La provincia di Lecce appartiene ad un’unica area geografica pugliese in cui si possono distinguere il Tavoliere di Lecce e le Serre Salentine. Dal punto di vista altimetrico, (intera provincia è classificata “pianura”) i terreni agrari che si sono formati nella provincia sono riconducibili a tre tipi fondamentali: Le terre rosse, le terre brune e i terreni derivati dalla pietra leccese. La zona in cui è prodotto
l’Olio Pugliese è priva di corsi d’acqua superficiali, mancanza parzialmente compensata dalla presenza di conche, caverne, grotte, che assorbono le acque piovane, le quali a loro volta vanno ad alimentare, grazie ad un terreno fortemente carsico, una complessa rete idrica sotterranea, ma insufficiente a soddisfare tutte le necessità. Le
piante di olivo da olio in Puglia sono oltre 9.500.000; gli oliveti tradizionali su terreni rocciosi e poverissimi, senza irrigazione, si alternano agli oliveti regali, irrigati, capaci di produrre anche 300 q.li di olive da olio per ettaro. Le varietà predominanti per la produzione di olio Pugliese sono la Cellina di Nardò (53,3%) e l’Ogliarola (41,1%), il rimanente 3,6% è costituito da varietà
di recente introduzione. Gli impianti recenti interessano all’incirca 9.000 ettari, dei quali 3.000 di varietà nuove rispetto alle presenze secolari della Cellina di Nardò e dell’Ogliarola. La produzione
di olive in salamoia è limitata, essendo l’olio il prodotto principale; la produzione media di olive per pianta oscilla intorno ai 45 Kg. e la resa in olio intorno al 18%. Nella maggior parte gli oliveti sono allevati a pieno vento, con portamento assurgente e forme imponenti. Ciò non soltanto per tendenza varietale, ma perché si è cercato nel passato di ottenere dall’olivo anche grandi quantitativi di legna, preziosa
specialmente sino all’avvento del gas in bombole. Delle varietà menzionate, l’Ogliarola è più gentile, meno resistente alte avversità atmosferiche, ai ristagni d’acqua e alle malattie; ha trovato il suo ambiente ideale principalmente nella zona che va dal Capo di Leuca alle porte di Scorrano, ove è coltivata su terreni rocciosi e fornisce prodotto relativamente costante ed alta resa in olio (fino al 25%). Le aziende olivicole, secondo i dati dell’ultimo censimento dell’agricoltura, sono 56.624. L’importanza economica dell’olivicoltura Pugliese è di grande rilevanza. Nel settore operano oltre 75
mila produttori agricoli, vengono attivati circa 358 frantoi oleari la manodopera assorbita nella fase di coltivazione e di lavorazione delle olive oscilla intorno ai 2-3 milioni di giornate lavorative. La Provincia di Lecce produce il 30-40% dell’olio pugliese e l’8-10% di quello nazionale. Cosa stai cercando?
La Puglia è da secoli una delle grandi regioni produttrici di incredibili oli extravergini. Le migliori olive pugliesi
Adesso che conosci le più famose cultivar di olive da olio pugliesi è arrivato il momento di scoprire i nostri oli:
Non vedi l’ora di provarli? AiutoLe nostre PolicyDi Molfetta FrantoianiChe tipo di olive ci sono in Puglia?Coratina, Peranzana, e tante altre: le olive pugliesi. CORATINA. Senza ombra di dubbio è la cultivar simbolica della Puglia, presente soprattutto nel barese e nel foggiano. ... . PERANZANA. ... . ARBEQUINA.. Quali sono le migliori olive da olio?Migliori piante di olivo da olio per un oliveto superintensivo. Arbequina. Originaria della Catalogna, è una varietà di olivo molto diffusa in Spagna: assicura un'ottima resa, è particolarmente resistente al freddo e ha una lunga durata nel tempo.. Arbosana. ... . Koroneiki. ... . Maurino. ... . Leccio del Corno. ... . Piantone di Mogliano.. Come si chiamano le olive grosse?Gordal Sevillana. La Gordal Sevillana, tipica della zona di Siviglia, in Andalusia, ma diffusa anche nella provincia di Cordoba, è un'oliva apprezzata per i suoi frutti grandi e “ciccioni” (gordal significa appunto grasso).
Come riconoscere olive dolci?La varietà di olive adatta a questa ricetta sono le olive nere dette “Olive Nolche” meglio note come “Olive Dolci”. Sono le prime a maturare ai primi di settembre e si distinguono per il colore scuro e per il gusto un po' amarognolo, che si corregge con l'aggiunta di sale durante la preparazione.
|