Stitichezza in gravidanza spingere fa male al feto

La stitichezza è uno dei tanti disturbi che costellano i gioiosi mesi della gravidanza. La sua insorgenza, così come quella di molti altri piccoli fastidi, è legata alle modificazioni ormonali indotte dalla gestazione. Pur essendo largamente rappresentata in tutta la popolazione adulta, la stitichezza è un fenomeno tipico della gravidanza, talmente diffuso da colpire quasi il 50% delle donne in dolce attesa.
Il principale responsabile della stitichezza gravidica è il progesterone, un ormone essenziale per evitare inopportune contrazioni dell'utero nei primi 7-8 mesi di gravidanza. La sua azione miorilassante non è limitata all'area genitale  ma estesa un po' a tutti i muscoli del corpo, compresa la giunzione gastroesofagea (reflusso, bruciori, acidità di stomaco), la muscolatura intestinale (stitichezza) e quella involontaria che riveste le pareti dei vasi (vene varicose, ritenzione idrica, emorroidi).

Diminuendo l'intensità delle contrazioni peristaltiche, il progesterone è responsabile dell'emissione di feci dure, disidratate e compatte, in poche parole della stipsi o stitichezza.

Stitichezza in gravidanza spingere fa male al feto

Nelle prime settimane di gestazione agli alti livelli di progesterone può aggiungersi la spontanea riduzione dell'assunzione di frutta e verdura, causata dalle nausee. Ciò può sottrarre ulteriori liquidi all'intestino, aggravando il rischio di stitichezza.
Con il proseguo della gestazione, a partire dal terzo-quarto mese, l'aumento di volume dell'utero costituisce un ulteriore ostacolo al passaggio delle feci.
Nell'ultimo trimestre di gravidanza l'aumento dei livelli circolanti di aldosterone rappresenta un nuovo e prezioso alleato della stitichezza. Quest'ormone aumenta infatti l'assorbimento di liquidi ed elettroliti, rallentando ulteriormente il transito intestinale. Per tutti questi motivi, in linea generale la stitichezza non insorge bruscamente durante la gravidanza, ma tende ad aggravarsi con il sopraggiungere del parto.
La stipsi gravidica può infine essere legata a cause strettamente farmacologiche, legate, per esempio, all'assunzione di preparati a base di ferro, antiacidi o di alcuni analgesici.

Stitichezza in gravidanza spingere fa male al feto
Il primo e più efficace provvedimento per combattere la stitichezza è rappresentato dalla quotidiana e regolare assunzione di almeno un paio di litri d'acqua. Tale raccomandazione è a dir poco fondamentale, non solo perché l'acqua è il costituente principale del nostro organismo, ma anche perché una dieta ricca di scorie e gli stessi lassativi perdono gran parte della loro efficacia fino a diventare dannosi, quando non vengono affiancati da un'abbondante assunzione di liquidi. Non dimentichiamo, infine, che per parlare di stitichezza non è importante soltanto la frequenza delle evacuazioni, ma anche e soprattutto il loro aspetto, che negli stitici è particolarmente scuro, compatto e, guarda a caso, povero di liquidi.
Il consumo di alimenti ricchi di fibre come cereali integrali , legumi, frutta e verdura fresca, costituisce una buona base di partenza per la terapia dietetica; innanzitutto perché fornisce tutti gli oligo ed i microelementi necessari per la salute del feto, in secondo luogo perché contribuisce a coprire il fabbisogno idrico della gestante. Non dimentichiamo, tanto per citare qualche esempio, che la lattuga è costituita per il 94% di acqua, i cetrioli per quasi il 97%, le zucchine per l'88% ed i pomodori per il 94%.
Secondariamente possono rivelarsi utili altre raccomandazioni, prima tra tutte, la pratica di una regolare attività fisica. L'atto del camminare, in particolar modo, stimola la motilità intestinale e favorisce il ritorno del sangue venoso al cuore, limitando, tra l'altro, il rischio di altri spiacevoli disturbi come vene varicose, gonfiori ed emorroidi.
Si raccomanda inoltre di assumere le giuste quantità di verdure ricche in cellulosa (radicchio e lattuga in primis), di frutta (prugne, kiwi, fichi ed altra frutta con semi), senza esagerare con le calorie e senza dimenticare l'importanza di un'adeguata assunzione proteica (vedi: alimentazione in gravidanza).
E' invece sconsigliabile ricorrere con troppa sufficienza ai purgativi; innanzitutto perché nessun lassativo riesce a risolvere il problema della stitichezza in modo definitivo ma tende semplicemente a rimandarlo con inevitabile assuefazione piscofisica; in secondo luogo perché la scelta di un medicinale sbagliato potrebbe avere cattive ripercussioni sul normale proseguimento della gravidanza. Il consulto con il proprio ginecologo è quindi d'obbligo, specie quando la stitichezza non si risolve con la semplice terapia dietetica e comportamentale.


