sega piò superare i 3 metri mentre una mini-combinata non supererà i 90 centimentri totali di lunghezza;
  • le combinate piccole pesano 50 kg ma le macchine professionali superano una tonnellata.

Quindi sta a te vedere se desideri una macchina trasportabile e pratica o se preferisci una combinata fissa polivalente.

Ultimo criterio essenziale: il budget. Una combinata a due operazioni di bassa gamma la trovi per circa 500 euro, una macchina professionale superpotente a più di 10.000 euro… Attenzione al portafoglio!

Per concludere questa introduzione, bisogna capire che spetta a te orientarti – ed è complicato a volte! – in base a quello che devi fare come lavori, lo spazio di cui disponi e soprattutto il budget.  


Di quale potenza ho bisogno?

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sega circolare-fresatrice FK 200 R

Devi sapere che una combinata per legno a sei operazioni gira il più delle volte con tre motori. Per un modello a tre operazioni, troviamo quindi generalmente uno a due motori.

Estistono due tipi di motori per questo macchinario:

  • universale (a carboni);
  • asincrono (meno rumoroso).

I motori si distinguono in due versioni – monofase o trifase – da determinare seguendo la configurazione elettrica della tua officina.

Consiglio furbo: opta per un motore dotato di una protezione termica che lo protegge in caso di surriscaldamento!


A cosa serve la potenza della combinata?

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SEZIONATRICE FRESATRICI FK 250 F – 230 V

Ecco un breve riassunto pratico operazione per operazione!

  • Piallatura/spianatura: condiziona la capacità del macchinario di togliere più o meno materia dal pezzo di legno facilmente e senza rischi; questa caratteristica si chiama altezza di passata. Inoltre, influenza la velocità alla quale possono essere trascinati i pezzi tramite dei rulli che fanno scorrere il legno su dei ferri della piallatrice.
  • Segatura: più il tuo macchinario è potente, più puoi tagliare sezioni importanti – o dei legni duri senza difficoltà, come la quercia. Attento a non sopravvalutare le capacità di taglio del macchinario!
  • Fresatura: ancora una volta, la potenza migliora le possibilità! L’utensile installato sulla fresatrice può togliere più materia e diminuire il numero di passate richieste. Sulle combinate di media/alta gamma, si può accedere a una leva di velocità – a giri al minuto – molto pratica secondo i lavori richiesti (sbozzatura, finitura, tipo di utensile, ecc.).
  • Tenonatura e mortasatura: ripetiamo… maggiore è la potenza… maggiore è la polivalenza, l’aumento delle sezioni, la scelta della velocità per la mortasatrice, la capacità di togliere materia per la tenonatrice, ecc.!

Sul mercato, le potenze disponibili vanno da 1000 W a più di 3000 W – talvolta sono anche indicate in CVcavallo vapore: 2, 3, 4 CV per esempio.

Sostanzialmente, le combinate che vanno da 1000 W a 1700 W riguarderanno le macchine trasportabili o che convengono perfettamente a lavori di falegnameria ed ebanisteria classica. Se vuoi diventare carpentiere, devi pensare più in grande! Con motori di più di 2000 W, il lavoro su ogni tipo di legno e sezione ti è possibile senza problemi seguendo le possibilità della macchina.

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Come indica il suo nome, l’aspiratrucioli è il compagno ideale di tutti coloro che amano lavorare il legno. Rientra nella categoria dei macchinari da laboratorio ed il suo utilizzo è praticamente indispensabile per tutti i tipi di lavorazione del legno – piallatura, fresatura, segatura in serie – che determinano una notevole asportazione di materiale.

L’aspiratrucioli si distingue da un aspiratore classico per il diametro del tubo d’aspirazione più grande e per la minore forza di aspirazione. Il suo funzionamento è studiato per privilegiare il volume d’aria aspirato così da ottimizzare l’evacuazione dei trucioli senza dover continuamente pulire i tubi intasati o vuotare il sacco di recupero ! Il suo funzionamento è molto semplice : un motore collegato ad un elica forma la turbina d’aspirazione. Quest’ultima presenta da un lato un tubo da raccordare al tuo macchinario, e dall’altro due sacchi :

  • inferiore, che raccoglie i trucioli di legno ;
  • il sacco di filtraggio, situato nella parte superiore, che espelle l’aria aspirata filtrando al contempo la polvere di legno volatile contenuta nei trucioli.

