Show Il Corvo e la Volpe è una favola di Esopo, ripresa da Fedro e successivamente interpretata anche da Jean de La Fontaine. Cartone Animato
Fiaba Sonora o audiofiaba
Il corvo e la volpe DA LEGGEREVersione di Esopo «Un corvo aveva trovato sul davanzale della finestra un bel pezzo di formaggio: era proprio la sua passione e volò sul ramo di un albero per mangiarselo in santa pace. Ed ecco passare di là una volpe furbacchiona, che al primo colpo d’occhio notò quel magnifico formaggio giallo. Subito pensò come rubarglielo. “Salire sull’albero non posso” si disse la volpe, “perché lui volerebbe via immediatamente, ed io non ho le ali… Qui bisogna giocare d’astuzia!”. – Che belle penne nere hai! – esclamò allora abbastanza forte per farsi sentire dal corvo; – se la tua voce è bella come le tue penne, tu certo sei il re degli uccelli! Fammela sentire, ti prego! Quel vanitoso del Corvo, sentendosi lodare, non resistette alla tentazione di far udire il suo brutto crà crà!, ma, appena aprì il becco, il pezzo di formaggio gli cadde e la volpe fu ben lesta ad afferrarlo e a scappare, soggiungendo: “Se poi, caro il mio corvo, tu avessi anche il cervello, non ti mancherebbe proprio altro, per diventare re”. Morale: chi si compiace degli elogi altrui troppo adulatori, finisce col pentirsene vergognandosi.» Versione di Fedro Il corvo si appollaio in cima ad un albero con l’intenzione di mangiare un pezzo di formaggio che aveva rubato da una finestra. Lo vide una volpe che si mise a dire: << Che lucentezza hanno le tue penne, corvo! Che nobile portamento e che bel volto! Se tu avessi una bella voce saresti il primo degli uccelli. >> Allora il corvo volle far sentire la sua voce, aprì il becco .. e lasciò cadere il formaggio che la volpe astuta fu pronta ad afferrarlo con i sui denti avidi. Solo allora il corvo ingannato si rese conto della sua stupidità. Morale: Vale più l’accortezza e l’intelligenza della forza. Versione di Jean de La Fontaine Sen stava messer Corvo sopra un albero – Salve, messer del Corvo, io non conosco A
questo dir non sta più nella pelle La Volpe il piglia e dice: – Ecco, mio caro, Chi ha scritto la favola de Il Corvo e la Volpe? La fiaba è di Esopo. La trama della versione in greco è stata ripresa da Fedro per una versione in latino e da Jean de La Fontaine con il testo in francese. Qual è la morale della favola de Il Corvo e la Volpe? La storia del Corvo stolto e dell’Astuta Volpe è oggi ormai diventata un proverbio ed è proprio la morale a dare la spiegazione del testo. Ora qui c’è una favola moderna per bambini de Il Corvo e la Volpe in versione audio in italiano, con l’MP3 da scaricare, che mantiene il significato e la morale e in cui i personaggi de Il Gatto e la Volpe sono interpretati con voci diverse da Lara Brucci. Se ti è piaciuta la favola de Il Corvo e la Volpe, ISCRIVITI a Fiabe per Bambini su: http://www.facebook.com/fiabebambini YOUTUBE http://www.youtube.com/fiabeperbambini ITUNES PODCAST https://itunes.apple.com/it/podcast/fiabe-per-bambini/id720694301 GOOGLE+ http://plus.google.com/u/4/109341594824973338236/posts E lasciami i tuoi commenti, ci tengo! :-) This material may be protected by copyright law (Title 17 U.S. Code). Qual è la morale del corvo e della volpe?Un comportamento scorretto quello della volpe, ma anche anche il corvo non ne esce proprio benissimo: la morale comune è quella di fare attenzione e non farsi adulare da facili promesse o cedere alla vanità, anche se qualcuno ci fa bellissimi complimenti, perché potrebbero non essere sinceri e avere un secondo fine.
Qual è la morale della volpe?La morale per Esopo è che la volpe fa proprio come alcuni uomini che, non riuscendo a superare le difficoltà, accusano le circostanze e non si interrogano sui loro limiti.
Qual è la morale della fiaba La volpe e la cicogna?La cicogna guardò la volpe con aria soddisfatta e le rispose: – Chi la fa, l'aspetti! E continuò a mangiarsi beata il suo bel pranzetto a base di pesce. Morale della favola: se prendi in giro qualcuno ricordati che poi prenderanno in giro anche te!
Cosa rappresenta il corvo nelle favole?(Esopo, CLXV; Fedro, I, 13.) L'interpretazione più comune dell'opera la vede come avvertimento contro i pericoli dell'adulazione. Fedro stesso introduce la propria versione della favola con il verso: "Colui che gode d'esser lodato con subdole parole, con tardivo pentimento sconta i suoi castighi".
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