Stitichezza in gravidanza spingere fa male al feto

La stitichezza è un problema che interessa molte donne in gravidanza, eppure se ne parla poco. La regolarità intestinale è infatti un argomento considerato imbarazzante, benché influenzi la nostra vita in tanti modi. La stipsi prolungata aumenta il rischio di infezioni urinarie e genitali, provoca la comparsa di emorroidi, aumenta il senso di gonfiore. Esiste addirittura un collegamento tra microbioma intestinale e depressione.

Per quanto possa essere imbarazzante, quindi, è impostante parlare di gravidanza e stitichezza: ne va del benessere fisico e mentale di tante donne.

La regolarità delle funzioni corporee ad inizio gestazione

La stitichezza a inizio gravidanza è un disturbo comune, che interessa circa un terzo delle donne incinte. I cambiamenti ormonali e comportamentali, uniti allo stress della gravidanza, interessano anche l’intestino e ne intaccano la regolarità.

Andare poco in bagno è normale?

Soffrire di stipsi in gravidanza è normale, specie nelle prime settimane di gestazione. Il problema è multifattoriale, ovvero provocato da un insieme di fattori. La causa principale è però l’aumento dei livelli di progesterone, causa di buona parte dei sintomi precoci della gravidanza.

Il progesterone è l’ormone che prepara l’utero all’impianto dell’ovulo fecondato. Oltre che interrompere lo sviluppo dell’endometrio, il progesterone rilassa l’utero per facilitarne l’eventuale espansione. Quando l’impianto non avviene, i livelli di progesterone crollano e si verificano le mestruazioni. In gravidanza, invece, l’organismo continua a produrre progesterone per tutti e nove i mesi.

Gli effetti del progesterone non si limitano all’utero: l’ormone rilassa tutti i muscoli dell’organismo, compresi quelli del pavimento pelvico e dell’intestino. Tra le tante possibili conseguenze, ci sono sia l’incontinenza urinaria sia la stitichezza. Mentre la vescica fatica a trattenere l’urina, i muscoli intestinali non hanno la forza per spingere fuori le feci. Stress e disidratazione peggiorano il problema.

Andare spesso in bagno a fare cacca in gravidanza è normale?

Si stima che almeno un terzo delle donne incinte abbia il problema opposto, ovvero soffre di diarrea. Il più delle volte, la causa va cercata in una ipersensibilità causata dagli ormoni: alimenti che prima della gravidanza non provocavano alcun disturbo, vengono tollerati poco dall’intestino e causano la diarrea. Non sempre andare spesso in bagno è un problema, però.

La gravidanza è uno stimolo per cambiare stile di vita: si evitano grassi e zuccheri, si introducono fibre e verdure; qualche volta, si comincia a fare esercizio fisico. Tutti questi cambiamenti possono avere un’influenza positiva sull’intestino e, paradossalmente, mitigare problemi di stitichezza che si avevano in precedenza e causati dalle cattive abitudini.

La stitichezza è un sintomo della gravidanza?

La stitichezza è un sintomo precoce della gravidanza, ma è comune anche nella sindrome premestruale. L’unica differenza sta nella durata del fenomeno: durante il ciclo mestruale, il disturbo si allevia quando inizia il sanguinamento. In gravidanza, la stitichezza dura per tutto il primo trimestre.

Le funzioni fisiologiche intestinali durante le ultime settimane di gestazione

La stitichezza è un disturbo diffuso soprattutto nel primo trimestre, che però può colpire anche al quinto mese e oltre. Man mano che l’utero aumenta di volume, preme sull’intestino e ostacola il transito delle feci. Inoltre, negli ultimi mesi si registra un aumento dell’aldosterone, un ormone steroideo che regola i livelli di sodio e potassio nel sangue.

Per ridurre la concentrazione dei due minerali, l’aldosterone stimola l’assorbimento dell’acqua presente nell’intestino. Ciò rende le feci più asciutte e dure e, di conseguenza, anche più difficili da espellere. Per questo motivo, a fine gravidanza è importante bere ancora di più, così da compensare il fenomeno.

Infine, l’ansia per il parto imminente aumenta la tensione muscolare e rende ancora più difficile defecare. Purtroppo non esiste un modo semplice per risolvere il problema, se non ricorrere a tecniche di meditazione e rilassamento.

I dubbi più comuni su gravidanza e stitichezza

Nonostante l’intestino pigro sia un disturbo comune tra le donne incinte, sia all’inizio sia alla fine della gestazione, si accompagna a moltissimi dubbi spesso inespressi. Alcuni di questi sono ansie prive di un reale fondamento, mentre altri meritano qualche riflessione in più.

La stitichezza può essere pericolosa?