 Per finire, alcuni aspiratrucioli sono muniti di diverse uscite d’aspirazione – in genere due o tre – per consentire di poter utilizzare vari macchinari contemporaneamente senza doverla spostare o perdere tempo per raccordarla. 


Quali sono le principali caratteristiche da valutare ?

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Potenza dell’aspiratrucioli

 Come molti macchinari da laboratorio, anche gli aspiratrucioli hanno diversi tipi di motore :

  • universale (a carbone) ;
  • asincrono, è un motore affidabile e poco rumoroso ;
  • monofase o trifase , in base al tuo impianto elettrico.

La potenza del motore esprime diverse funzionalità operative : 

  • da 400 a 1000 watt, sono macchinari perfetti per un utilizzo occasionale o amatoriale. Si può raccordare un solo tubo di aspirazione per non perdere efficacia ;
  • da 1000 a 2000 watt, si tratta di macchinari per un utilizzo frequente o semi-professionale ;
  • oltre 2000 watt, per ambito professionale; sono aspiratrucioli in grado di funzionare senza cedimenti per tutto il giorno su numerose macchine aspirando un volume d’aria davvero importante.

Volume d’aspirazione e capacità della vasca di recupero

 Assieme alla potenza del motore, questi dati ti potranno orientare verso la scelta dell’aspiratrucioli più adatto alle tue esigenze. 

Volume d’aspirazione

Il volume d’aspirazione si esprime inm3/h – a volte in minuti o secondi – e determina la capacità di aspirazione del tuo impianto. I valori partono all’incirca da 850 m3/h e possono facilmente superare i 3500 m3/h per l’utilizzo industriale. 
 Per un utilizzo occasionale o regolare, ti consiglio di orientarti su un valore medio di 1500 m3/h, che ti garantisce un’aspirazione ottimale e che non ti limita per degli utilizzi futuri più consistenti.  

Capacità della vasca di recupero 

La capacità della vasca di recupero si esprime in litri. Non sottovalutare questo dato poiché la lavorazione del legno crea un’enorme quantità di trucioli, soprattutto durante la piallatura. L’importante è non essere costretti a cambiare il sacco ogni mezz’ora ! Da 60 litri alle doppie vasche da 280 litri ognuna, hai una vasta scelta : se il tuo laboratorio te lo permette, scegli una vasca da 150 litri minimo, che garantisce versatilità e un ingombro medio. 


Ergonomia e maneggevolezza

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Peso

 Il peso – da 25 kg a più di 200 kg – varia in funzione dell’utilizzo che ne farai e del tuo laboratorio. Se dovrai riporre l’aspiratrucioli dopo ogni utilizzo, scegline uno montato su ruote. I macchinari più pesanti sono destinati ad un utilizzo industriale e su ampie superfici.

Livello sonoro

 Il livello sonoro di un aspiratrucioli può superare gli 85 dB ! In tutti i casi, per lavorare in un atelier è sempre meglio utilizzare un buon casco di protezione ! 

Lunghezza del flessibile

La lunghezza del flessibile non deve essere troppo grande se non vuoi perdere efficacia di aspirazione ! Si possono tuttavia acquistare tubi di lunghezze maggiori a seconda dei modelli e delle tue necessità.  

Diametro d’aspirazione

Il diametro d’aspirazione dipende dal tipo di macchinari che utilizzi nel tuo laboratorio – sega circolare, piallatrice, combinata per legno, ecc. Lo standard è di 100 mm ma si può arrivare a 200 mm per l’utilizzo industriale. 

Materiali

 Per quanto riguarda la struttura dell’aspiratrucioli preferisci il metallo e l’acciaio per una maggiore solidità. Infatti un telaio e degli archetti in metallo (gli archetti servono a mantenere i sacchi in posizione) ti garantiscono una buona robustezza. Allo stesso modo l’elica e la turbina possono essere in plastica o in acciaio. L’acciaio è sempre la scelta migliore, tanto più che l’elica non è riparata dall’eventuale urto con un nodo di legno !


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Turbina d’aspirazione

La turbina d’aspirazione permette una certà versatilità : sta a te raccordare un sistema d’aspirazione in base alla disposizione dei tuoi macchinari. Si tratta di un sistema molto efficace, progettato con grande attenzione. 


Vantaggi per la salute nell’utilizzo di un aspiratrucioli

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Un laboratorio salubre

 Un aspiratrucioli efficace deve proteggere i tuoi polmoni dalla polvere di legno, volatile e nociva. La polvere viene trattenuta nel sacco di filtraggio, ma attenzione, questi ultimi possono essere di maggiore o minore qualità. 

