Quanto sono aumentati i tassi dei mutui

L’aumento dei prezzi che ha caratterizzato gli ultimi mesi colpisce sempre più settore, e va ad incidere direttamente sulla vita di tutti i cittadini. 

Un settore all’interno della quale vedremo molti aumenti nelle prossime settimane è proprio quello dei mutui. Questo perché il rialzo alle stelle dei tassi di interesse della BCE sta avendo delle conseguenza immediate. 

Il rialzo dei tassi va ad incidere direttamente su tutti i cittadini che possiedono un mutuo con tasso variabile oppure per coloro che devono ancora aprire un nuovo mutuo. I tassi sono ormai alle stelle arrivando fino all’1,25%, quasi 75 punti base in più.

Come si evolverà la situazione nelle prossime settimane e in che modo i tassi di interesse incidono sui mutui delle famiglie? Scopriamolo assieme nel corso dell’articolo seguente. 

Come variano i tassi di interesse e cosa cambia per chi ha il mutuo

I tassi dei mutui a tasso fisso sono collegati direttamente al tasso Euris, che ha una visione più a lungo termine e quindi varia con meno frequenza. Ad oggi questo tasso ha già raggiunto il 3%

Il problema principale lo stanno vivendo però i mutui a tasso variabile i quali dipendono direttamente dal tasso Euribor, che invece varia a seconda del tasso applicato dalla BCE. 

Il tasso Euribor è dato dal tasso con cui le banche si scambiano denaro a vicenda, per poter concedere i vari prestiti e di conseguenza anche i mutui alle famiglie con tasso variabile. 

A questo valore va aggiunto anche una percentuale relativa allo spread, il quale dipenderà dalla lunghezza temporale del mutuo ed anche dall’importo. 

Ad oggi i mutui a tasso variabile sono sicuramente più pericolosi, in quanto il loro valore può salire molto rapidamente e di conseguenza modificare anche la rata mensile del mutuo. Infatti i mutui a tasso variabile possono cambiare a seconda dei tassi di interesse. 

Il periodo che stiamo vivendo sta portando numerosi cambiamenti proprio nelle rate mensili dei mutui delle famiglie italiane, per l’aumento dei tassi imposti dalla BCE.

Come cambia la rata del mutuo

Chiaramente come dicevamo anche nello scorso paragrafo il valore della rata mensile non varia solo in base ai tassi di interesse. Il suo valore dipende anche dalla lunghezza e dal suo importo

Prendiamo un caso tipico, una famiglia che decide di aprire un mutuo con tasso variabile, della durata di 25 anni per un totale di 150 mila euro. A seguito degli ultimi aumenti, che ricordiamo hanno innalzato i tassi fino a 75 punti base in più, la rata mensile di questa famiglia tipo è aumentata notevolmente. 

Nello specifico possiamo calcolare un aumento pari a 53 euro mensili, per un totale di 600 euro in più all’anno; praticamente è come se dovesse pagare un mese in più di mutuo ogni anno. 

Questo esempio può far capire come la situazione sia davvero grave, e come per molte famiglia italiane questi aumenti siano un problema davvero importante e che andrà a gravare ulteriormente su una condizione economica già instabile. 

É meglio un mutuo più breve o meno costoso?

Una domanda che può sorgere spontanea è sicuramente quale tipologia conviene aprire, se un mutuo più lungo nel tempo oppure uno meno importante. 

La risposta non è facile, ma possiamo risolvere il quesito portando alcuni esempi. A livello mensile gli aumenti delle ultime settimane sono andati a gravare principalmente sui mutui di piccolo importo con delle durate medie. 

Infatti, se consideriamo un mutuo di circa 100 mila euro con una durata di 20 anni, arriveremo ad una rata mensile che è aumentata del 35%, passando da 445 euro mensili a 600 euro mensili. Sicuramente questo è il caso più problematico e che risulta essere il più svantaggioso tra tutti. 

Considerando questi valori risulta essere quindi più vantaggioso allungare la tempistica del mutuo stesso, per cercare di avere un aumento mensile più ridotto possibile. 

Tasso fisso o tasso variabile, quale scegliere

Sicuramente in un momento come questo è importante porsi i giusti interrogativi per andare a scegliere quello più vantaggioso. 

Ad oggi i dati ci portano a preferire sicuramente un mutuo a tasso variabile rispetto a quello a tasso fisso. Questo perché come abbiamo accennato prima per i secondi i tassi sono già arrivati al 3%.

Ma cosa dovesse accadere se i tassi relativi alla BCE ed al tasso Euribor, continuassero a aumentare? La risposta non è certa soprattutto perché la situazione economica di tutta Europa non è delle migliori. 

Nella speranza che la situazione comunque nei prossimi mesi possa migliorare può farci scegliere ancora un mutuo a tasso variabile, anche se risulta in ogni caso essere una scelta pericolosa. 

Perché i tassi di interesse aumentano 

Abbiamo visto in che modo e per quale motivo aumentano i tassi variabili, ma perché i tassi fissi sono aumentati così tanto negli ultimi mesi?

I tassi variabili dipendono dalle decisioni che intraprende la Banca centrale europea, la quale come compito primario ha quello di tenere sotto controllo l’inflazione di tutti i paesi appartenenti all’Unione Europea. 

A seguito degli aumenti vertiginosi rispetto al costi in tutta Europa è di conseguenza aumentata anche l’inflazione, e così hanno fatto i tassi di interesse fisso. Proprio perché collegati strettamente alla situazione economica che stiamo vivendo ed all’inflazione europea i tassi hanno subito un aumento vertiginoso, arrivando al picco del 3% per i mutui. 

Quanto aumenteranno i mutui nel 2022?

Il 27 ottobre 2022 la BCE, secondo le attese, ha aumentato i tassi di interesse di un ulteriore 0,75 per cento, portando il costo del denaro complessivamente al 2 per cento, un livello che non si vedeva davvero da moltissimo tempo.

Quanto è il tasso fisso per un mutuo oggi?

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Quanto sono aumentati i mutui?

Aumentano le rate dei mutui a tasso variabile Prendendo in considerazione un mutuo variabile da 200.000 euro da restituire in 25 anni, sottoscritto a giugno 2022 con un tasso (Tan) di partenza pari a 0,90%, la rata da giugno a ottobre è già aumentata di 137 euro in seguito agli aumenti della Bce.

Come saranno i tassi dei mutui nel 2023?

In sostanza la previsione sui tassi dei mutui nel 2023 è che il tasso della BCE arrivi a un valore tra il 2 e il 2,5%, facendo salire sia i tassi fissi che quelli variabili rispettivamente del 3,5-4% e del 2,5-3%.