Fintanto che si riesce ad andare in bagno almeno 2 o 3 volte alla settimana senza aiuto di lassativi o clisteri, la situazione è sotto controllo. L’unico “pericolo” derivante dalla stitichezza sono le emorroidi, fastidiose ma innocue sia per la mamma sia per il bambino.

In casi molto più rari, la stipsi sfocia in un vero e proprio blocco intestinale. L’ostruzione intestinale si presenta con questi sintomi:

  • crampi e spasmi addominali forti, slegati dai normali movimenti fetali;
  • nausea e vomito;
  • inappetenza;
  • febbre.

Le feci bloccate nell’intestino possono provocare vere e proprie lesioni interne, con tanto di cancrena e infiammazione della membrana addominale. Nei casi peggiori, il blocco mette in pericolo la vita di mamma e bambino.

Qualora non si riesca ad andare in bagno per oltre 3-4 giorni, è importante contattare il proprio medico. Se nemmeno i lassativi fanno effetto e la stitichezza è ostinata, bisogna consultare un gastroenterologo.

È pericoloso sforzarsi per defecare in gravidanza?

Tornando alla stitichezza fisiologica in gravidanza, molte mamme temono che sforzarsi per defecare sia pericoloso. Alcune donne si chiedono addirittura se spingere troppo non possa provocare un distacco della placenta, con conseguente aborto spontaneo o parto prematuro.

No, sforzarsi non fa male al bambino; al più, induce la comparsa di emorroidi. Il distacco della placenta avviene in presenza di preeclampsia, ipertensione, traumi addominali; la stitichezza non rientra tra le possibili cause.

Come combattere la stitichezza

L’irregolarità intestinale è generalmente innocua per mamma e bambino, ma ciò non la rende meno fastidiosa. Per combattere il gonfiore da essa provocata, le future mamme ricorrono a rimedi di tutti i tipi. Alcuni di questi possono essere più rischiosi del problema stesso, vediamo quindi come combattere la stitichezza in sicurezza.

Rimedi farmacologici

Esistono farmaci contro la stitichezza da usare in gravidanza? Le supposte a base di glicerina, il lattulosio e il sorbitolo sono tre rimedi farmacologici considerati sicuri anche per le donne incinte. Funzionano richiamando l’acqua nell’intestino, affinché le feci si ammorbidiscano. Vanno comunque usati con moderazione, dato che alla lunga impigriscono l’intestino e rendono sempre più difficile defecare senza aiuti.

Salvo stitichezza ostinata e prolungata, vanno invece evitati i lassativi osmotici salini e quelli a base di olio di ricino: possono provocare contrazioni uterine e disidratazione. Se dovesse servire, sarà cura del medico prescriverli.

Rimedi naturali

In alternativa ai rimedi farmacologici, è sempre possibile ricorrere a rimedi naturali che aiutino ad andare di corpo. Vanno anch’essi assunti dietro consiglio del ginecologo e con moderazione: “naturale” non è sinonimo di “sicuro”.

Nonostante siano efficaci e benefici in altre fasi della vita, in gravidanza vanno evitati i semi di lino crudi: in alte quantità, contengono glucosidi cianogenetici dannosi per la salute. Li si può invece mangiare quando sono cotti, come all’interno di biscotti o pani integrali.

Il glucomannano è un ottimo rimedio naturale per la stitichezza, consigliato anche alle donne incinte. Si tratta di un polisaccaride estratto dalla radice di konjac, venduto sotto forma di una capsule contenenti una polvere granulosa. A contatto con gli acidi dello stomaco, la polvere genera una gelatina che si gonfia e favorisce il transito intestinale.

Benché sia sicuro per la salute, il glucomannano va assunto lontano da farmaci e altri integratori, dato che potrebbe ostacolarne l’assorbimento. Inoltre, assunto in grosse quantità provoca meteorismo e diarrea: meglio non esagerare.

Dieta per combattere la stitichezza

Per quanto farmaci e integratori possano essere efficaci, il rimedio migliore contro l’intestino pigro rimane la dieta. Il più delle volte, infatti, la stitichezza è un problema aggravato da uno stile di vita poco sano. Intervenire sulle cause del problema consente di risolverlo una volta per tutte e, per di più, di vivere meglio. Ecco come fare.

