Quanto dura l olio di iperico fatto in casa

Quanto dura l olio di iperico fatto in casa

Olio di iperico: prima di conoscere le sue proprietà sono utili alcune premesse.

Durante le soleggiate giornate estive e primaverili, al mare, in montagna, al parco o più semplicemente sul proprio balcone, molti di noi sentono l’esigenza di prendere il sole per rilassarsi e nel contempo ricaricarsi.

  • I benefici di esporsi al sole
  • Consigli per esporsi al sole
  • Da Iperico a olio di Iperico (oleolito di Iperico)
  • Le proprietà dell’olio di iperico
  • Cos’è e come si prepara l’oleolito di iperico  o olio di iperico
    • Solo da pianta fresca
    • Altre tecniche
    • Completare la preparazione
    • La doppia estrazione
  • Come si utilizza
  • Controindicazioni
    • Bibliografia e linkografia di base

I benefici di esporsi al sole

Le radiazioni solari hanno sempre rappresentato per l’uomo un elemento fondamentale per la propria sopravvivenza su questa terra. Le piante le utilizzano nel processo della fotosintesi clorofilliana immettendo nell’ambiente un gran quantitativo di ossigeno, elemento fondamentale per la nostra vita. Il nostro corpo utilizza le radiazioni per sintetizzare un adeguato quantitativo di vitamina D, cruciale per la salute ossea e per sostenere l’umore.

Consigli per esporsi al sole

Come si sul dire “il sole è vita”, ma è fondamentale porre attenzione a come goderne al meglio minimizzandone i rischi per la nostra pelle. Il primo consiglio è munirsi di una buona crema solare a protezione medio-alta UVA e UVB, possibilmente a base di filtri inorganici (fisici) e sostanze attive vegetali che proteggono la cute; utilizzare costantemente la crema solare su tutta la superficie corporea esposta, più volte al giorno; evitare di esporsi nelle ore più calde; nutrirsi di verdura e frutta fresca ricche in antiossidanti naturali. Nonostante tali accorgimenti è però possibile incorrere nel rischio di arrossamenti e scottature.

Quali allora i rimedi più indicati della nostra tradizione erboristica? Gel d’aloe, crema alla calendula,  olio di iperico ne sono alcuni esempi. Andiamo a conoscere più da vicino proprio quest’ultimo.

Da Iperico a olio di Iperico (oleolito di Iperico)

L’iperico (Hypericum perforatum L.) è un’erbacea perenne che cresce ai bordi di campi e strade nei terreni incolti fino a 1500 metri di altitudine. È caratterizzata da foglioline verdi opposte che in controluce appaiono bucherellate, per la presenza di numerose vescicole e fiori di colore giallo intenso a cinque petali riuniti in corimbi, che fioriscono all’inizio del periodo estivo.

Viene anche soprannominato erba di San Giovanni, proprio perché il periodo balsamico (periodo in cui la pianta è al massimo della concentrazione in principi farmacologicamente attivi) cade il 24 giugno, giorno dell’omonimo santo.

Numerosi studi confermano l’attività salutistica e farmacologica di questo vegetale, che può differire a seconda della forma di assunzione, del dosaggio e della via di somministrazione.

Per uso interno, in ambito farmacologico, ha una modesta attività antidepressiva ed ansiolitica.

Per uso esterno lo possiamo utilizzare nella nostra quotidianità come rimedio contro scottature solari, eritemi, piaghe, abrasioni ed infiammazione cutanee. L’olio di iperico infatti stimola il processo di cicatrizzazione e di rigenerazione cellulare.

Le componenti attive all’interno del vegetale responsabili di tali attività a livello cutaneo sono differenti, in particolare flavonoidi (iperoside, quercitrina, amentoflavone), naftodiantroni (ipericina), tannini, derivati floroglucinolici (iperforina), olio essenziale. Tali componenti, costituiscono nel loro insieme il fitocomplesso, interagendo gli uni con gli altri in maniera sinergica, nello svolgere un’attività antiflogistica e cicatrizzante.

L’ipericina sembra inibire la cascata di eventi infiammatori che sopraggiungono in caso di un’infiammazione a livello tissulare, in particolare inibendo il rilascio di acido arachidonico. L’iperforina esplica invece attività antimicrobica (riscontrata in diversi studi in vitro, cioè testata su culture cellulari batteriche).

Cos’è e come si prepara l’oleolito di iperico  o olio di iperico

L’oleolito è una preparazione erboristica che comporta la macerazione di piante fresche all’interno di un solvente oleoso, al fine di estrarre tutti i principi lipofili caratterizzanti quel determinato vegetale. L’oleolito di Hypericum perforatum si prepara raccogliendo le estremità fiorite durante il primo mattino e ponendone all’interno di un barattolo di vetro, che verrà poi riempito con un olio vegetale spremuto a freddo, quale extra vergine d’oliva, girasole o mandorle dolci.

Il rapporto droga solvente è solitamente di 1:5 cioè 1 parte (quantificata in peso, per esempio 20 gr) di vegetale fresco in 5 parti di olio (che rispetto all’esempio sono 100 gr). Le estremità fiorite (con bocciali ancora chiusi o appena aperti) una volta colte, vanno lavate, asciugate con un panno, e poste distese su un sacchetto di carta esposto al sole per un paio d’ore per eliminare l’umidità. Una volta che i fiori sono asciutti, si pestano in un mortaio, o più semplicemente si sminuzzano con le forbici, per poi permettere all’olio di penetrare più in profondità nel vegetale.

