Dopo oltre tre mesi di sosta forzata a causa della pandemia di coronavirus, la Serie A 2019-2020 ripartirà il 20 giugno con i recuperi della venticinquesima giornata. Il nuovo calendario stilato dalla Lega, in conformità alle indicazioni dell’Uefa, prevede che gli ultimi dodici turni vengano disputati a ritmi serrati dall’ultima settimana di giugno fino a domenica 2 agosto: si giocherà sostanzialmente ogni tre giorni, senza soluzione di continuità. Ciò ha convinto gli organi decisionali del calcio ad operare una variazione nel regolamento: si tratta della concessione delle cinque sostituzioni (anziché tre, come da norma).
L’8 maggio l’International Football Association Board (Ifab) ha dato il via libera e ha approvato la novità d’emergenza proposta dalla Fifa per la ripresa dei campionati. Ad essere temporaneamente modificato è l’articolo 3 del regolamento: saranno dunque ammesse cinque sostituzioni a partita, spendibili però in tre soli slot. Ciò significa che, se gli allenatori vorranno utilizzare tutti i cambi a loro disposizione, in due circostanze dovranno optare per una doppia sostituzione. La novità sarà valida fino al termine del 2020 ed è a discrezione delle singole leghe: la Serie A l’ha accolta di buon grado e ha subito deciso di applicarla.
Chiaramente, la chance di utilizzare sedici giocatori (e non più quattordici) nel corso di una stessa partita agevola le squadre con la panchina più lunga, che avranno sia la possibilità di operare una rotazione più ampia e, di conseguenza, far risparmiare minuti a più giocatori, sia l’opportunità di cambiare la partita con l’ingresso di calciatori freschi e di qualità. L’esempio che viene subito in mente è la Juventus, indubbiamente il team che ha a disposizione la rosa più ampia del campionato, ma, in generale, le big potrebbero trarre maggiori benefici da questa novità rispetto alle piccole.
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Foto: LaPresse
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Le regole sui cambi sono state recentemente modificate rispetto al passato, ma oggi si torna a parlarne dopo il pasticcio della Roma in Coppa Italia, dove i giallorossi hanno effettuato un cambio in più del previsto.
Al 95° di Roma – Spezia, ottavo di finale di Coppa Italia disputatosi martedì 19 gennaio 2021, Fonseca ha fatto entrare in campo sia Daniel Fuzato che Roger Ibañez. Il problema era che, nel corso della partita, l’allenatore portoghese aveva già fatto subentrare Rick Karsdorp, Jordan Veretout, Carles Perez ed Edin Dzeko. Sei sostituzioni complessive.
Ovviamente, si è trattata di una violazione del regolamento, che tecnicamente comporta la sconfitta a tavolino (ma “fortunatamente” la Roma ha poi comunque perso la partita), e non è la prima volta che la Roma incappa in un infrazione abbastanza clamorosa: ricordate il caso Diawara?. L’errore potrebbe essere stato dovuto a una interpretazione maldestra delle nuove regole sui cambi, per cui tanto vale ripassarle per bene.
Le nuove regole sui cambi
Le regole sulle sostituzioni in Serie A sono state modificate a inizio giugno 2020, per venire incontro alle difficoltà dei club dopo il lungo stop causato dalla pandemia: i tradizionali tre cambi sono stati aumentati a cinque, per dare modo di far ruotare maggiormente i giocatori e limitare il rischio di infortuni.
Incredible. RAI Sport stating #ASRoma made one too many substitutions, so they'll lose the game regardless! #RomaSpezia #CoppaItalia
— footballitalia (@footballitalia) January 19, 2021
Le cinque sostituzioni sono da dividersi in un massimo di tre interruzioni a partita per ogni squadra. Nel caso in cui le due squadre effettuino entrambe un cambio nella stessa pausa, questa viene contata per entrambe, mentre ovviamente l’intervallo non viene conteggiato, anche se può essere utilizzato per sostituire dei giocatori.
La novità che deve aver confuso i dirigenti della Roma è quella relativa ai tempi supplementari. Infatti, le regole sui cambi prevedono che, in caso di extra-time, entrambe le squadre possano effettuare una pausa aggiuntiva rispetto alle tre previste per i 90 minuti. Una pausa in più, ma non una sostituzione in più: le possibilità di cambio restano infatti cinque.
Le nuove norme sulle sostituzioni sono state approvate dalla FIGC per tutti i campionati professionistici italiani, su proposta della FIFA: sono infatti state adottate anche nei campionati stranieri e, ovviamente, nelle coppe internazionali.
La proroga delle regole
Inizialmente, le novità dovevano servire per la ripresa del campionato – che è ripartito infatti il 20 giugno – ed estendersi fino alla fine della stagione, ovvero fino al 23 agosto 2020, data della finale di Champions League. Ovviamente, però, dopo quella data la situazione pandemica non era ancora stata risolta, e i motivi che avevano portato alla modifica del regolamento persistevano.
L'#Ifab prolunga fino a luglio 2021 la possibilità di effettuare le 5 sostituzioni. Come stiamo già verificando è una importante opportunità per cambiare in corsa mezza squadra e dunque l'andamento di una partita. #5sostituzioni
— Massimo Caputi (@MassimoCaputi) July 15, 2020
Le regole sui cambi, pur mantenendo il loro carattere provvisorio, sono quindi state prorogate a inizio setembre fino alla fine della stagione 2020-21, dopo un incontro tra i vertici federali italiani con il capo della FIFA Gianni Infantino. La stessa cosa è avvenuta anche negli altri campionati e nelle competizioni internazionali.
Queste norme resteranno in vigore almeno fino alla fine della stagione, quindi, e coinvolgeranno anche gli Europei che si terranno questa estate; solo successivamente si deciderà se sarà necessaria un’ulteriore proroga o no. L’unico importante campionato europeo in cui la regola dei cinque cambi non è stata prorogata è la Premier League, dove attualmente valgono le tradizionali tre sostituzioni.
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