Il tasso di filtrazione si esprime in micron, o in milligrammi per metro cubo : è sempre preferibile investire in un modello ad alta capacità filtrante, soprattutto per l’utilizzo regolare e per proteggere i tuoi polmoni ! Occorre quindi valutare la superficie filtrante e la capacità di filtrazione in micron : dei valori elevati garantiscono una filtrazione ottimale. Alcuni modelli d’aspiratore possono essere muniti di una cartuccia filtrante – installata al posto del sacco di filtraggio, in grado di offrire un tasso di filtrazione fino a 10 volte maggiore ; deve essere cambiata regolarmente.  

Si tratta di un accessorio praticamente indispensabile per un utilizzo quotidiano dei tuoi macchinari, per catturare anche le polveri di taglio più sottili ! La cartuccia va scelta in base al diametro del collettore – la parte sulla quale si fissa il sacco di filtraggio iniziale. Se utilizzi una cartuccia filtrante, ti serve un sacco d’aspirazione a tenuta stagna di plastica, e non in tessuto, altrimenti perde di efficacia 


Consigli per l’uso e l’installazione

Puoi installare degli otturatori a valvola sugli aspiratori a doppia aspirazione (biforcazione) per non perdere capacità di aspirazione quando è in funzione un solo flessibile.

Togli i pezzi di legno più consistenti per non rovinare l’elica della turbina o forare il sacco se è di plastica. Utilizza una maschera di protezione quando lavori il legno e indossa delle protezioni acustiche.

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A cosa serve il tornio per legno

Il tornio per la lavorazione del legno è un macchinario in grado di attivare la rotazione di un pezzo di legno a una velocità variabile attraverso un sistema di pulegge.

Durante questo processo di rotazione, contro il legno viene spinto un utensile affilato (bedano, sgorbia, scalpello) che elimina il materiale in eccesso, modellando così il pezzo. Questo, per la sola lavorazione della parte laterale, si può fissare alle estremità fra una punta e una contropunta (la cosiddetta lavorazione longitudinale o in barra).

Viceversa si può montare a sbalzo sul tornio così da lavorare sia il fianco che l’estremità libera (in questo caso si parla di lavorazione trasversale o in lastra, ossia con il pezzo sostenuto da una sola estremità).

La combinazione tra il modo con cui l’operatore maneggia l’utensile, le velocità del tornio e la realizzazione rapida di forme molto elaborate conferiscono ai pezzi lavorati un fascino unico.

La lavorazione al tornio inoltre è l’unico modo per realizzare in modo pratico determinati oggetti a superficie curva o dall’aspetto particolare.


Cosa si può fare con un tornio per legno

Il tornio per legno consente principalmente due tipi di lavorazione: longitudinale e trasversale.

La lavorazione longitudinale è in grado di produrre manufatti di forma sostanzialmente cilindrica, con profilo dalle forme più svariate (elementi per ringhiere, gambe per tavoli e per sedie, barre, pilastrini per scale, manici per molti tipi di attrezzi, ecc.).

La lavorazione trasversale invece serve per produrre oggetti dalla forma rotonda, come piatti, ciotole, bacinelle, basi per lampade, tazze, portauova, vasi e via dicendo.

Con un tornio professionale per legno, oltre a realizzare qualsiasi tipo di manufatto in legno, puoi eseguire quella che nel settore è chiamata “tiratura dei metalli“, ossia la creazione di forme cave (brocche, vasi, ecc.) o svasature, a partire da lastre rotonde e piane o da oggetti semilavorati di metallo tenero, come l’ottone o il rame.

Se hai intenzione di cimentarti anche in questo tipo di lavorazione, dovrai procurarti un tornio munito di punta smussata, dal momento che esso servirà non a tagliare, ma solamente a spingere. Ecco perché questo macchinario è anche detto “tornio da formatura“.


Le tipologie di tornio per legno

Il tornio è formato da un bancale su cui sono installati i suoi elementi fondamentali: la torretta con motore e forchetta di trascinamento, la torretta con la contropunta e il poggia-utensili.

Un tornio per legno professionale quindi è costituito da una base (appoggiata ad esempio su un banco da lavoro), ma può anche essere provvisto di gambe proprie.

Sulla base è installato un motore elettrico che, grazie a un sistema di pulegge intercambiabili, consente il movimento del mandrino (testa motrice).