Solo da pianta fresca

L’olio di iperico è possibile ottenerlo solo da pianta fresca in quanto uno degli attivi caratterizzanti, l’ipericina si trova solo nei fiori non ancora andati in semenza.

La tradizione erboristica prevede che la macerazione avvenga alla luce diretta del sole per 30 giorni. L’esposizione solare aumenta fino a quattro volte la concentrazione di flavonoidi. Questo è sicuramente funzionale al fine di estratte i principi attivi (ipericina e flavonoidi) contenuti nei fiori e trasferirli all’olio, colorandolo di un rosso intenso, ma è meno funzionale al fine della corretta conservazione dell’olio stesso che se esposto alle radiazioni UV andrà incontro ad una progressiva degradazione.

Altre tecniche

Alcuni autori propongono una macerazione a bagnomaria, senza esposizione solare. Per un oleolito classico consiglierei sicuramente una macerazione a caldo ed al buio. Nel caso specifico dell’iperico si suggerisce una prima macerazione al buio (della durata di circa 5 giorni) seguita da una macerazione al sole per i restanti 25 giorni. Dal momento che si opera con materiale vegetale fresco, non dovremo chiudere il tappo della bottiglia in maniera ermetica, ma porre una garza spessa sul collo del barattolo, fissata con un elastico, per permettere l’evaporazione progressiva dell’acqua contenuta nel vegetale). Il tappo andrà solo appoggiato sopra la garza.

Completare la preparazione

Ogni sera chiudere la bottiglia ermeticamente e porla in un ambiente riparato. Di tanto in tanto capovolgere il barattolo per permettere al vostro olio di disperdersi uniformante ed estrarre in maniera ottimale gli attivi. Al termine dell’estrazione filtrare l’olio ottenuto con un colino ed una garza e torchiare il materiale vegetale residuo. Unire l’olio ottenuto dalla torchiatura al restante oleolito di iperico. Nel caso non si disponesse di un torchietto, utilizzare uno schiacciapatate.

Far decantare per qualche giorno l’ oleolito in un barattolo di vetro a chiusura ermetica in un ambiente fresco e buio. Filtrare nuovamente la preparazione con una garza, ponendo attenzione a prelevare la sola frazione oleosa e non l’eventuale frazione acquosa residua dopo il processo di macerazione. Porre il tutto in una boccetta di vetro scuro e conservare in luogo fresco. Durata minima di conservazione 6-10 mesi, a seconda dell’olio utilizzato.

La doppia estrazione

Al fine di ottenere un formulato maggiormente concentrato, alcuni autori propongono una doppia estrazione sia con olio che con alcol alimentare. In tal caso la marca, cioè la frazione di vegetale che ha macerato in olio per ben un mese, una volta pressata, verrà posta in macerazione con l’alcol. Al termine del processo, la frazione ottenuta verrà unita a quella oleosa precedentemente filtrata. Per prolungare la durata della formulazione è opportuno aggiungere un antiossidante di origine naturale, per esempio vitamina E (miscela di tocoferoli: circa 0,3% sul totale della preparazione).

Come si utilizza

Applicare l’olio tal quale senza diluirlo, più volte al giorno sull’area interessata. Non esporsi al sole dopo l’applicazione.

Controindicazioni

Non esporre la parte trattata con l’olio di iperico a radiazioni solari o ad una fonte artificiale di radiazione UV (tipo lampade solari), in quanto c’è rischio di fotosensibilizzazione.

Essendo utilizzato per uso esterno non sono riportate interazioni farmacologiche con farmaci presi per via orale. Non utilizzare il formulato in caso di accertata ipersensibilità nei confronti di una o più sostanze presenti nel prodotto. Sconsigliata l’applicazione topica in soggetti inferiori ai 12 anni.

Bibliografia e linkografia di base

  • Bettiol, F.F Vincieri, Manuale delle preparazioni erboristiche. Fitoterapici, fitocosmetici, prodotti erboristici, integratori alimentari a base di piante, Milano, Tecniche nuove, 2012.
  • Capasso, G. granolini, A.A. Izzo (2006), Fitoterapia impiego razionale delle droghe vegetali, Milano, Sprinter-Verlag, 2006.
  • E.A, S.Regondi, G. Rotti, Conoscere le piante medicinali. Un percorso scientifico e storico.Cologno monzese, Mesidervice, 2005.
  • infoerbe.org

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Quando scade l'olio di iperico?

E' bene quindi indicare in etichetta la campagna olearia per consentire al consumatore di sapere quando è stato prodotto. E' buona regola consumare l'olio entro 12/18 mesi dalla molitura.

Quanto dura oleolito di iperico?

Consiglio di Cinzia: conserva il tuo oleolito di iperico in un luogo asciutto e buio anche per un paio d'anni.

Come si conserva l'olio di iperico?

Per una migliore conservazione dell'oleolito, aggiungere nel barattolo, prima di esporlo al sole, un cucchiaino di sale marino integrale (si può trovare nei negozi di prodotti biologici). Quindi esporre il barattolo al sole estivo per almeno 21 giorni: l'oleolito assumerà una colorazione rossastra.

Come usare l'olio di iperico per il viso?

COME USARE L'OLIO DI IPERICO Ne serve solo una piccola dose da spalmare bene sulla zona da trattare. Sul viso se ne usa una piccola quantità per spianare le rughe d'espressione, i segni dell'acne, le cicatrici. Non deve venire a contatto con gli occhi.