  1. Bere almeno 2 litri di acqua al giorno. La disidratazione è una delle cause principali di stitichezza, anche quando non si è incinte: la mancanza di idratazione indurisce le feci e le rende difficili da espellere. L’aumento di aldosterone nell’ultimo trimestre aggrava il problema. Per tutte queste ragioni, è importante bere tanto e lungo tutta la giornata.
  2. Mangiare verdura fresca, ricca di acqua e di fibre che stimolano il transito intestinale. La cosa importante è lavarla bene, specie se la si mangia cruda.
  3. Mangiare frutti ricchi di fibre e che stimolano il transito intestinale, come i kiwi e le prugne.
  4. Mangiare cereali integrali e legumi, ricchi di fibre e benefici per la regolarità intestinale.
  5. Consumare yogurt e kefir di latte. Entrambi gli alimenti sono ricchi di probiotici e riequilibrano la flora intestinale, spesso sofferente a causa dello stress.
  6. Limitare gli alimenti astringenti, come le banane acerbe o i limoni. Anche il cioccolato ha proprietà astringenti, quindi occhio alla crema di cacao e nocciole.
  7. Limitare il consumo di tè e caffè, che sarebbero comunque da evitare in gravidanza. In piccole quantità stimolano la defecazione; in grosse quantità, stimolano la diuresi, provocano disidratazione e favoriscono la stitichezza.
  8. Ridurre la carne rossa e i cibi grassi, che sono difficili da digerire e privi di fibre.

Tutte queste piccole regole aiutano a regolarizzare il transito intestinale e, al contempo, a mantenere il peso ideale in gravidanza.

Esercizi contro la stitichezza

Fare esercizio fisico è un altro modo per riattivare l’intestino e mantenersi in salute, sia durante sia dopo la gestazione. La sedentarietà è infatti uno dei maggiori fattori di rischio per la stitichezza, insieme alla disidratazione e all’alimentazione povera di fibre. 

La mancanza di tono dei muscoli visibili spesso si riflette in una mancanza di tono dei muscoli invisibili, che si traduce in una minore mobilità intestinale. Ecco perché un buon allenamento fisico aiuta anche le fasce muscolari che non vediamo, comprese quelle che controllano l’intestino. Inoltre, alcuni esercizi hanno l’effetto di un massaggio sull’intestino, stimolando il transito delle feci al suo interno.

Ovviamente, qualsiasi tipo di attività fisica in gravidanza va prima concordata con il proprio ginecologo.

Supta Matsyendrasana (con variazioni)

Supta Matsyendrasana è un asana dello yoga. La versione originale consiste nello sdraiarsi a terra supini e nel portare il ginocchio destro al petto; dopo un profondo respiro, si spinge il ginocchio verso sinistra finché non tocca terra o quasi. Allo stesso tempo, si girano testa e busto verso destra. Dopodiché si ripete dall’altro lato.

La torsione dell’asana è ottima per sbloccare l’intestino e favorire la defecazione, specie dopo l’esercizio fisico. Purtroppo, può risultare dannosa in gravidanza, motivo per cui bisogna apportare qualche modifica.

Per eseguire Supta Matsyendrasana in gravidanza, sdraiarsi a terra con le ginocchia piegate. Abbassare entrambe le ginocchia verso destra, mentre si girano testa e busto verso sinistra; i movimenti devono essere lenti e appena accennati, per non fare pressione contro l’utero.

Attività cardio

Un moderato esercizio aerobico stimola l’afflusso di sangue nei muscoli di tutto il corpo, compresi quelli dell’intestino. Spesso tanto basta per stimolare il transito intestinale e aiutare la defecazione.

Allo scopo va bene qualsiasi attività cardio compatibile con la gravidanza, dal nuoto alla semplice camminata. L’ideale sarebbe dedicarvi circa 30 minuti al giorno, così da mantenere anche un buon tono muscolare e stimolare la produzione di endorfine.

Può capitare di defecare durante il parto?

Dopo nove mesi all’insegna della stitichezza, tante donne hanno il terrore di defecare durante il parto. Può succedere? Sì, alcune donne finiscono per fare la cacca mentre partoriscono, a causa delle spinte. È una cosa normale che però può mettere (comprensibilmente) in imbarazzo.

Se l’idea di defecare davanti a tutti risulta insopportabile, è possibile fare un piccolo clistere a casa prima di andare in ospedale. In alcuni ospedali sono le ostetriche stesse a fornirlo prima del parto, proprio per evitare l’imbarazzo alla futura mamma.

Come eliminare il tappo di feci in gravidanza?

Fra i rimedi naturali per la stitichezza in gravidanza, il più efficace è rappresentato dall'assunzione regolare di liquidi, soprattutto di acqua, che deve essere pari a circa 2,5 litri al giorno. Questo evita che le feci si induriscano ulteriormente e diventino più difficili da espellere.

Quanti giorni si può stare senza defecare in gravidanza?

Tuttavia, l'intervistata ricorda che in gravidanza non bisognerebbe superare i 3-4 giorni senza andare in bagno, altrimenti si rischia un blocco intestinale.

Cosa fare per ammorbidire le feci in gravidanza?

Bere molta acqua può aiutare ad andare di corpo in gravidanza: assumere liquidi è fondamentale per ammorbidire le feci e favorire l'evacuazione..
prugne;.
fragole;.
zucchine;.
pomodori;.
ottimi anche i cereali integrali..