Sul mandrino poi è inserita una forchetta di trascinamento, formata da una sorta di tridente che, conficcandosi nel legno, permette al pezzo di ruotare. Sempre sul mandrino è possibile montare una piastra (chiamata platorello) che serve per la tornitura trasversale.

La base inoltre è provvista di due strutture scorrevoli:

  1. il poggia-utensili, utilissimo per appoggiare scalpelli e sgorbie;
  2. la contropunta, che serve per trattenere e sorreggere il pezzo, ma gli permette di ruotare.

La contropunta a sua volta è formata da un’estremità lievemente arrotondata che ha la funzione di trattenere la parte terminale del pezzo durante il processo di lavorazione longitudinale.

Esistono tuttavia diversi tipi di tornio per legno. Vediamo insieme quelli più diffusi:

  • Tornio per legno con trapano a colonna: ha una struttura verticale, molto simile a quella di un comune trapano e spesso è utilizzato dagli amanti del fai-da-te.
  • Tornio per legno con variatore: è un tornio di tipo professionale provvisto sia di variatore elettronico di velocità sia di distanza. Il variatore di velocità è particolarmente utile perché consente di modificare la velocità di rotazione gradualmente.
  • Tornio per legno con torretta: è un tipo di tornio simile a quello utilizzato per la tornitura di metalli ed è anche provvisto di copiatore.
  • Tornio per legno con testa girevole: è lo strumento ideale per chi vuol fare un po’ di tutto con il legno e può addirittura montare un copiatore. Questo tornio è destinato alla piccola falegnameria, poiché con un solo macchinario puoi avere a disposizione tutte le funzioni di lavorazione. Questa tipologia di tornio è scelta dagli hobbisti per le sue buone doti di robustezza e stabilità.
  • Tornio per legno con mandrino: rappresenta il modello di tornio tradizionale che consente la lavorazione del materiale a mano libera (non è provvisto di copiatore);
  • Tornio per legno con copiatore: è un tornio che funziona con una contro sagoma dove scorre la guida e permette di lavorare l’utensile (tra i modelli più utilizzati dai professionisti della falegnameria).

Quanto può costare un tornio per legno?

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In commercio esistono essenzialmente due tipi di torni per legnoda banco e stazionari.

I torni da banco sono quelli più economici e ovviamente meno stabili di quelli stazionari. Questi ultimi invece sono i più costosi e sono perfetti per qualunque lavorazione, anche la più complicata.

Pertanto, come accade per molti altri macchinari, anche il tornio per legno può avere un costo assai variabile in base ai modelli scelti e agli usi da destinare, professionali o hobbistici.

Se parliamo di un’attrezzatura utile per il fai-da-te, i prezzi si aggirano intorno ai 200 euro o poco più, costi che si riducono ulteriormente rivolgendoti al mercato dell’usato.

Nel caso di torni per legno professionali, invece, la situazione cambia notevolmente. Per quelli più piccoli, da banco, potresti riuscire a trovare delle buone occasioni anche a meno di 300 Euro ma, se la tua intenzione è di acquistare un macchinario per la tua ditta, la somma da investire potrebbe essere considerevole.

In questo caso, infatti, si parla di cifre che possono variare da poche migliaia di euro fino a toccare quote ben più alte. Diciamo però che, per un buon tornio professionale, la somma da spendere varia dai 600 euro alle migliaia di euro per le marche e i modelli più affidabili.


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l mondo delle seghe circolari si distingue per la grande varietà delle proposte. Le due principali tipologie esistenti sono rappresentate, ad ogni modo, dalle seghe da banco e dalle seghe portatili.

Se hai necessità di acquistare una sega circolare assicurati di non valutare solamente il prezzo, bensì la qualità di ciò che hai di fronte.

La tua scelta dovrà necessariamente tenere conto dell’uso al quale la sega sarà destinata.

Se sei in cerca di un accessorio che possa garantirti risultati molto vicini a quelli professionali la sega circolare da banco sarà il modello sul quale puntare.


Sega circolare da banco per legno: una garanzia

sega circolare da banco per legno è garanzia di risultati ottimali nei lavori di precisione o quando lo spessore da tagliare è elevato.

Rispetto alle seghe circolari portatili, che godono dell’alimentazione a batteria, la sega circolare da banco per legno necessita, per funzionare, della corrente elettrica.

Inoltre, il fatto di essere “ancorata” a terra porta diversi modelli a essere piuttosto ingombranti. Tuttavia, occorre sottolineare i passi in avanti compiuti in questo ambito. Alcuni modelli più recenti, infatti, si distinguono per le dimensioni più contenute, altri sono trasportabili, grazie a maniglie e routine.


Il prezzo è abbordabile, considerata la maggiore potenza delle versioni da banco rispetto a quelle portatili, con prezzi a partire da 400 euro per i modelli piccoli, ma comunque con potente motore da 1800 Watt (Sega da banco TS 250 PD).

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I principali impieghi della sega circolare da banco

La sega circolare da banco per legno è uno strumento indispensabile per chi opera nel settore edilizio, ma può rappresentare l’acquisto perfetto anche se sei un appassionato di fai da te.

Ad esempio, troverai in questi modelli un valido strumento per tagliare e incidere con precisione anche un numero elevato di tavole. Potrai usare tali seghe anche per la posa di un pavimento in parquet, risparmiando tempo e portando a termine l’operazione con minore fatica. Se hai programmato una serie di lavori, da terminare nell’arco di una giornata, una sega da banco alleggerirà sicuramente il carico sulle singole operazioni.

Una delle critiche rivolte alle seghe circolari, sia da banco sia portatili, è il fatto che, nonostante la possibilità di scegliere tra diverse inclinazioni, ottenere tagli curvi risulta impossibile.

Questo aspetto, oltre a essere superato dalla versatilità dei nuovi apparecchi, è bilanciato anche dall’esistenza di lame di dimensioni diverse, da scegliere in base alla capacità di penetrazione desiderata.

Una lama da 254 cm si rivela un buon compromesso, prestandosi senza problemi a diversi utilizzi. Ovviamente, le seghe vengono vendute già dotate di lama; tuttavia, se quest’ultima risulta inadeguata per il lavoro da eseguire, acquistarne una o più a parte è la soluzione migliore. Soprattutto quando la lama presenta pochi denti, il rischio è di ottenere tagli grossolani.


Motore, lame e velocità: gli elementi essenziali

Passando a considerare il motore, per tagli da operare su pannelli di legno finisono sufficienti modelli da 800/900 Watt. Una sega circolare da banco per legno il cui motore garantisca 1500/2200 Watt è suggerita per l’utilizzo su pezzi di legno piuttosto spessi.

I modelli che adottano motori da 800 Watt presentano una frequenza di ingresso di 50 Hz e una tensione da 230 V. Tali seghe si caratterizzano per una velocità a vuoto che si attesta sui 2950 giri/min.

Per quello che concerne il diametro della lama, maggiore sarà quest’ultimo, più profondi risulteranno i tagli.
Le seghe realizzate per l’uso hobbistico presentano normalmente lame con diametro tra i 140 e i 250 mm consentendo di tagliare tavole con uno spessore tra i 40 e i 70 mm.


Consigliata per te: Sega da banco TK 250 PRO

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La sega da banco serie TK 250 PRO è un modello provvisto di una dotazione di base economica che consente di lavorare rapidamente pezzi di piccole dimensioni. Con una serie completa di accessori opzionali (tavolo a rulli, estensione del tavolo, basamento aperto e chiuso) è possibile adattare questo modello a necessità specifiche o ampliarlo in qualsiasi momento senza problemi.




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In questa guida spieghiamo come scegliere una sega a nastro. Nel campo del fai da te, non tutti gli attrezzi sono piccoli e compatti, ne esistono alcuni, come la sega a nastro, che risultano essere particolarmente ingombranti e costosi, ma anche indispensabili per effettuare dei tagli al materiale che siano precisi al millimetro.

Purtroppo, spesso strumenti come questo vengono evitati, soprattutto perché risulta davvero difficile scegliere una sega a nastro studiandone ogni singola caratteristica. Comunque, non devi preoccuparti, oggi proponiamo una guida su come scegliere la sega a nastro, così da informarti su tutto ciò che dovresti sapere su questo strumento così utile.


Caratteristiche della Sega a Nastro

La sega a nastro è un grosso macchinario che può appartenere a diverse tipologie, abbiamo per esempio la segatrice a nastro industriale, molto costosa ed imponente, che prevede il nastro seghettato ed un piano sul quale riporre il pezzo di legno o qualsiasi altro blocco da tagliare. Poi abbiamo la sega a nastro dotata di pneumatici, che può essere spostata e che dunque si rivela la scelta migliore per le piccole falegnamerie o per gli appassionati di fai da te.

Questo strumento è sempre dotato di due ruote, una delle quali è responsabile diretta dell’attivazione della lama a nastro dentato, che poi è lo strumento che consente il taglio. L’altra ruota interna, invece, ha il compito di guidare e di tenere tesa la lama. Il risultato combinato dell’azione di queste due ruote, è lo scorrere del nastro seghettato ed il taglio preciso del legno. Sono anche presenti dei cuscinetti che fungono da guida per il nastro, e che impediscono che questo possa scivolare fuori rischiando di causare molti danni. Oltre al motore, una buona segatrice a nastro possiede sempre un piano di lavoro più o meno inclinabile, ed un meccanismo che ti consente di personalizzare la velocità della lama.


Come Scegliere Sega a Nastro

Come spiegato in precedenza, scegliere una sega a nastro non è un’operazione semplice. Esistono infatti diversi elementi che dovrai tenere a mente, per scegliere un attrezzo di qualità ed in grado di effettuare lavorazioni del legno connotate dalla grande precisione. Intanto devi sempre considerare la tipologia di lama, la sega a nastro non è pensata per tagliare uniformemente qualsiasi materiale, dato che questo compito spetta appunto al nastro seghettato. La dentatura a nastro, per esempio, è ideale per il taglio dei materiali ferrosi, mentre la dentatura seghettata si adatta meglio al metallo più robusto. Ma esistono anche altre tipologie di lame, come quella ondulata, a salto e quella a gancio.


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La fresatrice è una macchina utensile usata per la lavorazione in forme complesse di parti metalliche o di altri materiali di forme sferiche. 

Nella sua forma più semplice una fresatrice non è altro che un motore, solitamente piuttosto piccolo, su cui è fissato, tramite un mandrino, un utensile dotato di bordi smussati (fresa) che ruotano sull’asse della fresa stessa. Il principio è lo stesso del trapano, ma le frese sono progettate per svolgere l’azione di taglio sul lato dell’utensile invece che sulla punta, quindi erodendo il materiale invece che forandolo.


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Le fresatrici devono essere in grado di spostarsi sulla superficie del pezzo, questo può essere fatto in due modi:

  • Spostando il banco di lavoro su due assi A e B, ed eventualmente alzando la testa motorizzata lungo l’asse C
  • Lasciando il banco fisso e spostando la testa motorizzata lungo i tre assi.
  • Il pregio principale delle fresatrici è di avere pochissimi limiti di forme realizzabili nelle lavorazioni e di poter svolgere con un solo programma di lavoro diverse operazioni complesse comprendenti forature, rettifiche, alesature, tagli, arrotondamenti…

Le frese

La fresa è un utensile politagliente che ha la forma di un solido di rivoluzione con gli elementi taglienti, chiamati denti, disposti sulla superficie laterale oppure su questa e su una o entrambe le basi. 
Le frese possono essere interamente costituite di materiale da utensile o avere i taglienti riportati: queste ultime sono gli utensili più diffusamente impiegati perché consentono una elevata produzione, conducono a superfici lavorate ottimamente rifinite, tanto da eliminare in alcuni casi la successiva rettificatura. Permettono, inoltre, di lavorare materiali ad alta resistenza e comportano minori costi di produzione.



A seconda che l’asse di rotazione della fresa sia parallelo o perpendicolare alla superficie che deve essere lavorata si può avere una fresatura periferica o frontale
Il rendimento di un sistema di fresatura frontale è in genere maggiore di quello della fresatura periferica, anche in termini di qualità della superficie lavorata e di volume di truciolo asportato nel tempo.


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La foratura è una tipologia di lavorazione per asportazione di truciolo con cui si possono eseguire dei fori nel materiale (oppure è possibile modificare la forma e le dimensioni dei fori stessi) grazie ad un utensile dotato di moto di taglio rotatorio e che compie l’avanzamento in direzione dell’asse del moto di taglio.


Tipologie di foratura

La foratura permette di realizzare le seguenti tipologie di foro:

Nella tabella che segue sono elencati i principali procedimenti per la lavorazione dei fori :


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centratura individuazione dell’asse del foro


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foratura circolare del pieno


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allargatura, adoperata per ingrandire o profilare un foro già esistente


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alesatura cilindrica e conica, che consente di rifinire una superficie interna cilindrica o conica, asportando un leggero sovrammetallo, in modo tale da ottenere elevata precisione dimensionale, geometrica e una buona finitura superficiale


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lamatura che consente di effettuare la spianatura di superfici ortogonali all’asse di rotazione del movimento di taglio


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svasatura che impiega un utensile profilato per produrre superfici di rivoluzione interne, definite dal profilo dei taglienti


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maschiatura